Before the storm: Autumn

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Qualche mese prima.


«Mamma, guarda!»

Himawari stringeva la mano del fratello maggiore, indicando un punto lontano del parco. Le foglie autunnali coprivano gran parte del viale e donavano al paesaggio colori unici. Hinata rincorse i figli che intanto si erano allontanati, ma non fece in tempo a rimproverarli che una voce amica la salutò.

Era Kiba, il suo vecchio compagno della squadra otto.


«Hinata, Quanto tempo!»

L'uomo la abbracciò con forza, mentre Hinata arrossiva a quella stretta spontanea.

«Già! Ti trovo bene.»

Kiba ricambiò il sorriso. Era sempre stato un ragazzo turbolento ma piacevole, il classico amico da festa, e ora che lo aveva davanti si rese conto di quanto era cambiato negli anni: la sua statura era diventata quella di un uomo, i capelli si erano allungati, e un pizzetto curato gli contornava il viso. Anche le sue spalle si erano ingrandite, segno evidente che non aveva rinunciato ad allenarsi duramente.

La sua attenzione si spostò alla figlia e all'oggetto della sua piccola fuga: Akamaru scodinzolava felice sotto le carezze della piccola Uzumaki, per poi dirigersi verso Hinata, facendole le feste.

«Ahahah, anche io sono contenta di rivederti Akamaru. Vedo che anche tu sei cresciuto!»

La coda di Akamaru cominciò a muoversi ancora più veloce.

«Allora, cosa vi porta qui al parco, giovani Uzumaki?» disse gioviale lo shinobi rivolgendosi a Boruto, l'unico che non aveva partecipato con entusiasmo all'incontro e che sembrava addirittura scocciato dalle attenzioni dello sconosciuto. Il ragazzino fissò torvo il vecchio amico della madre, per poi voltargli le spalle. Hinata rimproverò il bambino, facendo sorridere Kiba che si gustava la scena della sua vecchia compagna ora diventata madre di famiglia.

«Stiamo andando al mercato a comprare la cena per stasera, e voi?»

Kiba si passò una mano sulla testa. «Beh, stavamo andando a caccia di ragazze, ma evidentemente non è la nostra giornata fortunata.»

Hinata rise di gusto: non era cambiato di una virgola.


«Signore, perché non vieni con noi?» Il viso della bimba si illuminò. Avrebbe potuto giocare ancora un po' con Akamaru.

«Hima!» la sgridò Boruto, ma la madre accolse ben volentieri la richiesta della figlia; infondo erano parecchi anni che non si trovavano, e una serata in compagnia del suo vecchio amico di squadra sarebbe stata piacevole.

«Kiba, se tu e Akamaru non siete troppo impegnati saremmo più che lieti di avervi ospiti per cena. Sono sicura che anche Naruto sarà felice di rivedervi.»

L'uomo posò la sua attenzione prima sulla piccola e raggiante Himawari, poi su Boruto, che invece lo fissava in tono di sfida, ed infine su Hinata:

«Beh, non posso dire di no a due bellissime donne.»

Himawari arrossì al 'signore buffo' ed esplose di gioia, mentre Boruto continuava a rimproverarla per il troppo entusiasmo. Il gruppo si avviò quindi verso il mercato chiacchierando del più e del meno, e una volta finite le spese s'incamminarono verso casa Uzumaki.
La villa si presentava come modesta, situata in una zona poco trafficata e piuttosto tranquilla. Hinata fece accomodare i suoi ospiti, mentre Boruto si apprestava a chiudersi in camera sua.

«Ho paura di non piacere molto a tuo figlio» disse Kiba divertito.

Hinata si scusò: Boruto era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti, e probabilmente avvertiva Kiba come una minaccia. Offrì una birra al suo ospite, il quale si sedette su una sedia vicino alla cucina, in modo da poter conversare con la sua amica che nel frattempo si era messa il grembiule e aveva cominciato a tagliare le verdure.

«Allora, com'è essere sposati con un'autorità importante?»

La mano di Hinata si bloccò un istante.

«Hm. È una domanda piuttosto complicata.»

L'uomo capì di aver toccato un tasto dolente e non volle proseguire il discorso. Spostò l'argomento su Himawari che stava giocando con Akamaru nel piccolo giardino che dava sul salotto; Hinata si dimostrò allora più tranquilla e disponibile ed iniziò a raccontargli della sua routine di mamma, di quanto fosse grata di avere due piccole pesti come loro in giro per casa.

«E non ti mancano le missioni?» le chiese fissando di nascosto la sua silouhette: Hinata era sempre stata di carnagione robusta, ma gli anni le avevano donato delle splendide curve di donna. Era morbida e sinuosa, con un decolleté da capogiro... non riusciva a capire per quale motivo continuasse a coprirsi così tanto.


Four Seasons to say AishiteruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora