Doubts and Flames

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«Ciao, Naruto.»



La donna si accostò al suo vecchio compagno di squadra, sorridendogli affabile: si accorse subito della stanchezza del biondo che la stava guardando dolcemente ma con gli occhi terribilmente gonfi; si avvicinò preoccupata, accarezzandogli il viso. «Mamma mia, che brutta cera,» disse controllandolo da vicino. L'uomo arrossì leggermente alla carezza della sua amica, scoprendo in quel gesto la sua deformazione professionale:


«Stai tranquilla, devo solo trovare il tempo di farmi una bella dormita 'ttebayo


E, a proposito di bella, Sakura era stupenda: i suoi capelli, di solito lisci, erano stati leggermente abboccolati e tenuti fermi da un fermaglio rosso che riprendeva il colore del suo elegante quanto professionale vestito, nascosto sotto il camice da dottoressa. «Beh vedi di non esagerare come tuo solito con il lavoro, altrimenti rischi di ammalarti e-»

Il discorso di Sakura fu bloccato dall'abbraccio di Naruto che, con espressione ilare, iniziò a strusciare il suo viso contro quello di lei:

«Sakura-chan, ti preoccupi per me! allora mi vuoi ben-»


La ninja tirò un cazzotto all'Hokage, facendolo balzare oltre dieci piedi da lei. «Brutto idiota! Non interrompere quando ti si parla!»


Quel momento imbarazzante servì a smorzare la tensione che Naruto aveva iniziato a provare subito dopo averla vista fuori dal Palazzo; per quanto conoscesse bene Sakura e i suoi sentimenti verso di lui, era arrivato il momento di confidarle quello che da molti mesi era il suo pensiero fisso...


"Non riuscirò mai a fare la pace con Hinata finché non mi libero di questo peso..."



«Sakura-chan, ti va di prendere un caffè?»


Si avviarono verso la caffetteria più vicina, posta a pochi minuti di strada da lì. Conversarono affabilmente del più e del meno, ricordando vecchi aneddoti divertenti sulle marachelle di gioventù per poi entrare ed ordinare le due bevande: Sakura del the al matcha con un po' di latte e Naruto un caffè lungo senza zucchero.

«Lo sai che preso in dosi massicce è pericoloso vero?»

«Hai un'idea migliore per restare sveglio?»

«Non è drogandoti di caffè che riuscirai a lavorare meglio, devi dormire.»

«Grazie, mamma...ouch-» Sakura gli tirò un calcio da sotto il tavolo, prendendogli la tibia. «Ahia, mi hai fatto male! Sarò pure il più grande eroe di tutti i tempi, ma sono fatto di carne anche io!»

Sakura sospirò portandosi il the all'altezza delle labbra. Naruto si ricompose, osservando il suo viso femminile deglutire con eleganza la bevanda calda: gli occhi della donna erano di un verde smeraldo intenso, resi quasi felini dal tratto di eyeliner fedelmente disegnato ai lati delle palpebre...


"E' bellissima."


«Perchè mi fissi in quel modo?» disse guardandolo torvo.


"E scorbutica."


«Come sta andando tra te e Hinata?»

«Direi piuttosto bene.»

«"Piuttosto"? »

«Beh, passiamo poco tempo insieme, ma almeno ora non mi guarda più con disprezzo.»

« È un buon inizio.»


Naruto sbuffò, osservando i loro profili dalla finestra: aveva sempre sperato, fin da bambino, che un giorno la ragazza più bella del Villaggio sarebbe diventata sua sposa, invece Sakura era rimasta la sua migliore amica e confidente. Eppure visti da fuori sembravano funzionare davvero: lei a capo del reparto di medicina infantile dell'ospedale di Konoha e lui Capovillaggio.

Four Seasons to say AishiteruDove le storie prendono vita. Scoprilo ora