'Tra tre ore Jade sarà qui...
Spero davvero che smetta di fare la stronza con me, davanti a tutti.
Non sa quanto ci sto male...' scarabocchiò un emoticon triste su un foglietto, mentre la classe si stiracchiava durante il cambio dell'ora.Kat era seduta al banco a farsi i suoi, soliti, film mentali, quando Matthew, il leader della classe, nonché ragazzo più egocentrico e coglione, le si avvicinó con tutta la propria presontuositá incorniciata dai propri ciuffi biondo.
Valentine sentì l'agitazione attanagliarle le viscere, alla vista del proprio bullo, che come spesso aveva fatto in passato, si avvicinò al suo banco, con nonchalance, l'aria superiore di un pallone gonfiato.
Kat lo temeva, temeva la sua cattiveria malata, gliela vedeva scintillare negli occhi ogni volta che la feriva. A volte temeva che le sue provocazioni potessero andare oltre le parole, aveva il terrore che Matt si fissasse con lei ed il suo orientamento sessuale, oltremodo.
Aveva il terrore che un giorno potesse decidere di portare le proprie volgari minacce ai fatti, purtroppo temeva sempre potesse molestarla sessualmente, o peggio.Lo aveva odiato da sempre, dal primo giorno.
Ricordava le sue compagne, ed al tempo amiche, che andavano dietro al suo fascino da belloccio figlio di papà, biondo dagli occhi azzurri. E forse ne aveva provato invidia, oppure aveva semplicemente provato odio per il modo in cui si atteggiava, elevandosi senza rispetto. Dietro la sua facciata da brillante, Kat poteva vedere benissimo trasudasse sessismo da tutti i pori.
Già partendo con l'idea che lui una ragazza non meritasse manco di guardarla, Kat era finita ad odiarlo e temerlo furiosamente dal giorno del suo coming out, o meglio outing.
Non aveva aspettato un secondo prima di dare mostra della propria omofobia, tormentandola ed insultandola, nell'approvazione generale di un gregge che idolatra il proprio leader.«Ciao Katy...
Come sta la lesbica di merda della scuola?» le rise in faccia di gusto.
Quante volte si era sentita chiamare cosí?
Per quanto ci fosse abituata, ancora la feriva tutto quel disprezzo.
Valentine si sentì rimpicciolire.
Diede uno sguardo veloce al ragazzo, senza dire una parola, seguendo il proprio istinto di autoconservazione.
«Ehi stupida, si risponde alle persone quando ti parlano...» prendendo l'astuccio dal banco di Kat glielo tirò contro debolmente, per il solo gusto di umiliarla, di poterlo fare.La folla di compagni si avvicinò, ingorda di quello spettacolino malato.
Ne erano tutti complici, quelli che guardavano da vicino, da lontano, anche chi guardava altrove. Valentine li detestava tutti.
Matt incrociando lo sguardo degli altri allargò il petto, pieno di orgoglio, pronto a dare del proprio peggio.Katherine raccolse l'astuccio senza fiatare.
Strinse il tessuto bitorzoluto tra le mani.
Sapeva cosa sarebbe successo...
Quante volte l'avevano schiacciata così?
Distrutta in mille pezzi sotto il peso di quelle parole, di quegli sguardi, degli spintoni…
Le mancava il fiato per l'impotenza, per la rabbia.
Faceva terribilmente male.«Quindi lesbica del cazzo, come stai oggi?» insistette il ragazzo sorridendole crudele.
Gli altri la guardavano sorridendo, pronti ad intervenire con commenti taglienti qualsiasi risposta sarebbe stata quella della povera ragazza. Tutti pronti a schiacciarla pur di avere un briciolo di approvazione dal proprio capo.«Io... io...» sussurrò.
'Rispondi Kat!
Perché non ti alzi ed inizi ad urlare contro tutti che si facciano i cazzi loro?' si morse il labbro nervosa. Avrebbe davvero voluto farlo.
«Io... io...» la scimmiottó il ragazzo, facendo ridere la classe.
«Ora sta perdendo pure la voce, non le bastava la sanità mentale!» aggiunse una ragazza, la stessa che l'aveva importunata più volte. Kat era certa lo facesse perché le piaceva Matt. Doveva essere così squallidamente romantico, sporcarsi del sangue di una persona innocenza per il solo bisogno di un attimo di considerazione.
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Dangerous Teacher I Manipolazione
Teen Fiction[Completa.] Romanzo (L)GBT erotico psicologico "La storia Professoressa × alunna che ha lanciato la moda" « "É così la vita, è ingiusta. Bisogna solo accettarlo; c'è chi schiaccia e chi viene schiacciato, chi vince e chi perde, i deboli e i forti...