Sentì il fumo appesantire i polmoni prima di gettarlo all'esterno con un lungo sospiro.
Il ragazzo era stanco. Non aveva ancora iniziato la giornata, ma già si sentiva terribilmente stanco. Lo era dentro.
Si sentiva perennemente consumato, esausto dall'interno, e questo da troppi giorni.Perdere Katherine gli aveva fatto terribilmente male. Perdere anche lei.
L'unica che l'aveva accettato in quella dannata scuola. L'unica amica a cui probabilmente era davvero importato qualcosa.Finiva sempre così, finiva sempre solo.
Per colpa di quella stupida voce, per colpa della sua stupida paura. Allontanava tutti e non capiva nemmeno come o perché.
Aveva il terrore dell'abbandono, aveva tanta paura del rifiuto che ogni volta che si legava a qualcuno, riusciva a rovinare tutto e ad allontanarsi per primo. Non sapeva, non aveva idea di come fermarlo. Non capiva se fosse tutta colpa sua, se meritasse la solitudine, o se fossero gli altri troppo poco per la sua complessità, per la sua fedeltà.Ma era certo di essere stanco. Della solitudine, di sentirsi pieno di odio e cattiveria.
Aveva preferito l'odio al dolore, perché era troppo debole per reggerlo, e sapeva di esserlo. Sarebbe stato tutto più semplice senza quell'ombra nei propri pensieri. Era certo fosse tutta colpa sua, di quella parte marcia dentro di sé.'Come no. Tu hai bisogno di me.
Sei un codardo, come puoi darmi la colpa della tua solitudine? Eh? Sei per caso scemo? Io e te siamo la stessa cosa.
È solo colpa tua se la gente non ti vuole.
Se non ci fossi io, allora sì che saresti solo, veramente solo.
Se non ci fossi io tutti quegli stronzi ti starebbero massacrando, compresa quella puttanella della tua amichetta.
Ringraziami, è solo grazie a me se non ti sta usando come zerbino, altrimenti a quest'ora ci staresti ancora piangendo sopra.
Ringraziami Jack.'Come sempre non tardava a rispondere. Era sempre con lui, nella sua testa ad ascoltare ogni singolo pensiero, a giudicare ogni sua scelta.
«Stai zitto.» bisbigliò Jack innervosendosi, facendo un tiro profondo.Erano anni che condivideva la propria mente con quella voce. Era pazzo, non c'era altra spiegazione. Erano anni che si ripeteva di esserlo.
'Le persone normali non hanno altre persone chiuse in testa. Oppure sì, ma nessuno dice niente, per non sembrare pazzo...come me.' rimuginò guardandosi attorno con aria distaccata.Gli mancò il respiro. Tossí il fumo.
Valentine, a pochi passi stava andando verso l'entrata della scuola. La osservò malinconico.
Era al telefono. Stava sorridendo.
Si sentì felice nel vederla così leggera, ma durò poco. La rabbia si fece strada in lui spaccandolo da dentro.Jack sentì i muscoli irrigidirsi e tutto il suo corpo diventare freddo.
'Guardala la stronza egoista.
Di sicuro sorride così perché sta parlando con la Professoressa che se la fotte, eh?
La stessa che ti ha sospeso, perché ti sei messo in mezzo per aiutarla, per salvarla.
Oh Jack! Sempre pronto a sacrificarsi per gli altri, sempre pronto a farsi usare.
E lei ti ha tradito! Nonostante i tuoi sacrifici!
Disgustosa eh? Non la trovi disgustosa?' l'eco delle parole rimbombava ovunque dandogli il mal di testa.Sì, più la guardava, più si sentiva disgustato.
La sensazione di nausea lo avvolse.
Il cuore tremó di rabbia.
Non lo voleva, non le voleva quelle sensazioni, ma non poteva fermarle. Erano parte di lui, della sua carne.
Eppure razionalmente, gli mancava Kat.
Desiderava solo che le cose non fossero andate così.
Odiava quel meccanismo distorto che lo aveva trascinato fin lì.
Odiava Jade per aver rovinato tutto.Katherine era buona, non voleva ferirlo e lui lo sapeva, ma lo aveva tradito.
Era la verità.
Aveva preferito quella sadica di merda a lui; un vero amico, disposto a fare di tutto.
Era troppo fragile per accettare di farsi mettere da parte senza arrabbiarsi.
Era stato troppo fragile per accettare che la fantastica amica che aveva trovato, non lo trovasse importante quanto lui trovasse lei.
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Dangerous Teacher I Manipolazione
Teen Fiction[Completa.] Romanzo (L)GBT erotico psicologico "La storia Professoressa × alunna che ha lanciato la moda" « "É così la vita, è ingiusta. Bisogna solo accettarlo; c'è chi schiaccia e chi viene schiacciato, chi vince e chi perde, i deboli e i forti...