Quella mattina Jade si limitò a fare lezione.
Non riservò a Valentine nessuna delle solite e particolari attenzioni, al contrario, per la prima volta West, si comportò in modo professionale con l'intera classe.
Chiamò la sua attenzione solo quando, per ridarle la verifica, pronunciò il suo nome senza degnarla di uno sguardo.
Le diede un irritante “6-”, alzandole la media.Valentine si fece coraggio, avvicinandosi alla cattedra a fine lezione, ma prima che potesse parlare, Jade la liquidò con un distaccato «Levati, ho da fare.»
Più tardi, ripensando all'espressione ferita della ragazza, sorrise compiaciuta. Rassicurata dalla propria cattiveria.
Stava seguendo il piano. Il piano le dava senso, le dava un ritmo, una scarica di adrenalina dritta al cervello.
Ci aveva messo anche troppo ad arrivare a quella fase. Colpa di Erika.
La sua presenza aveva portato a piccole modifiche, e ad un allungamento dei tempi, ma non se ne preoccupó. Sapeva esattamente cosa fare, come comportarsi, quanto farlo durare e quali reazioni avrebbe causato.
Lo aveva fatto così tante volte, che fare altrimenti le sarebbe costato sforzo.'Palesare il tossico. Imporsi abbastanza da farsi odiare e desiderare. Costanza.
Attenzioni. Il giusto per creare un legame, quel che basta per una significativa dipendenza, ed infine… sparire.'
Ignorare; era il terzo punto. Il ponte necessario per la nuova sponda dell'ossessione.La mancanza avrebbe ferito più di qualsiasi altra cosa. Gli esseri viventi morivano per mancanza. Per mancanza di amore un bambino, prima dei cinque anni, sarebbe morto. La non-considerazione portava ad impazzire nel senso di solitudine, di non esistenza. Di sterilità.
Katherine logorava in quel preciso istante.
West immaginò i suoi pensieri, le sue paranoie e insicurezze. L'avrebbe lasciata in pasto ai suoi demoni, l'avrebbe lasciata a marinare nel bisogno, aspettando di vederla tornare disperata. Pronta a concedersi a qualsiasi condizione, pur della sua considerazione.
Pronta al dolore, alla sottomissione, in cambio di uno sguardo, che freddo o caldo sarebbe stato meglio che niente.Gli adolescenti erano la malattia mentale del mondo adulto. Gli adolescenti erano la malattia mentale, fatta a età, incontenibile e giustificata, a disposizione di qualsiasi malintenzionato, a disposizione di qualsiasi devianza autolesionista. In nome della vita, dell'intensità di un emozione, della morte o dell'amore.
Follia inesperta e senza limiti.
Si donavano ai sentimenti, alle cause, sanguinando per un bel nulla, piangendo vittime di sé, dando la colpa agli altri. Devoti oltre ogni limite pur di aver importanza.
Non era nemmeno imposizione, lei indicava la via, e loro ci si buttavano di capofitto, per fiducia immotivata verso il proprio aguzzino.Affascinata ed invidiosa delle menti giovani, West non si stufava di dissezionarle, nemmeno dopo anni.
Rimaneva inebriata dal bisogno di appartenenza delle sue alunne. Curiosa delle mancate difese dell'Io ancora in composizione.
Erano ovvietà scritte sui libri, ma erano pur sempre ovvietà che nessuno aveva pensato di esplorare tanto in profondità.Si era limitata ad annotare il susseguirsi di eventi, alla ricerca dei limiti, curiosa di capire se in fondo esistesse un troppo, un difensore della dignità. Curiosa di capire il tipo di disperazione e l'adeguarsi ad un trauma rimarcato. Perché le vittime erano vittime? Perché il male attraeva tanto? Dov'era il troppo, a che punto non si poteva tornare più indietro e a che punto si poteva solo andare avanti?
Le venne un'idea. Le balenò veloce in mente, insieme alla figura di Erika che spuntò nel suo campo visivo.
Il brivido della ricerca le provocò estasi pura.Che effetti aveva avuto tutto il suo lavoro su Violet? Quanto in profondità era rimasta nonostante il tempo? Che effetti aveva avuto sulla sua vita, sul suo futuro?
Una domanda le rimbalzò in mente, marcata ed indelebile: 'Reagirebbe allo stesso modo ora?'
Strinse le labbra scrutandola chiacchierare con delle colleghe. Conosceva quella sensazione.
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Dangerous Teacher I Manipolazione
Teen Fiction[Completa.] Romanzo (L)GBT erotico psicologico "La storia Professoressa × alunna che ha lanciato la moda" « "É così la vita, è ingiusta. Bisogna solo accettarlo; c'è chi schiaccia e chi viene schiacciato, chi vince e chi perde, i deboli e i forti...