Capitolo 32

5.1K 129 30
                                    

Il sorrisino di Jade si trasformò in una smorfia disgustata nel momento in cui vide quel dannato ragazzo al banco.
Le era stata data supplenza in una seconda, non credeva di avere la fortuna di trovarselo in classe. Solo guardarlo le dava sui nervi.
L'espressione che fece Jack nel vederla non fu molto diversa dalla sua. I due si fulminarono detestandosi intensamente.

«Salve ragazzi...» salutò l'intera classe scrutandoli fredda fino ad ottenere la loro attenzione e paura.
Jack doveva essere stato bocciato già un paio di volte, realizzò osservando la classe.
Era l'unico maggiorenne, già con un accenno di barba rispetto ai ragazzini ancora immaturi.
Tutti si alzarono titubanti ricambiando il saluto della professoressa per poi risedersi.
Tutti tranne lui, che dal fondo della classe si stiracchiò, appoggiando i piedi sul banco con fare strafottente.

«Ci si alza quando entra il professore...
Dovresti saperlo visto tutte le volte che sei stato bocciato.» lo punzecchió.
Con sua piacevole sorpresa il ragazzo si alzò svogliatamente, tenendo a fatica i nervi.

La Professoressa sorrise soddisfatta.
«Spero tu abbia finito di molestare le ragazze nei bagni...
Sospenderti è stato troppo poco a mio parere.
Come possono essere al sicuro le ragazze di questa classe con un mostro del genere in aula?!» inscenò fingendosi sconcertata e preoccupata.
Tutte le ragazze si girarono verso Jack impaurite, mentre i ragazzi si agitarano tirandogli occhiatacce minacciose.

Il ragazzo strinse i pugni a testa bassa. Il labbro stretto tra i denti per obbligarsi al silenzio. Sapore di sangue.
Gli occhi gli bruciavano dalla rabbia.
'Ma se succhio i cazzi, 'che vuoi.' il commento nella sua testa spezzò la sua rabbia, alleggerendola.
Da quel punto di vista la situazione era comica. Avrebbe fatto coming out proprio in quel momento, se non fosse stata una scuola di omofobi.

Alzò il volto ghignando.
«Ha ragione, le ragazze non sono al sicuro con un mostro del genere in aula.
Ma di sicuro il mostro non sono io...» rise nervoso, ma divertito dalla verità di quelle parole.

Gli occhi ghiaccio di West presero una luce tagliente sotto le sopracciglia incurvate.
«Non ho idea di cosa tu stia dicendo... in ogni caso...» decise di passare ad altro.
«So che avete degli esercizi da fare, fateli.
Mentre tu Jack vieni pure qui, vicino a me... dobbiamo fare un bel discorso.» gli fece posto alla cattedra.

Il ragazzo si inumidì il labbro inferiore.
Non aveva paura di Jade, ma si sentiva in soggezione, era una sensazione fastidiosa che non riusciva mai ad evitare, che lo mandava su tutte le furie. Non accettava di sentirsi intimidito e sottomesso, non era nella sua indole, non più.
Arrivato alla cattedra si sedette.
Non si era mai trovato tanto fisicamente vicino all'insegnante e questo lo mise ancor più a disagio.
Pensò di essere fortunato ad essere gay.
West era indiscutibilmente una persona magnetica... se solo non fosse stata una stronza sociopatica.

«Bene.» una punta di ironia saltellò sulla lingua dell'insegnante.
«Ciao sociopatica.»sussurrò in risposta.
L'insegnante ghignò, quasi lusingata da quel termine.
«Devi farti da parte. Voglio che ti allontani da Katherine.» andò subito al punto.
«Ah! Come no! Col cazzo che la lascio nelle tue mani.» rispose freddo il ragazzo guardandola negli occhi per quanto riuscì.
«Non è una richiesta. È quel che accadrà.
Non sei così stupido, vero?
Posso rendere la tua vita un inferno, posso farti espellere, bocciare. Posso darti la colpa, convincere tutta la cazzo di scuola che sei un mostro. Parlare con i tuoi genitori...
È la mia parola contro la tua.»

Jack sentì il cuore battere a mille dalla rabbia e preoccupazione. Era nella merda, la Prof non stava mentendo e lui lo sapeva. Tutti a scuola già lo odiavano, ci avrebbe messo un secondo a metterlo nei casini. Sua madre lo avrebbe ucciso, sapeva che non avrebbe mai sfiorato una ragazza, ma lo avrebbe fatto sentire una merda se si fosse cacciato nei guai di nuovo.
Eppure ne sarebbe valsa la pena pur di aiutare, salvare Valentine.
«Credi che mi freghi qualcosa della scuola? Puoi dire il cazzo che vuoi, tanto noi la verità la sappiamo, no?» le ringhiò contro.

Dangerous Teacher I Manipolazione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora