Capitolo 3

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Kat era seduta al banco in prima fila, davanti alla cattedra. Di fronte a lei, seduta sopra ad essa, West la scrutava divertita.

Ormai rassegnata all'impossibilità di copiare, Katherine diede un'occhiata alla verifica.
'Ma cos'è? Ma che è sto schifo? 
Oddio no, ti prego...
Come si fa questa cosa, ma, ma... è impossibile!
Non capisco nemmeno cosa stia chiedendo…

La “X”? Ma qui c'è tutto l'alfabeto, ma non era matematica? Ma ste cose le abbiamo fatte?
Andiamo... mi sembra più facile calcolare la massa del sole!' esasperata morse l'estremità della matita.

Alzò lo sguardo al cielo, in cerca di un miracolo, e casualmente si accorse dello sguardo di Jade su di lei.
Abbassò la testa.

Rialzò lo sguardo per vedere se...
No, non aveva smesso di guardarla.

'Ma aspetta... mi sta fissando? 
Ehi, no. 
Perché non la smette? La smetterà vero, vero?' l’agitazione le salì lungo la schiena dandole i brividi.

In effetti Jade la stava proprio fissando, più che fissando. Stava osservando ogni suo piccolo movimento, ogni centimetro del suo corpo.
L'alunna deglutì a disagio, le sembrò quasi di vedere il sorriso malato della professoressa aumentare.

Provò a concentrarsi sulla verifica...

No, non ci riusciva.
Era impossibile.
Non poteva fare una qualsiasi, piccola, mossa che le iridi ghiaccio di West non stessero notando maniacalmente. 
Come poteva riuscire ad ignorarla?

'ODDIO!' Kat aveva caldo, troppo caldo, colpa dell'ansia della verifica e del disagio di quella situazione.
‘Fissata in modo perverso dalla professoressa di matematica.’
Dopo quel ragionamento le sue guance si tinsero di un rossore acceso.

Lì, seduta sulla cattedra, con le gambe accavallate, jeans neri e camicia, che più che bianca doveva essere trasparente, visto il pizzo nero, del reggiseno, che traspariva sotto.
Appena i loro sguardi si ritrovarono la professoressa ne approfittò per passare lentamente gli occhi su tutto il corpicino della ragazza. Scannerizzandola da cima a fondo, senza evitare di mordersi spudoratamente il labbro.

La sua espressione lasciava intendere cosa stesse immaginando...

Una botta di calore lasciò Valentine senza fiato, dandole una fitta intensa allo stomaco.
Il cuore le batteva in testa. Non si era mai, mai sentita più in imbarazzo di così.
Una strana sensazione, si accese nel suo basso ventre. Un’intensa energia. 
Farfalle nello stomaco, ma roventi.

Katherine prese un lungo e profondo respiro, che a Jade non sfuggì, e lentamente abbassò la testa.

Deglutì.

'Ca-calma devo... devo stare calma.
Cosa... cosa sta succedendo?
Mi guarda così, come se... come se... aiuto.

La verifica! Devo concentrarmi!
Come cazzo faccio a concentrarmi? 
Così è impossibile!''
Kat stava impazzendo, la testa le bruciava.

Aveva paura di alzare lo sguardo ed incontrare quello ghiacciato e magnetico dell'insegnante.
Stava fissando la verifica, ma la sua testa completamente vuota risuonava solo del pulsare del sangue nelle tempie.

Ormai mancava poco alla fine dell'ora, e per tutto il tempo Jade non aveva tolto gli occhi di dosso da Katherine.
Come immaginava West, l’alunna non riuscì a fare niente, sia per colpa degli esercizi quasi impossibili, che per il suo sguardo ossessivo.

Proprio come aveva calcolato, la verifica stava andando molto male all'alunna.
Alzò lo sguardo compiaciuta dal fluire regolare delle cose.
Quasi per pena decise di concederle dieci minuti liberi dal suo controllo, che dedicò agli altri alunni.

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