Capitolo 14

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La ragazza, imbarazzata, non rispose.
«O-ora mi puoi slegare?» chiese quando l'aria tornò nei suoi polmoni.
«Ti ho chiesto come è stata la tua prima volta... devi rispondere.» le ripetè West all'orecchio con un sorrisino divertito, godendo del rossore imbarazzato di Kat.
«Ecco... non, non male…» svagó con lo sguardo.

Jade  scoppiò a ridere, 
«Non male? Cosa c'è, non ne sei sicura? 
Se hai bisogno di chiarirti le idee riproviamo subito…» spostò la mano tra le sue gambe.
La ragazza squittí presa alla sprovvista.
«No! No, no! Stavo scherzando!» si agitò preoccupata, sapendo che non avrebbe retto un secondo round.

L'insegnante si leccò un labbro rosso, sorridendo.
«Quindi com'è stato?» insistette.
«Da come urlavi non penso sia stato solo "non male".» la provocó, girandole il volto verso di sé per scrutarla, consapevole del potere delle sue iridi.

«Ecco, ecco penso che…» spostó lo sguardo in basso pur di evadere dall'imbarazzo.
«Sì... è stato bello…» ammise arrossendo vistosamente e spostando il volto altrove.
«Avrei voluto sentirti dire che hai goduto come una cagna e che ti sei eccitata solo a guardarmi.
Ma mi accontenterò dell'ingenuo aggettivo "bello".» sorrise Jade osservando l'altra chiudere gli occhi a disagio.

'Adorabile.' pensò prima di girarla di schiena senza dire niente.
Si sedette su di lei strusciando leggermente l'intimità sul suo sedere. Aveva un culetto perfetto.
Udì un debole sospiro che la fece sorridere.
«Comunque, Valentine...» continuò a strusciarsi lentamente
«Quando ti ho scopata... con un dito dentro...e la mia lingua contro al tuo clitoride gonfio... nell'ultimo orgasmo... dove stavi godendo un sacco…» aggiunse tutti quei dettagli divertita, sapendo di star facendo morire d'imbarazzo la ragazzina, che col viso nascosto nelle coperte non fiatava. 

«Insomma, hai presente?» scoppiò a ridere prendendola in giro.
«Quando sei venuta hai urlato il mio nome, te lo ricordi?» continuò Jade, mordendosi il labbro per non ridere, mentre le slegava i polsi.
«S-sí…» sussurrò flebilmente Katherine.
Non ricordava con chiarezza il momento, ma sapeva di averla chiamata così, presa dal piacere, aveva sentito il desiderio di farlo come a mettere il suo nome su un momento così intenso, che lei aveva creato.

«Ecco…» la voce della professoressa si fece seria.
«Non farlo piú.» slegò la cravatta  riposandola dove l'aveva presa.
«Voglio che mi chiami Professoressa, Prof o, al massimo, West, quando ti scopo.» le palpó una natica per poi girarla a pancia in sù.

Kat si studió i segni rimasti sui polsi e sulle braccia fingendosi calma, mentre qualcosa crollava lentamente dentro di lei.
«Okay…» bisbigliò piano.
Non sapeva perché l'aveva chiamata per nome, non era previsto, le era venuto spontaneo andare oltre le formalità in un momento così intimo.
Non avrebbe dovuto, era stata stupida?
Forse avrebbe dovuto continuare a vedere la sua terribile Professoressa di Matematica West e non la rassicurante e passionale Jade.
«Ma perché?» chiese guardandola un solo istante negli occhi.

West  ancora seduta su di lei, le prese le braccia per controllare a sua volta i segni rimasti. Sarebbero andati via nel giro di un oretta.
«In generale; non mi piace che qualcuno con cui scopo mi chiami col mio nome... dopotutto è solo sesso. 
Nello specifico; sono la tua Professoressa e tu la mia alunna Valentine. Non ti è concesso chiamarmi col mio nome.»  scese da sopra di lei.

Katherine rimase ferma a pancia in giù.
Lo sguardo perso nel vuoto. 
Qualcosa in mezzo al petto la stava divorando. Il dolore lancinante scavava nella sua gabbia toracica.
Si morse il labbro sentendo quella sensazione forte salire fino alla gola, fino alle lacrime.
'Sono solo qualcuno con cui scopa. Solo una scopata. La sua alunna, la sua scopata.' ricordò a se stessa mentre il mondo le schiacciava i pensieri.

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