Capitolo 24

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Il ragazzo rimase zitto.
Fece di tutto pur di non tremare dalla rabbia e il senso di umiliazione, ma la sua grafia lo tradì quando segnò i due trattini dell'uguale, ad inizio equazione, con la stessa fermezza di un bambino delle elementari.
West amava il potere della lavagna.
L'ansia del giudizio che instillava, la mostruosità che emanava nel far tremare tutti, al patibolo. Con un po' di fortuna, avrebbe potuto pure portare ad un attacco di cuore.

«Forse tu non ne hai proprio di neuroni...
Ahi, ahi, non ti senti uno stupido?
Qui davanti a tutti, a tremare come una ragazzina, terrorizzato da qualche numero davanti ai tuoi occhi.
Oppure tremi perché hai paura di me?» la risata di Jade rimbombó in aula, dando i brividi a tutti.
Matt abbassò il braccio. La rabbia ed impotenza nel suo petto, lo stavano soffocando. Consapevole che se avesse potuto avrebbe capovolto la classe in una crisi di nervi incontrollata, ma ancor più inconsapevole di non poter far altro che stare zitto a testa china.

«Ahi ahi, che figuraccia che stai facendo.» mise il dito nella piaga.
West si divertiva a provocare il fragile ego di un adolescente viziato e lagnoso. Godeva nel sapere che dentro di sé quel coglioncello stava morendo, odiandola, per tutta quell'umiliazione.
A rendere il tutto ancor più divertente al ragazzo venne un tic nervoso al sopracciglio, che di tanto in tanto tremava.
Era ridicolo, rosso in faccia, come un pomodoro.

«Prof...» ringhió di protesta con voce strozzata dalla tensione.
«Sì? Vuoi per caso dirmi qualcosa?» lo fulminò con lo sguardo
«N-no, niente.
Non... non sono capace...» strinse i pugni e piegò la testa, arrendendosi con voce stridula.
'Patetico.' sbuffó l'insegnante.

'Guardati piccolo figlio di puttana.
Con i più deboli fai lo stronzo, ma in una situazione del genere preferisci andartene al più presto... non è così?' pensò sprezzante.
«Deludente.
No, non sei capace.
Di conseguenza sei un incapace, direi.
Tornatene a posto, insieme al tuo 2.»  le sorrise da stronza.
«Magari la prossima volta studierai... oppure è il karma e ti è andata di sfiga, chissá...» suggerí.

«Ah, il tuo sopracciglio...
Sembra avere qualcosa che non va.» portò volontariamente l'attenzione di tutta la classe su quel ridicolo tic, segno della sua insicurezze.
Poco dopo tutti scoppiarono a ridere, rassicurati dal buon umore di Jade.
Katherine rideva di gusto, la Prof non l'aveva mai vista ridere così...
Non le avrebbe mai ammesso di aver scelto quei tre perché l'avevano bullizzata... anche se fosse piuttosto ovvio.

Agli altri due ragazzi, bene o male, andò allo stesso modo. Ci misero poco più per tornare ai loro posti con la coda tra le gambe, ed un bel 2 a fargli compagnia.
'Sí, fare l'insegnante è proprio il lavoro migliore del mondo.' pensò tra sé e sé, annotando tutti quei deliziosi 2 sul registro.

«Bene, tra poco finisce l'ora...
Che questo sia di lezione a tutti; studiate ragazzi, non ci metterete molto ad andare meglio di questi fenomeni.
E, voi tre, fatemi tutti gli esercizi di pagina 233, se domani non li avete fatti tutti vi metto un altro 2.» ordinò algida mettendo in ordine la cattedra e raccogliendo la propria roba.
«P-prof, ma saranno più di 40 esercizi.» balbettò Matthew disperato.
«Ah sí?
Allora dovresti iniziare subito, non trovi?
Così al posto di perdere tempo a fare il coglione, puoi fare qualcosa di utile.
Dovresti ringraziarmi.
Anzi, solo tu, mettici dentro pure i tre esercizi alla lavagna. Domani li spieghi alla classe.» osò Jade con un sorriso sadico.

Il ragazzo non disse una parola limitandosi a diventare paonazzo dalla rabbia.
Non avrebbe obiettato per farsi dare altri compiti.
West approvò il silenzio, che qualche istante dopo venne spezzato dalla campanella.
Senza nemmeno salutare prese le proprie cose ed uscì velocemente dall'aula.

Fu divertente come, soltanto dopo che la Prof se ne fu andata, gli alunni si lasciarono andare, lamentandosi furiosamente.
Valentine osservò Matt inveire ripetutamente contro West, prendendo a pugni il banco mentre trascriveva le disequazioni dalla lavagna.
'È stato lo spettacolo più soddisfacente della mia vita.' un sorriso a trentadue denti decorava il visino dolce di Kat.

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