*Lajyla*
Uscimmo fuori dall'appartamento senza nemmeno guardarci, avevo raggiunto il massimo livello di rossore.
Mi concentrai sull'obiettivo: trovare Lib.
«Sei sicuro di voler venire?» vedevo che era sfinito e gli si leggeva in faccia che aveva una nausea tremenda.
Fece una risata che terminò in un colpo di tosse.
«Sono pessimo lo so, ma non manderei mai una ragazza da sola in giro per le strade della Downtown di Los Angeles. E poi voglio trovare mia sorella».
D'accordo, aveva vinto. Ed era una cosa stranamente dolce. Forse era qualcosa di più dell'irritante ragazzo che avevo visto inizialmente, come leggevo sempre nei romanzi. Ma mai illudersi troppo. Li conoscevo quelli come lui, playboy patentati, incapaci di amare qualcuno. Eppure Logan amava Lib, come sorella certo, ma era comunque una forma di amore.
Mentre sforzavo il mio cervello, ancora intorpidito per il precedente momento d'intimità con Logan, non mi accorsi che ci stavamo inoltrando in un parco ad un centinaio di metri dalla scuola. Sembrava un posto molto intimo e mi sentii estremamente fuori luogo lì con lui. Al contrario Logan sembrava estremamente a suo agio, teneva le mani nelle tasche dei jeans e si guardava intorno rilassato, ma una vocina interiore mi disse che era tutta una finzione, come se non volesse mostrare le sue emozioni. Mi grattai la testa pensierosa poi la scossi lievemente. Quel ragazzo era davvero assurdo.*Logan*
La bionda sexy aveva uno strano modo di interagire con le persone. Non parlava affatto ma si limitava a guardarti con quei due oceani di pensieri che aveva come occhi, era come se ti guardasse dentro, come se ti vivisezionasse e studiasse ogni minima parte di te. Mi incantava ed inquietava al tempo stesso. Come sempre impostai un comportamento rilassato e tranquillo, ma le lessi dritto in faccia che non ci credeva.
Non mi piaceva che scrutasse COSÌ a fondo ma non potei fare a meno di trattenere una risata, non si accorgeva nemmeno che tutto ciò che pensava le si leggeva in faccia, al contrario di me che cercavo sempre di limitarmi ad essere indifferente, anche se quando mi si chiedeva un parere non esitavo a dire ciò che pensavo.
La vidi scuotere impercettibilmente la testa. Era incredibile come tenessi conto di ogni suo movimento. E di come non riuscissi a ricacciare fottutamente giù questi stupidi sentimenti da tredicenne in preda agli ormoni.
«Che c'è?» le chiesi, tanto per parlare. Quel silenzio iniziava a mettermi a disagio, cosa che non provavo da tempo. Oltretutto lo vedevo che era imbarazzata, anche se non capivo perché.
«Non so, è... strano»
«Cosa?»
«Cercare la sorella estremamente emotiva, che è fuggita di casa per una litigata, di un ragazzo che conosco da due giorni ma che ci ha già provato abbastanza spudoratamente con me ed a cui ho dovuto anche fare da baby sitter».
Rimasi esterrefatto, senza parole. Era stata addirittura più sfacciata di me, e ce ne voleva.
«Scusa» mi disse estremamente in imbarazzo.
Scoppiai a ridere, una risata sincera, che non mi lasciavo più sfuggire da tempo ormai.
«Credo di adorarti ogni secondo di più» le dissi sinceramente, asciugandomi le lacrime di divertimento agli occhi.
«Wow, sei proprio assurdo» scosse la testa con un sorriso divertito.*Lajyla*
Non potevo credere che quelle parole fossero uscite dalla mia bocca. Mi sentii avvampare, e lui fece la cosa più improbabile che potessi immaginarmi, ridere.
Lo guardai come se fosse pazzo e sorrisi divertita.
«Sei assurdo» gli dissi alzando gli occhi al cielo.
«No, sono favoloso» mi rispose con un sorriso di autocompiacimento.
"Vero" ma cos...? Mi diedi mentalmente uno schiaffo "Datti un contegno Lajyla"
Mi accorsi che stavamo camminando su uno stretto sentiero fra gli alberi, troppo vicini per i miei gusti. I nostri gomiti si sfioravano di tanto in tanto.
Il mio povero cuore martellava nel petto. "No, no, no, Lajyla. Hai scelto la persona più sbagliata al mondo di cui prenderti una cotta". Scacciai tutti quegli stupidi pensieri dalla mia mente.
«Dove stiamo andando?»
«Questo è uno dei posti preferiti di Lib, ci viene sempre quando vuole stare un po' da sola a riflettere»
Annuii e mi guardai intorno cercando di individuare i capelli rossi di Liberty.
Ad un certo punto il sentiero terminò in un ampio ovale al cui centro c'era una quercia e, sotto di essa, una panchina.
«Lib!» urlò Logan, rivolgendosi alla panchina.
Per un attimo pensai fosse impazzito, ma poi la vidi... Una ragazza dai lunghi capelli rossi, sdraiata sulla panchina, svenuta.
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Il tuo pericoloso sorriso
RomanceIN LIBRERIA! Lajyla Vasilyev è una ragazza russa. I suoi genitori sono separati ed è stata costretta ad andare a vivere con suo padre negli Stati Uniti. Strappata dalla sua casa, a Mosca, Lajyla è costretta a fare i conti con una realtà completament...