*Lajyla*
Mi diressi stanca verso casa. Entrai e mi buttai sul letto. Fra mezz'ora sarei anche dovuta andare a lezione di danza. Ci sarei andata solo per levarmi Logan dalla testa.
Rimasi sdraiata sul letto finché non fu ora di alzarmi. Mi tirai su a fatica e mi diedi un rapido sguardo allo specchio. Indossai una maglia larga, misi un paio di leggings e mi diressi verso l'edificio di danza.
La scuola si trovava nei pressi del parco "di Logan".
Una flebile speranza di vederlo si accese dentro di me. Diventò euforia quando lo notai seduto alla solita panchina. "Masochista" mi etichettò con acidità il mio subconscio; lo misi a tacere.
Ci separava solo la strada. Eppure non mi mossi. Volevo che fosse lui a fare un passo verso di me. Rimasi ferma sul marciapiede a lanciargli occhiate fugaci per qualche minuto, fino a che Logan non si accorse di me.
Lo incoraggiai mentalmente a venire a parlarmi, anche se non avrei saputo che dirgli.
All'improvviso si alzò e mi venne incontro.*Logan*
Me ne stavo seduto su quella stupida panchina a rimuginare. Lajyla mi piaceva, non c'erano dubbi. Ma ero spaventato a morte. Non volevo innamorarmi di lei, volevo starle lontano, ma non ci riuscivo. Una flebile voce rigonfia di speranza mi diceva che se mi fossi lasciato andare sarebbe andato tutto bene, sarei stato felice. Ma non riuscivo a crederci. E non era solo per l'incidente con Caitlyn. Era per mia madre. Come diavolo avrei fatto a spiegare a Lajyla che dopo le continue violenze che aveva subito era praticamente un fantasma? Ero riuscito a farle trovare un buon lavoro, per distrarsi ci andava senza discussioni. Ed ogni tanto arrotondavo nei week-end tagliando il prato a qualche vicino. Stavamo abbastanza bene economicamente.
Scossi la testa e ritornai a pensare a Lajyla. Forse avrei potuto avere una relazione normale con lei, senza impegni. Non avrei dovuto per forza dirle i miei segreti, per il momento, e non avrei dovuto presentarla come la mia fidanzata. Avrebbe chiesto di più? Non potevo saperlo. Ma ero sempre stato il tipo che quando doveva scegliere se tentare o meno, tentava sempre.
Portai lo sguardo di fronte a me e, come se qualcuno mi avesse sentito, vidi Lajyla china sul telefono. Aveva i capelli raccolti in uno chignon disordinato, una maglietta che le lasciava intravedere i fianchi snelli ed un paio di leggings che le coprivano il sedere - purtroppo.
Il mio corpo decise di andarle incontro, e non lo contraddissi.
«Hey».
«Hey» posò il telefono nella borsa lasciando intravedere un reggiseno di pizzo nero, sexy, come lei e tutto quello che faceva.
«Dove vai?» non mi venne in mente niente di più interessante.
«A lezione di danza» rispose scrollando le spalle.
«Senti, Lajyla...» la mia voce si era abbassata.
«Si?» arrossì lievemente.
«Che ne dici di...»
«Tu mi piaci, Logan» mi interruppe stranamente seria. Il mio cuore saltò un battito e mi trattenni dall'urlare di felicità. Dio, mi sentivo una ragazzina.
«Anche tu» le risposi sorridendo come un bambino.
«Allora siamo "amici che si baciano"» sorrise.
Risi capendo a cosa si riferiva.
«Come in "Scommessa d'Amore"»
«L'hai letto?» chiese incredula.
«Mi ha costretto Lib» mia sorella mi aveva costretto a leggere quello stupido romanzo un anno fa. E mi era anche piaciuto. Il protagonista, Ryan, dice alla ragazza che gli piace, Beth, che loro sarebbero potuti semplicemente essere "amici che si baciavano" senza un impegno emotivo vero e proprio. E questa era la situazione perfetta. Non ero pronto ad accogliere completamente Lajyla nella mia vita e nel mio cuore ma non la volevo nemmeno fuori.*Lajyla*
Rimasi di stucco quando colse il riferimento a "Scommessa d'Amore". Era uno dei miei romanzi preferiti, e non avrei mai immaginato che lui lo conoscesse.
Essere semplicemente amici che si baciavano era la condizione eccellente. Piano piano avrei spinto Logan a fidarsi di me e a confessarmi cos'era quell'ombra che gli velava sempre lo sguardo, e al contempo avrei anche potuto baciarlo! Volevo mettermi a saltellare per la gioia.
«Allora ok, ci vediamo dopo» dissi con le guance lievemente rosse ed un sorriso da ebete stampato in volto.
Logan mi sorrise. Un sorriso completamente diverso dai soliti. Questo era luminoso con tanto di fossette, e gli faceva risplendere gli occhi. Il cuore prese a martellarmi nel petto e milioni di farfalle presero a svolazzarmi nello stomaco. Ecco cosa era capace di farmi Logan con un sorriso.
Si chinò e mi diede un rapido bacio su una guancia, poi si incamminò verso casa.
Rimasi ferma in mezzo alla strada con una mano poggiata sulla guancia che mi andava a fuoco e lo sguardo perso. Probabilmente avevo anche gli occhi a forma di cuore.
Mi riscossi e corsi verso la scuola di danza.*Logan*
Fischiettai allegramente mentre tornavo a casa. Mi sentivo completo. Sapevo che questo senso di pace non sarebbe potuto durare per sempre e che mi sarei dovuto aprire con lei, ma avrei dato tempo al tempo. E speravo che Lajyla non mi facesse pressioni.
Vidi Jared davanti al mio palazzo che parlava fitto fitto con Lib.
«Jar» esordii avvicinandomi piano.
Contemporaneamente alzarono la testa e mi fissarono. Lib strinse le labbra e rientrò in casa, Jared si allontanò velocemente dal lato opposto, bloccando il traffico e beccandosi insulti e suonate di clacson.
Lo seguii infastidito dal suo evitarmi, e riuscii a bloccarlo sul lato di un vecchio edificio.
«Che ti succede?» gli chiesi cercando di tenere a freno la mia rabbia.
«Che mi succede?» ripeté velenoso.
«Esatto» sibilai mentre cercavo di capirci qualcosa.
«Mi succede che ho perso Lacy per colpa tua, Logan!» tuonò e mi costrinse a fare un passo indietro, incredulo.
«Che?!» ritrovai finalmente la voce.
«Lei ha lasciato me alla festa, quella sera, ed è salita in macchina con te» contrasse la mascella, gli occhi ridotti a due fessure.
«Fammi indovinare, Logan, te la sei anche scopata?» la sua voce falsamente dolce e carica di veleno mi fece venire la nausea.
«Ma che cazzo dici?!» gli urlai contro stringendo i pugni. Jared era alto quanto me, ma aveva più muscoli ed era più robusto, e visibilmente incazzato. Non mi conveniva cercare uno scontro, ma mi stava accusando come uno stronzo.
«Non è quello che fai sempre? Fregartene altamente dei sentimenti altrui e continuare imperterrito per la tua strada?» tremava di rabbia trattenuta, lui che era sempre calmo e razionale.
Qui c'era lo zampino di Lib, me lo sentivo. Prima aveva smesso di parlarmi, ora voleva distruggermi la vita. Avrei assolutamente dovuto parlarle.
«Jared, mi conosci meglio di chiunque altro, come puoi dire una cosa simile?» dissi cupo.
«Posso eccome. Mi hai portato via Lace» ora sembrava sul punto di piangere.
«Io non ti ho portato via proprio nessuno! Lacy mi ha solo accompagnato in ospedale, cazzo! Non so cosa ti abbia detto Lib, ma io non me la farei mai con una ragazza fidanzata. Tantomeno con la ragazza del mio migliore amico!» esclamai esasperato.
Annuì. Ripetutamente. «Ok» sospirò. «Ok. Mi dispiace, sei il mio migliore amico, ti conosco, non avrei dovuto dirti certe cose».
Si lasciò cadere lungo l'edificio lurido.
«Lacy era tutto per me. Mi alzavo solo per poter vedere lei...» si lasciò sfuggire un singhiozzo. «Come te con...»
«Non dirlo» lo interruppi sedendomi vicino a lui. Annuì nuovamente.
Caitlyn. Come io con Caitlyn. Quanto mi mancavano i suoi sorrisi, i suoi baci, i suoi abbracci... La sua figura fu improvvisamente cancellata da qualcun altro. Il sorriso di Lajyla si impossessò della mia testa con prepotenza, lasciandomi meravigliato e stordito. Era la prima volta che riuscivo a sostituire qualcuno a Caitlyn. Forse Lajyla era veramente quella giusta.
«Che ti succede?» mi chiese Jar alzando un sopracciglio.
«Io... mi sto innamorando di Lajyla».
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Il tuo pericoloso sorriso
RomanceIN LIBRERIA! Lajyla Vasilyev è una ragazza russa. I suoi genitori sono separati ed è stata costretta ad andare a vivere con suo padre negli Stati Uniti. Strappata dalla sua casa, a Mosca, Lajyla è costretta a fare i conti con una realtà completament...