*Logan*
La fissai in assoluto silenzio per dieci secondi, mentre lei si torceva nervosamente le dita e fissava il pavimento.
«Stai scherzando?» la mia voce sussurrata sembrava un urlo nel silenzio della sua stanza.
Lajyla scosse la testa e vidi una lacrima scivolarle lungo la guancia, seguita da tante altre. Ora toccava a me esserci per lei.
La attirai fra le mie braccia e le carezzai i capelli. «Va tutto bene». Deglutii. Non andava proprio bene niente. Lottai contro me stesso per vincere l'impotenza che cercava di trascinarmi sempre più giù.
«Stai tremando» la voce di Lajyla arrivò ovattata alle mie orecchie, ma ebbe il potere di riportarmi alla realtà.
Mi concentrai sul mio corpo e riuscii a calmarmi, Lajyla si tirò un po' indietro per asciugarsi le lacrime. La precedetti e le depositai un bacio leggero sulle labbra.
«Vuoi parlarne?» cercai di non sembrare troppo agitato, ma volevo davvero saperlo. Lei annuì e si schiarì la voce.
«Quando andavo a scuola in Russia, circa quattro anni fa, Caitlyn ed io eravamo inseparabili. Poi, a quattordici anni, decise di finire la scuola in America, da suo padre.
«Devi sapere che in Russia il liceo dura solo due anni, e ci si va dai sedici ai diciotto anni. Lei non voleva, e quando le si presentò l'occasione di andarsene, la colse al volo.
«La odiai a morte per tutto l'anno, perché mi aveva abbandonata. Poi l'estate tornò e quei mesi passati a distanza scomparvero definitivamente» deglutì e mi fissò con una strana espressione nello sguardo. «Mi parlò di un ragazzo, di un certo Logan, per cui aveva una cotta» sospirò e fissò fuori dalla finestra. Io la fissai in attesa, Caitlyn non mi aveva mai parlato di "amiche" o della Russia. Effettivamente non parlavamo molto.
«Mi disse che si era stufata di giocare con lui e con il suo migliore amico, e che quando sarebbe tornata a Los Angeles avrebbe scelto Logan» rimasi di sasso. Giocava con noi? «Ripartì e non la rividi mai più.
«Quando ci fu l'incidente e riferirono a suo padre che era morta, lui si suicidò. Mio padre era un suo grande amico e non lasciò che l'azienda in cui aveva investito tanta fatica andasse perduta. Si trasferì a Los Angeles e prese il suo posto.
«A me non dissero nulla per mesi, poi si decisero a parlarmene. Per quanto Caitlyn si fosse comportata da stronza, io le volevo davvero bene, come una sorella» emise un sospiro spezzato e si fissò le mani.
Non potevo credere a ciò che avevo sentito. Sembrava un'altra persona. Cait era una ragazza dolce, simpatica. Forse a volte era troppo impulsiva, ma io me ne ero innamorato, ed ero certo che lei fosse innamorata di me.
La Caitlyn che aveva descritto Lajyla sembrava una ragazzina viziata. La aveva abbandonata e aveva giocato con i sentimenti miei e di Derek.
Non sapevo su quale versione fare affidamento.
«Ascolta Logan, è probabile che si sia comportata diversamente con te, può darsi anche che fosse cambiata. Non lo so, ma ormai è inutile accanirti con questa storia, è... passata» sussurrò e si alzò, andando vicino alla finestra e fissando fuori.
Io rimasi seduto sul letto.
È probabile che si sia comportata diversamente con te.
Una riposta proprio non la avevo. Ma, inevitabilmente, stavo facendo proprio ciò che mi ero ripromesso di non fare mai più: mi stavo aggrappando al passato. Ora era tempo di pensare al presente, avevo amato Caitlyn, era stata una parte importante della mia vita, ma i sentimenti che provavo anche solo stando vicino a Lajyla erano dieci volte più forti. Per non parlare del contatto con la sua pelle. Non era nemmeno lontanamente paragonabile.
Dovevo scrollarmi il passato di dosso, e doveva farlo anche Lajyla.*Lajyla*
Il vortice di emozioni che avevo messo sotto chiave due anni fa era sbucato dal pavimento e mi stava risucchiando sempre più giù.
Fissai i grattacieli fuori dalla finestra, il traffico, le persone in strada. Con tutta me stessa volevo rimuovere quella sensazione di vuoto e di angoscia dal petto.
Caitlyn mi aveva distrutto la vita, poi aveva rimesso insieme i pezzi, e l'aveva distrutta di nuovo, generando pezzetti ancora più piccoli, che ora non riuscivo a mettere al posto giusto.
Era stata una doccia fredda, avevo tirato fuori tutto il mio passato e me lo ero fatto scorrere addosso, come acido, lasciando che riaprisse le ferite.
Non volevo piangere, ero stanca di piangere. Non facevo altro.
Finalmente ero riuscita a non pensare alla mia vita precedente, ed ora non volevo fare altro che fuggire in Russia.
Mi tremavano le gambe ed il cuore mi batteva ad una velocità pazzesca. Stavo avendo un attacco di panico.
Sentii l'inconfondibile calore delle mani di Logan sulle spalle.
Mi rilassai e lasciai che mi risucchiasse fra le sue braccia.
«Mi dispiace così tanto, Lajyla. Era un dolore mio, non avrei mai dovuto condividerlo con te e farti ripensare a lei» la sua voce era spezzata.
«Perché dovresti sentirti in colpa? Dovevo sfogarmi prima o poi e parlarne con qualcuno. Sono contenta che sia stato tu» era difficile parlare, con il groppo in gola e le lacrime che mi ustionavano la pelle. «Solo che sono così stufa di piangere, ma non posso farne a meno» mi sfuggì un singhiozzo.
«Piangere fa bene, aiuta» mi disse Logan dolcemente e mi baciò, indugiando per qualche secondo sulle mie labbra. Gli feci capire che non volevo che smettesse.
Man mano che il bacio diventava più intenso, il dolore opprimente al petto diminuiva.
Mi allontanai lentamente da Logan e lo fissai dritto negli occhi. «Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata da quando sono in America, non hai idea di quanto hai reso felice la mia vita» ero sincera, Logan era la mia ancora di salvezza.
«E tu sei riuscita a farmi rimanere senza parole la prima volta che ti ho vista. Non mi era mai successo» mi sussurrò sulle labbra e mi carezzò una guancia. Sentii un brivido percorrermi da capo a piedi.
«Onorata» gli sussurrai di rimando e riprendemmo a baciarci.
***
Il sole mi batteva sugli occhi, infastidendomi.
Li aprii lentamente ed emisi un mugolio infastidito. Mi girai dall'altra parte e provai a riaddormentarmi, ma qualcuno che suonava insistentemente il citofono mi costrinse ad alzarmi.
Sbuffai e scesi svogliatamente le scale. Mi soffermai a leggere il post-it attaccato in fondo alla ringhiera.Sono al lavoro, ho importantissimi affari da concludere, torno per l'ora di pranzo almeno mangiamo qualcosa assieme, ho una buona notizia da darti.
Ti adoro piccolina mia,
Papà.
Una buona notizia? Il citofono interruppe i miei pensieri. Imprecai contro l'Universo ed aprii la porta, realizzando troppo tardi di essere solo in mutande e maglietta.
«Che cazzo vuoi?» chiesi bruscamente preparandomi a sbattere la porta in faccia all'ospite poco gradito.
«Sono qui per parlare con te» rispose Derek con naturalezza. «Posso entrare?»
«Scordatelo» dissi in una risata amara.
«Suvvia Lajyla, sono cose su di Logan» mi incuriosì con una strana scintilla negli occhi.
«Che tipo di cose?» chiesi cauta.
«Cose sul suo passato, le sue relazioni» mi sorrise.
«So come si comportava Logan prima, ora è cambiato» risposi duramente. La realtà era che il dubbio che mi prendesse in giro consumava sempre i miei pensieri. In fondo si era comportato con me come con le altre.
Ma ieri mi aveva raccontato il suo più grande segreto, non potevo dubitare ancora di lui. O forse sì? Lib mi aveva pur sempre messo in guardia...
«Allora?» mi riportò coi piedi per terra Derek.
«Okay» risposi. In fondo cosa mai avrebbe potuto dirmi che già non sapessi?
«Immaginavo» sorrise compiaciuto ed entrò, accomodandosi subito sul divano in pelle. Io mi sedetti sulla poltrona ed incrociai le braccia, coprendo più pelle possibile.
«Beh?» gli chiesi impaziente di farlo uscire. Perché diavolo avevo accettato? La sua presenza mi metteva terribilmente a disagio, e stavo facendo un torto a Logan.
«Rilassati» mi disse lui tranquillo.
«Datti una mossa» lo attaccai.
«Beh, Logan è un gran donnaiolo, credo che tu ormai l'abbia capito. Ciò che voglio dirti è solo che a lui non importa dei sentimenti che prova una persona. A lui le ragazze interessano solo fisicamente, non ha mai avuto una relazione seria, a parte quella con Caitlyn» mi guardò come a chiedere: "Te ne ha parlato, vero?" Certo brutta testa di cazzo, stai tranquillo. «Comunque, ti farà del male come ne ha fatto a me, a Lib e a Caitlyn. Sei ancora in tempo, salvati, non cadere nella sua trappola, perché non ne uscirai intera».
Non lo avrei mai ammesso, ma le sue parole mi avevano allarmata. Non aveva fatto altro che alimentare i miei dubbi, ed ora nella mia testa non c'era altro che caos. Non sapevo da dove partire per riordinare il tutto.
Un giorno era tutto ok, un altro il mondo si rivoluzionava completamente.
Che disastro.
«A te non deve interessare, chiaro? Visto che con me hai fatto la stessa identica cosa» mi mostrai sicura di me.
«Io sono diverso, Lajyla. Io non volevo prenderti in giro, io volevo proteggerti».
«Ovviamente, volevi proteggermi usandomi per ferire Logan!» urlai.
«Credi davvero di piacergli?!» urlò a sua volta.
La porta si aprì.
«Hey Lajyla, c'era la porta accostata, ti ho sentita urlare, va tutto b-» Logan posò lo sguardo su di me mezza nuda, mentre mi sporgevo verso Derek per urlargli addosso, e poi su di lui, che ricambiò lo sguardo sorridendogli.
«Hey, amico».
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Il tuo pericoloso sorriso
RomanceIN LIBRERIA! Lajyla Vasilyev è una ragazza russa. I suoi genitori sono separati ed è stata costretta ad andare a vivere con suo padre negli Stati Uniti. Strappata dalla sua casa, a Mosca, Lajyla è costretta a fare i conti con una realtà completament...