Capitolo 50

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*Lajyla*
Soffiai sulla tazza di cioccolata calda e guardai il fumo disperdersi nell'aria. Le dita di Logan disegnavano distrattamente cerchi sul mio palmo mentre parlava con Lib.
Era una gelida giornata di metà febbraio ed eravamo rinchiusi nel bar accanto alla scuola a riscaldarci.
«Come possono i biscotti normali essere più buoni di quelli con le gocce di cioccolato?!» esclamò irritato Logan.
«Le gocce di cioccolato sono caloriche e si attaccano ai denti» ribatté Lib guardandolo con aria di sfida.
«Ma se mangi i biscotti puoi stare a preoccuparti delle calorie?» chiese retorico Logan guardandola male.
Io e Jared ci guardammo ed alzammo contemporaneamente le sopracciglia esasperati. Quando Logan e Lib si comportavano come fratello e sorella non poteva che finire male.
«Sei irritante!» disse infine Lib sbuffando.
«Tu non sei da meno!» esclamò Logan incrociando le braccia.
«Okay» disse lentamente Jared guardando prima Logan poi Lib.
«È colpa sua, ha iniziato lui!» continuò stizzita Lib.
«Non è...» iniziò a controbattere Logan, ma Jared li interruppe: «Basta così».
«Grazie Jar» sospirai sollevata e bevetti un lungo sorso di cioccolata. Quando faceva freddo era la cosa più buona al mondo.
Sentii qualcosa atterrarmi in testa.
«Mi hai tirato un pacchetto di fazzoletti?!» esclamai sgranando gli occhi verso Lib. Fece spallucce e continuò a bere la cioccolata accompagnata dalla risata di Jared. Logan li fissò assottigliando lo sguardo; gli strinsi la mano e lui mi lasciò un bacio all'angolo della bocca poggiando il mento sulla mia testa. Scivolai lungo il divanetto e mi rannicchiai contro il suo petto.
«Smetti di guardarli male» lo rimproverai a bassa voce.
«È la mia sorellina...» sussurrò.
«Ha quasi diciotto anni e Jared è un bravo ragazzo» sussurrai di rimando. Vedendo che non controbatteva alzai lo sguardo, stava sorridendo. «Fra poco è il mio compleanno» mi carezzò i capelli. «Voglio un bel regalo.»
Ridacchiai e carezzai con le labbra il suo collo, fino ad arrivare all'orecchio. «Lo avrai» sussurrai e gli morsi il punto sensibile sotto l'orecchio. Fece scontrare i nostri occhi, i suoi erano grigio scuro, brillavano di desiderio. Avvicinò le labbra alle mie, ma non mi baciò, il mio corpo fremette sotto quel tocco delicato. Logan sfiorò nuovamente le mie labbra e...
«Prendetevi una stanza!» urlò Lib tirandoci nuovamente il pacchetto di fazzoletti.
Logan la guardò malissimo. «Se ti prendo...»
«Prendimi, allora» gli fece la linguaccia e si mise a correre fuori dal bar. La guardai ad occhi sgranati, che probabilmente si spalancarono ancora di più quando Logan si alzò e le corse dietro, scomparendo nella fredda aria di febbraio.
Jared scosse la testa. «Non ci siamo».
«Direi proprio di no, diciassette anni e non sentirli» sospirai ridacchiando.
Jar rise e si alzò. «Andiamo a recuperare i due bambini».

***

Era incredibile come il gelo avesse raggiunto anche la California, era una delle giornate più fredde, un fenomeno rarissimo avevano detto i meteorologi. Non andammo molto lontano, perché Jared e Lib erano arrivati a malapena al parco lì accanto. Stavano seduti su una panchina, e sembrava che fossero così stanchi da non volersi nemmeno insultare.
«Cavolo Lo, sei così fiacco?» lo prese in giro Jared sistemandosi il berretto di lana che gli schiacciava la massa informe di capelli che aveva.
Logan emise un mugolio di lamento. «Amico, sono due settimane che non mi alleno, il mio fisico statuario inizia a subirne gli effetti».
«Ma che fisico statuario e fisico statuario, hai le gambe da pollo» disse acida Lib. Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere alla faccia scioccata di Logan. «Non osare!»
Avevo le lacrime agli occhi, non riuscivo a smettere. «Lajyla, tesoro, non morire però» mi prese in giro Jared dandomi qualche pacca sulla schiena. Gli tirai un cazzotto sugli addominali, ma mi feci male io. «Ma che hai al posto dello stomaco, una pietra?» mi massaggiai la mano dolorante.
«Io ho un fisico statuario» si vantò lui, facendo alzare gli occhi al cielo a tutti.
«Parlando di cose serie... Che facciamo stasera?» chiese Lib sfregando le mani fra di loro. Jared la tirò contro di sé e le mise un braccio attorno alle spalle per riscaldarla.
«C'è una festa da Denise stasera» disse giocando con una ciocca dei capelli di Lib. A sentire festa Logan si espresse in un lamento, e non potevo che essere d'accordo.
«Che ne dite di una cena? Quando andiamo alle feste non finisce mai bene» proposi io poggiando la testa contro il suo petto, dopo che mi aveva passato le braccia attorno alla vita.
«Concordo» annuì Logan baciandomi una tempia.
«Harris, un tempo ti piaceva andare alle feste!» lo sfotté Jared imitando un loro compagno di squadra.
«Sono cambiato» rispose Logan con un sorriso dolce e mi strinse a sé. «In meglio».

Il tuo pericoloso sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora