*Lajyla*
Finalmente trovai il coraggio di vedere come stava. Mi aveva fatto morire di paura, sarebbe potuto succedergli di tutto. E lo aveva fatto per proteggere me. Tuttavia non potevo fare a meno di avercela con lui e la sua stupidità, ora avrebbe sicuramente passato dei guai seri. Per me.
Andai verso Logan, che si era poggiato un impacco di ghiaccio sul labbro.
«Sei un coglione, Logan!» gli urlai rabbiosa. «Avresti veramente potuto farti male!» quando mi resi conto di ciò che avevo detto mi portai una mano alla bocca. Ma ormai mi era sfuggito.
«Allora ti importa di me» mi fece un debole sorriso. «Lo sapevo» sussurrò chiudendo gli occhi e appoggiandosi allo schienale del divanetto.
Deglutii e andai a sedermi accanto a lui. Prima di potermene pentire, lo abbracciai.
«Mi dispiace» gli sussurrai, la sua testa era poggiata sul mio petto. «Per tutto ciò che ti ho fatto. E che ci siamo fatti. Grazie per avermi protetta.»
Mi strinse e rimanemmo così per minuti che ci parvero interminabili. Mi sentivo in pace con me stessa, come potevo essere stata così cieca ed aver respinto i miei sentimenti per più di un mese?
Carezzai i capelli di Logan. Era un secolo che volevo farlo. Lui alzò la testa e mi guardò negli occhi. Gli rivolsi un sorriso luminoso, i suoi occhi erano brillanti.
«Pace?» mi chiese con un sorriso sbilenco.
«Pace» affermai e gli diedi un veloce bacio sul naso.
La tanto agognata campanella della settima ora suonò, Logan ed io uscimmo dall'infermeria e ci dirigemmo mano nella mano verso casa, senza che qualcuno ci dicesse nulla. Per ora.*Logan*
Fra le sue braccia mi sentivo a casa. Era tutto ciò che volevo, lei.
Mi carezzò dolcemente i capelli e la guardai, era bellissima come sempre, il suo sorriso mi diede un capogiro.
Stavamo tornando a casa e mi sentivo estremamente contento, anche se mi faceva terribilmente male il labbro.
Entrammo nel palazzo e, mentre stava per entrare nel suo appartamento, la tirai a me.
«Che-che c'è?» mi chiese lei arrossendo.
«Sei comunque il mio tutor. Andiamo a fare ripetizioni di matematica» le dissi con un sorriso malizioso.
Ridacchiò e scosse la testa.
«Ok, ma faremo veramente matematica. La prossima settimana abbiamo una verifica»
Ahi. Mi si era ritorto contro. Ma almeno potevo stare con lei... a parlare di equazioni e teoremi.
Sbuffai e Lajyla rise, prendendomi la mano e trascinandomi nel mio appartamento.
***
Chiusi il libro, esausto. Lajyla emise un sospiro stanco e si passò le mani sulla faccia.
Sbadigliai e guardai l'orologio, erano le 19:00. Avevamo passato quattro ore e mezza - quattro ore e mezza! - a studiare matematica.
«Rimani?» mia madre aveva il turno di notte al ristorante dove lavorava - non che le sarebbe importato qualcosa - e mia sorella sarebbe rimasta da una sua amica per finire un progetto di non so che. Avevo finalmente Lajyla tutta per me. E l'appartamento.
«Non so» disse. «Chiedo un attimo a mio padre».
La vidi digitare velocemente un messaggio. Dopo qualche secondo arrivò una risposta.
«Ok» disse radiosa. «Resto.»
Mentre Lajyla faceva un salto a casa per prendere le sue cose mi arrivò un messaggio di Jar.
"Vi ho visti uscire da scuola, era ora! Come va?"
"Perfettamente, Lajyla resta da me stasera."
"Non essere precipitoso. E con il preside? Ti ha detto qualcosa?"
"Non preoccuparti, ci siamo riconciliati oggi stesso, voglio fare le cose con calma. Comunque non lo so, credo che domani mi aspetti una bella ramanzina..."
"Bravo ragazzo. Se fossi qui ti darei una pacca sulla spalla. Ora non pensiamoci, si vedrà." risi.
"Tienitela per domani."
"Puoi contarci. Ciao fratello, ci vediamo domani, mi raccomando!" Alzai gli occhi al cielo. Quanto era petulante!
"Non preoccuparti, a domani, amico." Lajyla rientrò nella stanza appena poggiai il cellulare.*Lajyla*
"Ti dispiace se resto da Lib, la mia amica, per cena e per la notte?" chiesi a mio padre. Bugia. Ma che avrei potuto dirgli? "Papà, posso restare a cenare e dormire dal mio finalmente ragazzo, se così possiamo definirlo?" Decisamente no.
"Certo, divertiti"
Sorrisi e diedi la conferma a Logan.
«Vado a prendere l'occorrente per la notte, arrivo subito» mi alzai e misi il cellulare nella parte posteriore dei jeans.
«D'accordo, io intanto preparo qualcosa.»
Lo guardai sbalordita «Cucini?»
«Ci sono un sacco di cose che so fare» mi rispose con un largo sorriso.
Colsi il doppio senso e gli diedi un buffetto sul braccio.
«Per stasera tieni nascoste le tue doti segrete» gli risposi ironica ed uscii dall'appartamento.
Tornai dopo qualche minuto con la vecchia maglietta che usavo come pigiama ed un cambio per il giorno dopo. Sarei anche potuta tornare a casa, ma mi sembrava interessante vivere la mattina assieme a Logan, conoscere le sue abitudini.
Un delizioso profumino mi arrivò alle narici e spazzò via i miei pensieri.
«Mmh» dissi andando vicino a Logan e sbirciando. «Cos'è?» Lui mi oscurò la visuale col suo corpo.
«È una sorpresa» mi disse enigmatico.
«Okay» dissi alzando le mani al cielo, ignorando la fitta alla spalla.
«Dove lascio queste cose?» chiesi riferendomi ai vestiti.
«In camera mia» mi rispose tranquillo.
Deglutii arrossendo lievemente.
«Sempre se vuoi» mi scrutò in attesa.
«Oh... Certo» gli sorrisi timidamente e mi diressi verso la sua camera. Lanciai i vestiti sul letto e tornai in cucina, sedendomi al tavolo.
Apparecchiai e girai un po' per la casa, Logan non voleva che vedessi né sentissi l'odore di ciò che stava preparando.
L'appartamento era carino, ma molto spoglio. Mi immaginavo foto ovunque, mobili ed altro. Invece, nel salotto, c'erano semplicemente un divano, un televisore ed una libreria, più qualche quadro.
La voce di Logan interruppe i miei pensieri «Vieni.»
Mi diressi verso la cucina e mi sedetti al tavolo. Logan scoprì il primo piatto, che erano dei semplici spaghetti al ragù. Deliziosi. Era bravo davvero.
Quando finimmo il primo piatto si alzò.
«Ed ora» esordì portando una mano al coperchio poggiato sul secondo piatto.
«La sorpresa» sollevò il coperchio e ciò che vidi mi fece quasi commuovere.
«I kotlety» dissi sorridendogli «Come facevi a saperlo?»
«Lib mi ha detto che sono ciò che ti fa sentire più vicina a casa. Quando ancora mi parlava.» mi rispose con un sorriso dolce. Risi. «E volevo che avessi un pezzetto di casa tua assieme al presente.»
Stavo per piangere, me lo sentivo.
Mi alzai e lo strinsi forte a me.
«Grazie, Logan» mormorai contro il suo petto e lasciai che una lacrima mi scorresse lungo la guancia.*Logan*
Non l'avevo mai vista così felice. Un moto di orgoglio si sprigionò dentro di me. Quel sorriso era merito mio.
La strinsi forte.
Dopo cena guardammo un film romantico. Mi addormentai dopo dieci minuti ed al mio risveglio mi ritrovai con la testa poggiata sulle gambe di Lajyla. Mi guardò dall'alto e mi sorrise.
«Dormito bene?»
«Odio i film romantici» biascicai tirandomi su e abbracciandola. Lajyla poggiò la testa sul mio petto.
«Non l'avevo notato» mi disse sarcastica.
«Andiamo a letto?» le chiesi dolcemente. Per tutta risposta Lajyla sbadigliò ed annuì.
«Aspetta» dissi e la presi in braccio.
«Logan!» mi sgridò ridendo. Risi anch'io e la gettai sul letto.
«Devo cambiarmi» mi sussurrò sulle labbra. Deglutii ed annuii.
Mi tolsi tutto e misi un paio di pantaloni comodi. Quando mi girai per guardarla per poco non mi strozzai con la saliva. Indossava una semplice maglietta che le arrivava sotto la vita.
«Hey, ho il reggiseno e gli slip» mi disse ridendo della mia faccia stralunata.
«Okay» dissi riluttante e mi infilai nel letto, lei fece lo stesso.
La abbracciai e Lajyla poggiò la testa sul mio petto.
«È perfetto» le sussurrai e le diedi un bacio sul naso.
«Hai ragione» mi strinse e si accoccolò contro il mio petto.
Restai sveglio finché non sentii il suo respiro appesantirsi poi crollai nel sonno.
Ciao di nuovo fiori di campo!💕
Piaciuta la sorpresa?🙊
Commentate!👇♥️-A✨
STAI LEGGENDO
Il tuo pericoloso sorriso
RomanceIN LIBRERIA! Lajyla Vasilyev è una ragazza russa. I suoi genitori sono separati ed è stata costretta ad andare a vivere con suo padre negli Stati Uniti. Strappata dalla sua casa, a Mosca, Lajyla è costretta a fare i conti con una realtà completament...