Capitolo 38

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*Logan*
Era perfetta. Perfetta come sempre. Ma con l'uniforme da cheerleader ancora di più. Le lasciava scoperte le lunghe gambe chiare e le fasciava il seno, risaltando ogni sua forma.
Mi odiavo a morte ma non avevo potuto fare a meno di osservarla per tutto il giorno. Mi incantava ogni cosa di lei. Il modo in cui i suoi capelli setosi si spostavano quando girava la testa, il modo in cui il sorriso le si dipingeva sul volto, il modo in cui camminava, come se non volesse farsi notare, ma in realtà era terribilmente sexy... Tutto.
«Logan» mio Dio. Per non parlare poi della sua voce. Così melodiosa, o dei suoi occhi così blu.
«Logan» ripeté nuovamente.
«Cosa?»
«Mi stavi fissando. In modo inquietante» disse alzando un sopracciglio.
«Scusa» dissi schiarendomi la gola.
Un lungo silenzio imbarazzato si fece spazio tra di noi.
«Cosa... cosa ti è successo stamattina?» chiesi titubante senza guardarla.
«Lo vuoi proprio sapere?» fece una risata amara. «Ero mezza ubriaca sul mio letto perché il mio adorabile ragazzo mi ha mollata senza alcun apparente motivo dopo che mi sono risvegliata dal coma che lui mi ha causato!» ad ogni parola alzava sempre di più la voce.
Appena terminata la frase gli occhi le si riempirono di lacrime e si portò una mano alla bocca.
Abbassai lo sguardo e trattenni con tutto me stesso le lacrime. Piangere è da femminucce. Da persone deboli. Diceva sempre Edward, l'ex compagno di mia madre, era parecchio che non si faceva sentire. Almeno a proposito di questo aveva ragione. Anche se non cancellava che era un enorme stronzo.
«Logan mi dispiace tanto» disse Lajyla alzandosi ed inginocchiandosi all'altezza della mia testa. «Perdonami» disse e vidi una lacrima rigarle una guancia.
«Lo hai appena elogiato» dissi dopo un po'.
«Cosa?»
«Il motivo per cui ti ho lasciata. Cristo, Lajyla! Sei finita in coma per colpa mia, perché Dio solo sa cosa volevo dimostrarti» dissi e mi alzai, allontanandomi dalle sue pericolose ed invitanti labbra.
«Ce l'avremmo fatta. Ce la stavamo facendo. Solo che hai smesso di crederci» sussurrò.
Mi girai a guardarla. Teneva le braccia lungo i fianchi, i pugni chiusi. Guardava in basso e i capelli le coprivano il viso, ma da come si alzavano ed abbassavano le sue spalle sapevo che stava piangendo.
Avrei voluto inginocchiarmi, abbracciarla, ripeterle che sarebbe andato tutto bene, che ce l'avremmo davvero fatta, e baciarla fino a perdermi completamente in lei. Ma me ne restai lì a fissarla. Era il momento di smetterla con le illusioni. Io non potevo darle un futuro o qualcosa di concreto, non ci credevo nemmeno più nel futuro. O nel presente. O in qualunque altra cosa che riguardasse la felicità o un cambiamento. Come l'amore.
Col tempo tutto sarebbe passato.
Lajyla intanto continuava a singhiozzare. Ad un certo punto le uscì un singhiozzo più forte degli altri e finì seduta, stringendosi le ginocchia al petto e piangendo a dirotto, tremando.
Non riuscivo a descrivere quanto quella scena mi stesse distruggendo e al contempo confermando che avrei fatto meglio a prendere le distanze da lei ed al più presto.
Avrei voluto dirle miliardi di lettere, milioni di parole, migliaia di frasi, ma mi inginocchiai, le presi la testa fra le mani, la guardai negli occhi, le dissi che mi dispiaceva e me ne andai, convincendomi di aver fatto la cosa migliore per entrambi.

*Lajyla*
Appena Logan si inginocchiò e mi prese il viso fra le mani pensai volesse baciarmi, ma mi disse un semplice "mi dispiace" e se ne andò.
Ancora una volta mi aveva lasciata sul pavimento a piangere come un'idiota.
Sei una dannata stupida, Lajyla! Mi urlò il mio subconscio. E per una volta aveva ragione. Ero una dannata stupida, e dovevo smetterla di farmi incantare dagli occhi di Logan Harris.
Mi rialzai decisa a recuperare almeno un briciolo della mia dignità e me ne andai cercando di pulire la matita colata.
A metà del corridoio che conduceva dalla biblioteca al corridoio principale vidi Derek infilarsi una canottiera con il numero 12 e bere in un sorso una bottiglia da mezzo litro.
Fallo piangere per ciò che ha perso.
«Hey» gli dissi avvicinandomi.
«Mio Dio, Lajyla! Che ti è successo?» chiese sgranando gli occhi.
«Ho un aspetto così orribile?»
«Insomma...» disse lui imbarazzato grattandosi la nuca.
In un lampo il mio lato cattivo si illuminò. «Hey Derek, hai qualcuno con cui andare al Sadie's Hoaks?»
«Ehm... no» disse lui grattandosi nuovamente la nuca.
«Bene, andiamoci insieme! Come amici, ovviamente, che te ne pare?»
Lui sgranò gli occhi. «Scusa Lajyla ma... non stai con Logan?»
«Non più» dissi.
«Sei sicura che a lui vada bene? Sai, stiamo cercando di riallacciare i rapporti. Ha anche iniziato a venire alle sedute. Non vorrei rovinare tutto».
«Non preoccuparti, per lui non c'è problema» nell'esatto istante in cui pronunciai quelle parole mi sentii la più grande stronza sulla faccia della Terra. Derek stava cercando davvero di recuperare con Logan ed io lo usavo per ferirlo.
«D'accordo. Ti passo a prendere venerdì alle sette» mi sorrise.
«Okay, auguri per gli allenamenti» gli sorrisi a mia volta e me ne andai sentendo il senso di colpa crescere ad ogni passo, tanto da diventare opprimente.
Ero davvero disposta a così tanto per vendicarmi? Sì.
Sussurrò il mio subconscio.

Il tuo pericoloso sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora