*Lajyla*
I giorni erano trascorsi velocemente, ed era finalmente venerdì.
Per tutta la settimana, Logan non aveva fatto altro che evitarmi, ed io avevo evitato lui. A pranzo ci sedevamo ai lati opposti della mensa. A lezione ai lati opposti della classe. Durante educazione fisica io stavo con le cheerleader, dunque il problema non persisteva. Gli avevo dato due volte ripetizioni, ma non era stato niente di che. Usavamo quei quarantacinque minuti tra la fine della giornata scolastica e l'inizio degli allenamenti.
Ogni tanto vedevo Lib e Jared scambiarsi qualche chiacchiera veloce, probabilmente a proposito di noi, ma non glielo avevo mai chiesto, il mio obiettivo era quello di levarmelo dalla testa, non di far girare la mia vita intorno a lui.
Ovviamente la notizia della nostra rottura era circolata velocemente, ma stranamente nessuno aveva detto niente in modo aperto. Probabilmente perché avevano paura di Logan, per me era perfetto così; ci mancava solo qualcuno che mi parlasse di Logan tutto il tempo, già ci pensavo da sola.
Al suono della campanella che indicava l'inizio del pranzo mi diressi verso la mensa, passando vicino all'armadietto di Logan. Lui era lì assieme a Loreen. La mia faccia si produsse in una smorfia involontaria.
Poteva scegliere talmente tante ragazze per andare al ballo, perché proprio lei? Perché sapeva che ti avrebbe ferito di più, mi illuminò il mio subconscio.
Lei gli stava avvinghiata al collo, lasciandogli baci sulla guancia e cercando di attirare la sua attenzione, Logan stava sistemando i libri nell'armadietto.
Sorrisi al pensiero che non l'aveva mai fatto e che probabilmente stava solo cercando di evitare le attenzioni di Loreen.
Non mi accorsi nemmeno di essermi fermata in mezzo al corridoio a fissarlo. Logan si girò, come se avesse percepito che ero lì, e mi guardò. Nell'istante esatto in cui i nostri occhi si incrociarono mi sentii soffocare. Era come perdersi in una tempesta nel bel mezzo dell'oceano, come toccare i fili scoperti della corrente, come vedere il paradiso, consapevole di non poterlo avere. E fu quello che mi diede la forza di distogliere lo sguardo.
Mentre tornavo a guardare il corridoio notai un ultimo lampo di tristezza e pentimento negli occhi di Logan.
Deglutii e continuai a camminare cercando di ignorare le occhiate brucianti di Loreen e lo sguardo penetrante di Logan.
Prima di entrare in mensa rivolsi un'ultima occhiata a Logan in cui cercai di immettere tutto il mio ribrezzo. Sembrò funzionare, dato che lui strinse la mascella ed interruppe il contatto visivo.
Entrai in mensa, pronta a ricominciare ad ignorarlo. Non mi sarei mai più permessa momenti di debolezza come quello appena accaduto.*Logan*
Stavo fingendo di mettere in ordine i libri nell'armadietto per ignorare Loreen e la sua inutile insistenza nel diventare una coppia.
«Dai Lo, saremmo perfetti. Ora non stai nemmeno più con la tro...» la fulminai con lo sguardo e lei si corresse. «Con Lajyla, ora che non stai più con Lajyla».
«Loreen, non ho alcuna voglia di stare con una ragazza, adesso» ripetei per la milionesima volta in cinque minuti.
L'unica ragazza che volevo l'avevo scaricata. Contrassi la mascella e sospirai, sentendomi di nuovo un idiota, ancora più di cinque minuti fa, e di dieci, e del giorno precedente, e di quella dannata domenica davanti casa sua.
All'improvviso sentii una forza magnetica alle mie spalle, una forza che conoscevo bene.
Mi girai lentamente incrociando gli oceani che Lajyla aveva come occhi. Mi sembrava di essermi catapultato nel mare della perfezione. Conoscevo ogni singola sfumatura dei suoi occhi. Quando Lajyla stava per piangere diventavano lucidi e scuri, quando rideva brillavano e quel blu magnetico diventava elettrico, quando pensava erano offuscati, ed il blu diventava talmente scuro da sembrare nero, quando mentiva le passava un lampo di blu chiaro nelle iridi, quando mi guardava come se volesse scavarmi dentro sembravano due pozze scure, quando c'era tanta luce all'estremità dell'iride erano blu, poi verso la pupilla degradavano nell'azzurro.
Quando guardava me, erano un mix fra il blu, l'azzurro e il grigio. Era la sfumatura dedicata a me, e mi mancava davvero tanto, troppo.
In quel momento mi stava guardando come se mi stesse estraendo l'anima. Percepii la solita sensazione di disagio arrovellarmi lo stomaco.
Ad un certo punto Lajyla distolse lo sguardo ed io smisi di fantasticare. Rivolsi una breve occhiata a Loreen e la vidi guardare Lajyla come se volesse incenerirla. Lei riprese a camminare e si fermò nuovamente all'entrata della mensa.
Mi rivolse un ultimo sguardo carico non di odio, ma di disgusto nei miei confronti.
Non credevo avesse potuto ferirmi così tanto.
Poi scomparve.
Io la seguii senza preoccuparmi di chiudere l'armadietto o di guardare Loreen, pronto per fare finta di niente.
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Il tuo pericoloso sorriso
RomantizmIN LIBRERIA! Lajyla Vasilyev è una ragazza russa. I suoi genitori sono separati ed è stata costretta ad andare a vivere con suo padre negli Stati Uniti. Strappata dalla sua casa, a Mosca, Lajyla è costretta a fare i conti con una realtà completament...