Capitolo 47

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*Logan*
Aprii lentamente gli occhi e sbattei le palpebre, disturbato dalla luce del sole.
In un secondo realizzai ciò che era successo la sera precedente e sorrisi.
Scrutai il viso sereno di Lajyla e le depositai un bacio sulla fronte. Mi sentivo una persona nuova, come se la mia vecchia corazza di dolore si fosse disintegrata.
Lei aprì gli occhi e mi guardò. Il suo viso assonnato la mattina era spettacolare, puro, limpido, il riflesso della sua anima.
«Ehi» disse con voce assonnata e sorrise dolcemente. Sentii il cuore esplodermi d'amore.
«Ehi» risposi e la strinsi di più al mio petto. «Ti ho fatto male? Va tutto bene? Come ti senti?»
Lei rise contro il mio petto e mi diede un bacio a fior di labbra. «Sei troppo apprensivo. Sto bene, mi sento meravigliosamente».
Sorrisi e poi spostai lo sguardo sull'oceano. «Dobbiamo andare a scuola».
Lajyla sgranò gli occhi. «Oh cazzo!»
Risi. «Non ti preoccupare, siamo in tempo» le carezzai la schiena nuda e la guardai negli occhi. «Sei bellissima».
Arrossì e fece un mezzo sorriso. «Anche tu non sei niente male» disse suadente.
Ridacchiai e le diedi una pacca sul sedere. «In piedi, si va a scuola».
Sgattaiolai da sotto la coperta e rabbrividii alla fredda aria di gennaio. Raccattai i nostri vestiti e mi preparai, mentre Lajyla faceva lo stesso, legandosi i capelli in una coda disordinata.
Andai verso di lei e le presi una mano, perché proprio non ce la facevo a starle lontano. Risalimmo in macchina e ci dirigemmo verso la scuola. Sbuffai vedendo che iniziava a piovere. Che noia le giornate di pioggia in California, dopo era ancora più umido. Svoltammo davanti alla scuola e parcheggiai. Entrammo mano nella mano.
La baciai di nuovo prima che entrasse in classe. «Ti amo» i suoi occhi splendevano.
«Anche io ti amo» mi diede un bacio sulla guancia e scomparve dentro l'aula.
Sorrisi come un ebete e mi diressi verso la mia aula. Entrai in classe e mi sedetti accanto a Jared che chiacchierava coi ragazzi della squadra.
«Woah! Cos'è questa faccia da pesce lesso?» chiese alzando le sopracciglia.
Sospirai come le ragazze nelle storie d'amore e continuai a sorridere.
«Non ci posso credere!» esclamò scendendo con un salto dal banco e sedendosi accanto a me. «Lo avete fatto».
«Lajyla mi ama» risposi al settimo cielo, guadagnandomi una risata del mio migliore amico.
«Fratello, stai messo male» fece un sorrisetto. «Le donne ti uccidono».
«Sono felice» dissi serio, e capii che per la prima volta lo ero davvero. Mi sentivo sereno, come se potessi affrontare il mondo intero, come se tutto ciò che era il mio terribile passato fosse svanito magicamente e fosse rimasto solo il presente, uno splendido presente.
«Sono contento per te» sorrise sincero e mi diede una pacca su una spalla. «Te lo meriti».
Entrò la professoressa di matematica ed iniziò a snocciolare le varie formule, e nonostante odiassi la matematica, non smisi di sorridere.

*Lajyla*
Appena entrai in classe Lib mi squadrò da capo a piedi e spalancò la bocca.
«Oh. Mio. Dio.» scandì e poi mi fissò. «Non sei più vergine» disse in modo che solo io potessi sentire. Sorrisi e scossi la testa.
«Oh cavolo. Devo sedermi» disse teatrale e si sedette facendosi aria con la mano.
Risi e mi sedetti accanto a lei. «Mi sento così bene, Lib».
Lei mi squadrò nuovamente con un sopracciglio alzato.
«Cosa c'è che non va?» chiesi confusa.
«È che... è strano. Cioè, tu stai con mio fratello, e lo avete fatto e lui sta ancora con te e... non so, è surreale».
«Logan ha detto che mi ama» sospirai sognante e sorrisi stupidamente.
Lei restò ancora un po' a fissarmi incredula, poi scosse la testa e sorrise. «Sono contenta sia per te che per mio fratello».
«Grazie Lib» le sorrisi a mia volta e lei mi diede una gomitata scherzosa.
«Basta, mi sta venendo il diabete» alzò scherzosamente gli occhi al cielo.
Entrò la professoressa di francese e cominciò la lezione, interrompendo la nostra conversazione.
***
Terminate le lezioni mattiniere mi diressi a pranzo, mentre Lib era in bagno.
Girai l'angolo del corridoio e mi paralizzai, incredula.
Li guardai e sentii il mio cuore che andava in mille pezzi, un rumore sordo ed estremamente doloroso, come delle unghie che rigano una lavagna.
La stava baciando. Logan stava baciando Loreen. Alzò la testa ed i suoi occhi grigi si fissarono nei miei.
«Lajyla...» la sua voce era colma di panico.
Scossi la testa e mi incamminai velocemente verso l'uscita. Non mi accorsi nemmeno di stare correndo come una pazza sotto la pioggia, che si mischiava alle mie lacrime.

Il tuo pericoloso sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora