*Lajyla*
Era passato un mese. Un fottuto mese. Il bacio di addio che avevo dato a Logan mi aveva lasciata con un incolmabile vuoto dentro.
Ed in più ero costretta a vederlo ogni giorno a scuola, ogni giorno con una ragazza diversa, ogni giorno più bello del precedente.
Forse quella sfumatura dolce e amorevole che avevo visto in Logan all'inizio me la ero solo immaginata. Forse ora mi sarei svegliata e mi sarei ritrovata di fronte mia madre che mi diceva di prepararmi per la scuola, di prendere una sciarpa perché "a Mosca è sempre freddo", forse sarei tornata a casa.
Invece l'unica cosa che feci fu girarmi dall'altra parte, nel letto, e leggere chiaro e nitido sulla sveglia: 3:57.
Ottimo, il giorno dopo sai che risate quando mi sarei dovuta alzare alle 6:30.
Chiusi gli occhi nell'ultimo, disperato, tentativo di addormentarmi, ma irrimediabilmente i miei pensieri volsero verso Logan.
Avevo deciso io di chiudere la nostra "amicizia" ed ero combattuta fra il pensare se fosse stata la cosa migliore o la peggiore.
Migliore perché non volevo essere una delle tante con cui se la faceva.
Peggiore perché non avrei più potuto provare quei sentimenti che solo lui mi suscitava, non mi sarei più sentita viva.
Sospirai e rinunciai alle due ore di sonno che mi erano rimaste. Mi alzai, guidata da non so quale coraggio, e mi ritrovai davanti alla porta dell'appartamento di Logan; coi capelli scompigliati, la vecchia maglietta usata come pigiama e senza un filo di trucco. E senza i pantaloni.
Bussai ed incrociai le braccia in attesa che qualcuno aprisse. Sperai non fosse Lib.
Dopo un po' fece capolino Logan, mezzo assonnato, mezzo nudo e coi capelli più scompigliati dei miei. Lasciai vagare lo sguardo sui muscoli del suo petto e mi sentii avvampare.
Stavo per battere in ritirata quando raccolsi tutto il mio coraggio e mi preparai ad affrontarlo una volta per tutte.*Logan*
Appena aprii la porta desiderai ardentemente non averlo mai fatto. Mi ero chiesto chi mai potesse venire a bussare alla mia porta alle quattro di mattina, e tutto mi sarei immaginato fuorché di trovarmi davanti Lajyla, decisamente sexy, con quell'aria arrabbiata.
«Ascolta, brutto idiota» mi conficcò un indice nel petto e soffocai una risata.
Non era bassa, ma in confronto a me sì, e mi faceva una tenerezza infinita in quella maglietta decisamente troppo larga.
«Qualcuno è scontroso» la sfidai appoggiandomi allo stipite della porta ed incrociando le braccia. Lasciai che un sorriso sexy si dipingesse sul mio volto, e sembrò farle effetto, tanto che arrossì. Ma poi si ricompose.
«Già» mi guardò in cagnesco. «Senti, Logan, io non so cosa ti ho fatto, o se mi merito questo, ma smettila di... fare così» all'ultimo la sua voce si era affievolita ed aveva abbassato la testa.
Non ci avevo capito nemmeno mezza parola; la guardai confuso.
«Fare come?»
«Smettila di guardarmi come se mi vorresti per poi girare la testa e baciare la prima che ti capita, smettila di torturarmi con la tua presenza a pranzo, nei corridoi, durante i corsi».
Allora si era accorta che la seguivo sempre...
«Smettila di ferirmi, stai fuori dalla mia vita» le sfuggì un singhiozzo.
Abbandonai la mia posizione ed iniziai a sentirmi in colpa. L'avevo torturata per più di un mese con i miei comportamenti da stupido. Il mio problema era semplicemente che riconoscevo i miei errori ma continuavo a ripeterli.
«Che c'è che non va?»
Non poteva essere solo colpa mia. Doveva esserci qualcos'altro.
«Io ho solo bisogno di sostegno, mi sento terribilmente spaesata» la sua voce si abbassava sempre di più.
«Voglio solo tornare a casa» quest'ultima frase era appena sussurrata. Sentii una stretta al cuore e la abbracciai.
«Va tutto bene» cercai di tranquillizzarla.
Lajyla era tesa, ma poi si rilassò e lasciò scorrere le braccia attorno alla mia vita.
Non so per quanto restammo immobili, io che le carezzavo i capelli e lei che piangeva silenziosamente sul mio petto nudo.
«Tu non puoi aiutarmi» si ritrasse lentamente e si asciugò le lacrime. Anche in quelle condizioni era stupenda.
«Lo so» sussurrai, ricordandomi le parole di Jared di un mese prima: "non coinvolgerla finché non sarai assolutamente sicuro di voler stare con lei. La feriresti e basta adesso"
«Perché mi fai questo?!» urlò e corse via.
Rimasi immobile a fissare il punto in cui si trovava prima.
Che cazzo di casino.*Lajyla*
Mi alzai sentendomi a pezzi. Forse lo ero davvero.
Fissai la ragazza nello specchio e stentai a riconoscermi.
Avevo profonde occhiaie violacee, gli occhi gonfi e rossi per l'ora di pianto e i capelli che erano più un groviglio che altro.
Mi vestii alla velocità della luce e passai più di venti minuti a truccarmi per apparire decente.
Riuscii a non pensare a Logan per tutto il tempo, finché non lo ritrovai a baciarsi con una tizia bionda ossigenata davanti al cancello della scuola.
Sentii il mio cuore che si incrinava, ma ignorai il dolore ed attraversai di fretta il cortile.
«Lajyla!» mi girai di scatto. Logan.
«Che cazzo vuoi?» gli urlai in faccia, furibonda.
«Non è quello che sembra».
«Davvero? E poi da quando in qua ti importa di darmi spiegazioni?!»
Mi guardò serio. «Mi importa da quando ho capito come ti ho fatta sentire» sembrava dispiaciuto. Ma non ci sarei cascata, voleva solo adescarmi.
«Ti ho detto di restare fuori dalla mia vita» mi girai e me ne andai, mentre un moto di orgoglio si liberava dentro di me.
***
Mi sedetti al tavolo svogliatamente, non avevo affatto fame. E non volevo vedere Logan. Ero riuscita ad evitarlo per tutta la mattina. Già dovevo fargli da tutor due volte a settimana. Ed il modo in cui mi guardava non aiutava.
«Stasera andiamo ad una festa» disse Lib ancor prima di salutarmi.
La guardai incerta. «L'ultima non è stata proprio...» lanciai uno sguardo a Logan, vicino a Lib, che arrossì. «Piacevole» conclusi.
«Credo che Logan non mi picchierà di nuovo» disse Derek alle mie spalle. «Vero?»
Ipotizzai si stesse rivolgendo a Logan.
«Già» rispose quest'ultimo a denti stretti. Dovevo ancora capire perché lo odiava così tanto.
«Hey Lajyla, vuoi che passi a prenderti?» mi chiese Derek.
«Certo» risposi scrollando le spalle. Logan si alzò di scatto e se ne andò,
Fissai la sua sedia vuota ed aggrottai la fronte. Che diavolo gli era preso?
«Lascialo perdere» disse Lib leggendomi nel pensiero.
Concentrai di nuovo l'attenzione sul mio vassoio e decisi: mi sarei levata Logan dalla testa una volta per tutte.~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
Ciao a tutte!
Volevo chiedervi scusa perché non ho pubblicato nulla per più di sette giorni, ma ho avuto una settimana estremamente impegnativa con la scuola ed oltretutto questo non è affatto un buon periodo per me.
Vi chiedo nuovamente scusa perché non ho trovato il tempo e la voglia di scrivere; domani sera non ci sono ma cercherò comunque di pubblicare qualcosa, non vi prometto niente però!
Buonanotte.💕
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Il tuo pericoloso sorriso
RomanceIN LIBRERIA! Lajyla Vasilyev è una ragazza russa. I suoi genitori sono separati ed è stata costretta ad andare a vivere con suo padre negli Stati Uniti. Strappata dalla sua casa, a Mosca, Lajyla è costretta a fare i conti con una realtà completament...