Capitolo 29

44.9K 1.8K 43
                                    

*Lajyla*
"Cosa?"
"Devo parlartene di persona, ci vediamo al solito posto".
"Okay".
«Lajyla».
Alzai gli occhi di scatto ed incontrai quelli contraddetti di mio padre.
«Papà mi dispiace ma devo scappare, c'è un problema...» lo pregai.
«Puoi andare, è stato un piacere conoscerti» mi sorrise dolcemente Kailey e si alzò per abbracciarmi. Ricambiai.
«Mi dispiace tanto» mi scusai.
«Non preoccuparti, ci rivedremo» mi disse.
«Certo».
Afferrai la borsa e mi precipitai fuori dall'appartamento, scesi in strada e fermai un taxi.
Dopo quindici minuti mi ritrovai davanti al Blue Toxic, il bar in cui di solito andavamo io e Lib il sabato.
«Ciao Lajyla!» mi salutò Joanne, la barista.
«Hey, dov'è Lib?» le chiesi.
«Al solito posto».
«Grazie Jo» le dissi sollevata.
Mi diressi velocemente dalla parte opposta del bar e, arrivata al separe, lo scansai e trovai Liberty sdraiata sul tavolo ed una bottiglia di vodka per tre quarti vuota.
«Lib!»
Mi precipitai da lei e la aiutai a sedersi, piano piano riaprì gli occhi.
«Che ti è successo?» le chiesi pulendole il mascara colato dalle guance.
«Mia madre...» singhiozzò e con mani tremanti afferrò di nuovo la bottiglia. Io gliela tolsi dalle mani e la allontanai. Vedere Lib ubriaca era sempre sconcertante. Aveva i vestiti stropicciati, il trucco tutto colato ed i capelli in totale disordine.
«Che le è successo?» la incoraggiai dolcemente stringendole la mano.
«Mia madre... è tornata a casa piena di lividi. Logan l'ha costretta a dirle chi è stato, ma lei non ha voluto. Così lui è andato su tutte le furie ed ha preso ad urlarle contro, io non ho voluto assistere e me ne sono andata proprio mentre lei iniziava a piangere a dirotto» disse d'un fiato. «Avrò mai una vita normale?» aggiunse in un sussurro e si coprì il volto con le mani.
Io non trovai niente da dire, così mi limitai ad accarezzarle la schiena e a cercare di tranquillizzarla.
Quando esattamente Logan aveva avuto la discussione con sua madre? Aveva parlato con me... Sicuramente era successo dopo che avevo spento il cellulare. Strinsi le labbra e gli mandai un messaggio: "Come stai?"
Lui rispose dopo pochi secondi.
"Sto cercando di capirlo".
Sospirai sconfitta. "Che è successo?"
"Te lo dico di persona".
"Vieni al Blue Toxic. Sai dov'è?"
"Mh. Sto arrivando".
Riposi il cellulare nella borsa e mi dedicai di nuovo a Lib.
«Hey, ora arriva Logan, okay?»
Lei, che sembrava essersi assopita, sgranò gli occhi di scatto. «No».
«Lib...»
«Non voglio che mi veda così!»
«Voi due avete bisogno di parlare, dammi retta».
Si arrese ed annuì, ricominciando a singhiozzare piano.
Ad un certo punto il mio cellulare squillò. Lo presi e risposi.
«Lajyla, cambio di programma» era Logan.
«Che vuoi dire?»
«Vieni all'ospedale».
«Logan? Devo preoccuparmi?»
«No, è tutto ok» la sua voce era incerta.
«Sei sicuro?»
«Sì, sono sicuro» stava mentendo.
«Okay, arriviamo».
«Arrivate?»
«C'è Lib con me».
«Ah... Okay, ciao».
«Ciao».
Afferrai la mano di Lib e provai ad alzarla, ma ogni passo che provavamo a fare era incerto e traballante.
«Non ce la faccio, Lajyla» si lamentò Lib.
Esalai un sospiro frustrato e ricorsi al piano B.
«Pronto?»
«Ciao Jared, sono Lajyla».
«Hey, come va?»
«Ho passato momenti migliori... Senti, ho urgente bisogno del tuo aiuto».
«Va tutto bene?»
«Più o meno, puoi venire al Blue Toxic, a Southpark?»
«Arrivo fra venti minuti».
«Grazie infinite» dissi sollevata e chiusi la chiamata.
Come promesso Jared arrivò dopo venti minuti.
«Ma che cazz...» esclamò guardando Lib che a malapena si reggeva in piedi.
«Niente domande, aiutami a tirarla fuori di qui e a caricarla in macchina» lo supplicai.
Lui annuì e la prese in braccio. Ci dirigemmo all'esterno del locale, entrammo nel parcheggio e Jared caricò Lib sulla sua Mercedes.
«Grazie infinite» gli dissi e mi appoggiai al cofano.
«Non c'è di che» mi sorrise lui. «Ma che è successo?»
«Logan ha litigato con sua madre» gli risposi.
«Ah... E ora?» mi chiese.
«Devo raggiungerlo all'ospedale» all'improvviso mi si accese la lampadina. «Io non so guidare» sussurrai passandomi una mano sul volto.
«Tu... cosa?!» chiese Jared con gli occhi sgranati.
«Non so guidare» ripetei scocciata.
«Tu...» scoppiò in una sonora risata.
«Non c'è niente da ridere!» lo rimproverai e gli diedi uno schiaffo su un braccio.
«Sali in macchina» continuò a ridere lui e prese posto al volante. Io salii sul sedile del passeggero.
Arrivammo all'ospedale più in fretta possibile. Jared decise di rimanere in macchina con Lib. Io entrai.
Logan se ne stava seduto su quegli stupidi sedili di plastica e fissava nel vuoto. La sua bellezza era sempre sconvolgente, in qualsiasi momento.
La mia mente corse a due mesi prima, quando eravamo qui per sua sorella. Non potei fare a meno di lasciarmi sfuggire un sorriso.
«Hey» gli dissi sedendomi accanto a lui.
Logan esalò un sospiro spezzato e mi trascinò fra le sue braccia. Non servivano parole.
«Dov'è che sbaglio?» mi chiese dopo un'eternità.
Io non sapevo che dire. Non conoscevo nemmeno il suo passato.
«Giusto...» disse lui allontanandosi e sedendosi di nuovo. «Credo che tu debba sapere tutta la storia».

*Logan*
Quando avevo sentito la sua presenza non avevo potuto fare a meno di sentirmi tranquillo. La stavo trascinando da una parte all'altra, ma Lajyla non mollava. Ogni ostacolo lo superava al meglio. Come si faceva a non amarla?
La abbracciai e la trattenni fra le mie braccia il più possibile. Amavo come il suo corpo si incastrava perfettamente con il mio.
La lasciai andare e mi schiarii la gola: «Sin da quando io e Lib eravamo piccoli gli uomini di nostra madre la picchiavano. Nostro padre se ne andò prestissimo e ci ritrovammo soli. Cercai di badare sempre a mia sorella, di farla felice, di aiutare mia madre, di comportarmi bene. Ma nulla dava risultati: così ho iniziato a prendermela con lei» mi fermai a prendere fiato e guardai verso la stanza dove avevano ricoverato mia madre. «Ho provato ad essere più gentile, più comprensivo, ma lei non reagisce. Lascia che tutto le passi attraverso, senza sfiorarla. Mi fa incazzare a morte» mi passai una mano fra i capelli. Lajyla me la strinse, le feci un debole sorriso. Non era mai stato così difficile parlare con qualcuno.
«Ed è così tutt'ora, lei si lascia picchiare dai suoi uomini, è un fantasma. Non sembra viva, nulla la fa sollevare da quello stato di indifferenza in cui è sempre racchiusa».
Ed avevo anche un'idea di chi poteva essere stato. Edward Ghost. Il suo ultimo fidanzato. Il nostro ultimo incontro era avvenuto prima che iniziasse la scuola. E mi aveva minacciato di tornare e distruggere la mia vita. Mi passai una mano sul volto e sospirai.
Lajyla mi abbracciò e mi carezzò i capelli.
«Le persone fanno tanti errori, Logan. L'importante è riconoscerli ed evitare di commetterli di nuovo» mi disse dopo numerosi minuti. «Sistema le cose con lei, non incolparla, cerca di aiutarla».
«Sembra semplice all'apparenza, ma nulla è in grado di scuoterla».
Lajyla mi guardò negli occhi. «Ce la faremo. Insieme. Okay?»
«Lajyla... Hai già fatto tanto...»
«Sssh» mi disse e mi depositò un bacio all'angolo della bocca. Io la avvicinai meglio e ricambiai il bacio con tutto l'amore che potevo metterci.
«Ehm...» un colpo di tosse ci riportò coi piedi per terra. Lajyla si tirò indietro ed io feci le stesso riluttante.
«Jared?» chiesi stupito di vederlo.
«Lajyla aveva bisogno di una mano» mi disse e si sedette accanto a me. «Come va?»
«Okay».
«Va... okay?»
«Già».
«Accettabile, dai» rise lui.
«Io vado a vedere come sta Lib» ci interruppe Lajyla e si alzò.
Giusto, Lib!
«Come sta?» chiesi impaziente a Jared.
«Un po' meglio, era in condizioni pietose» mi informò lui.
Mi appoggiai al sedile di plastica e sbattei lievemente la testa contro il muro.
«Non pensarci».
Feci una risata amara. «Guarda come siamo messi».
«Parliamo d'altro. Come va con Lajyla?» mi chiese con un sorrisetto.
Sorrisi ampiamente al suo cambio di argomento. «Splendidamente».
«Ed ora quindi state insieme?»
«Io... boh» mi grattai la nuca.
«Che significa 'boh'?»
«Non ne abbiamo ancora parlato».
Alzò gli occhi al cielo. «Che c'è da dire? Ti piace? Le piaci? Vi frequentate? Allora state insieme» mi disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Non è così facile... ho tanti di quei problemi che ho paura di non riuscire a gestire tutto» gli risposi.
«Ma ora non sei solo. Lei può aiutarti, a partire dal tuo passato» mi disse con un sorriso comprensivo. «L'unica cosa che devi fare è fidarti e darle tutto di te, le cose belle e quelle brutte».
«Come se fosse semplice».

*Lajyla*
Mi strinsi nella felpa ed attraversai in fretta il parcheggio. Tornai alla Mercedes di Lib e salii dietro con lei. Stava ascoltando la musica, così le rubai una cuffietta.
«Hold Back The River? Davvero?» sorrisi scuotendo la testa. Lei ridacchiò.
«Che ci posso fare, la amo».
Restammo in silenzio per qualche minuto poi, alla fine della canzone, Lib ripose l'iPod nella borsa e mi guardò.
«Come ti senti?» le chiesi.
«Fisicamente? Abbastanza bene. Ho vomitato l'ira di Dio, e mi è rimasta solo un po' di emicrania» disse.
«Emotivamente? A pezzi» aggiunse, grattandosi distrattamente un braccio.
«Mi dispiace così tanto, non vi meritate tutto questo» le dissi sinceramente.
«Le cose accadono per una ragione, non pensi?»
Mi abbracciai le ginocchia. «Lib, nemmeno la persona peggiore al mondo si meriterebbe una realtà del genere».
«Mi piace crederlo» disse lei e prese a fissare fuori dal finestrino. «E con Logan? Tutto bene? Come si comporta?»
«Sì, è tutto okay».
«Mmh. Quindi siete fidanzati».
«B-beh» balbettai.
Lei si girò a fissarmi. «Siete fidanzati, no?»
«Non... non lo so» risposi.
Calò un silenzio impaziente, poi Lib scoppiò a ridere. Io nascosi la testa fra le ginocchia e arrossii.
«Scusa Lajyla, ma è così semplice» disse fra una risata e l'altra.
«Con tuo fratello nulla è semplice» le dissi allungando le gambe.
Lei tornò seria e sospirò con un mezzo sorriso dipinto in volto. «Hai ragione».

Il tuo pericoloso sorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora