*Lajyla*
Aprii pigramente gli occhi e mi guardai intorno, senza muovermi. Ero nella mia stanza.
"Ok" mi misi lentamente a sedere, avevo un lieve mal di testa, poi le immagini della serata tornarono e mi colpirono come una bomba. Lo sguardo ferito di Lib, quello dispiaciuto di Logan, le cose orribili che gli avevo detto senza nemmeno conoscerlo e... un ragazzo con gli occhi azzurro-verdi e i capelli dorati... Derek? Mi sembrava di sì.
Lib... Non avevo nemmeno visto come stava, ero davvero pessima come amica.
Stavo per alzarmi e prepararmi quando mi ricordai che era sabato. L'utilità di iniziare la scuola il venerdì non avendola nemmeno sabato? Boh.
Mi sdraiai di nuovo e mi coprii, allungando una mano per prendere il cellulare nella borsa lì vicino. C'erano quattro messaggi di Lib.
23.45: "Scusa Lajyla, io vado a casa, tu divertiti".
00.10: "Mi dispiace davvero tanto che tu abbia dovuto assistere... Non conoscevo nemmeno io quel lato di me".
00.30: "Scusami".
Mi sentivo davvero in colpa per non averle risposto ma fu l'ultimo messaggio a colpirmi veramente.
5.43: "Lajyla... Io non sono a casa, sto uscendo, non ce la faccio, non riesco a vederlo, non sono una persona forte, non sono pronta ad affrontarlo. Ti chiedo per favore di vedere come sta Logan, ieri lo ha riportato a casa Jared in condizioni pietose, era ubriaco fradicio, la chiave è sotto lo zerbino, scusa, scusami..."
Quella ragazza era davvero brava a scusarsi, meno a comportarsi da adulta, ma l'avrei aiutata. Guardai l'ora: le 7:30.
"D'accordo" mi alzai svogliatamente e mi diressi verso il bagno.
***
Bussai ma non rispose nessuno, così usai la chiave. L'appartamento era abbastanza spazioso, non come il mio ma era simile.
Trattenni un urlo quando vidi una donna che fissava la televisione spenta, sembrava un fantasma.
«M-mi scusi, mi ha chiamata Lib»
Non rispose così indietreggiai e mi infilai nella prima stanza che mi trovai alle spalle. Era abbastanza piccola, le pareti erano stracolme di immagini di squadre di football e basket che non conoscevo, c'erano un armadio ed una scrivania. Al centro si trovava un letto ad una piazza e mezza e qualcuno ci stava dormendo sopra: Logan.
Mi avvicinai cauta e squadrai il suo profilo: era molto bello, quando dormiva probabilmente ancora di più. Mi sedetti in fondo al letto ed emisi un sospiro. Ad un certo punto Logan mi afferrò un braccio e mi tirò fino a farmi sdraiare, poi mi abbracciò, strabuzzai gli occhi e... mi sentivo stranamente al sicuro.
«Logan» gli dissi in un sussurro urlato.
Emise un mugolio e mi tuffò la faccia nel petto. Questo era troppo. Mi tirai indietro e mi misi a braccia conserte, lui aprì gli occhi.*Logan*
«Dai Logan, prendimi!» ridacchiò la ragazza con i capelli castani e corse per i corridoi della casa. La agguantai e risi assieme a lei, trascinandola in camera e lanciandola sul letto. Prese a baciarmi ed a passarmi le mani nei capelli.
«Caitlyn» le sussurrai ansimante sulle labbra.
«Sshh» mi sussurrò di rimando e riprese a baciarmi.
Ad un certo punto il paesaggio sfumò e mi ritrovai su un'autostrada. Caitlyn era sdraiata sull'asfalto, con la testa rivolta verso l'alto e gli occhi sbarrati, morta.
Mi svegliai in preda all'ansia con una ragazza fra le braccia. Sperai fosse Caitlyn, ma era la bionda sexy. Mi riscossi velocemente e cancellai com'ero abituato a fare i ricordi dell'incubo, forse ero riuscito a conquistarla! Poi notai che era sopra le coperte e completamente vestita. Così optai per il piano B e ci provai spudoratamente sperando in un buon risultato, che non ottenni.
Si ritrasse e mi guardò storto.
«Hey» le dissi, ma la mia voce era roca e la gola dolorante, il sorriso malizioso che mi ero preparato si trasformò in una smorfia di dolore e sentii un mal di testa lancinante. Mi presi la testa fra le mani e rimasi così. Lei non fiatò. Quando la guardai mi stava fissando curiosa.
«Che c'è da guardare?» feci appello a tutte le mie forze per non vomitare anche il pranzo di Natale e cercai di sembrarle normale.
«Sei uno straccio» mi disse con un sospiro e mi porse una caramella alla menta, che accettai volentieri. Poi mi distesi di nuovo, ero troppo sfinito per provarci.
Aggrottai la fronte. «Che ci fai qui?»
«Tua sorella...»
«Lib...» la interruppi «Dov'è?» le chiesi alzandomi di scatto, ignorando la fitta di dolore che mi fece quasi esplodere la testa.
«Non lo so» mi disse e strinse le labbra... preoccupata?
«Cosa significa che non lo sai?!» l'unica cosa che mi impedì di urlare furono le fitte lancinanti alla testa.
«Hey» mi disse dura «È inutile che te la prendi con me, quello che so è che mi ha chiesto di darti un'occhiata per vedere come stavi»
Aveva ragione, era inutile che me la prendessi con lei, mi sedetti e mi presi la testa fra le mani. Quanto avrei voluto che mi esplodesse. "Darmi un'occhiata", tipico di Lib. Strano però che non avesse chiesto a Jared.
Tornavo raramente ubriaco, ma in genere chiedeva aiuto a lui, anche se non ce n'era bisogno. L'avevo davvero fatta grossa, la sera prima. Sospirai.
«Senti, scusa» mi disse lei ad un tratto.
«Di che?»
«Di averti detto quelle cose, ieri» disse riferendosi alla frase lancinante in bagno ed abbracciandosi le spalle. Mi ricordò troppo Lib e sentii una stretta al cuore.
«Non preoccuparti, me ne dicono di peggiori» le dissi sinceramente.
Nessuno si era mai sprecato a chiedermi scusa, però. Un punto per la ragazza.*Lajyla*
Mi sentivo strana a stare seduta sul suo letto. Aveva un aspetto decisamente stanco, ma era comunque bellissimo, anche con i capelli sparati ovunque.
Poi la preoccupazione ed il dolore che avevo letto nei suoi occhi al solo nominare Lib mi avevano dato il colpo di grazia.
«Senti, scusa» mi sembrò quasi di vomitare quelle due parole.
«Di che?» "Sei idiota?"
«Di averti detto quelle cose, ieri» mi abbracciai le spalle cercando di proteggermi dai sensi di colpa.
«Non preoccuparti, me ne dicono di peggiori» mi rispose con uno strano lampo di sincerità negli occhi grigi.
Quando i nostri sguardi si scontrarono fu come prendere la scossa, e mi accorsi di non averlo mai guardato veramente negli occhi.
La loro profondità mi trapassò da una parte all'altra, facendomi venire la pelle d'oca. Mi guardava in un modo che mi faceva sentire appesa ad un filo, che si spezzò appena distolse lo sguardo. Deglutii a vuoto.
Non poteva piacermi.*Logan*
Mi guardava come se da questo dipendesse la sua vita, come se mi stesse studiando all'interno; mi stava distruggendo, facendo provare sentimenti che avevo sepolto dopo l'incidente con Caitlyn. Volevo terribilmente interrompere quello sguardo così intimo ed al contempo vivere solo di esso. La paura di scoprire cosa ci fosse più in là, dietro quei grandi occhi blu, e di rimanerne incantato fu più forte.
Distolsi lo sguardo e cercai di darmi un contegno, accorgendomi che il cuore mi stava martellando nel petto.
No, non andava decisamente bene. Cercai con tutte le mie forze di tornare a non sentire niente, ma ogni sforzo fu vano.
Quella ragazza aveva sorpassato in modo più che eccellente una delle mie difese.

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Il tuo pericoloso sorriso
Roman d'amourIN LIBRERIA! Lajyla Vasilyev è una ragazza russa. I suoi genitori sono separati ed è stata costretta ad andare a vivere con suo padre negli Stati Uniti. Strappata dalla sua casa, a Mosca, Lajyla è costretta a fare i conti con una realtà completament...