Capitolo 22

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*Logan*
Fissai Lajyla mentre tutto intorno si faceva sfocato ed i suoni giungevano ovattati alle mie orecchie.
Derek mi guardò scioccato e si precipitò in infermeria con Lajyla in braccio.
Mi sentivo di merda. Le avevo fatto del male. Jared mi poggiò una mano sulla spalla e strinse lievemente. «Andrà tutto bene.»
Mi sarebbe piaciuto poterci credere. Scossi la testa e nascosi il viso dietro una mano.
«Lo so che è stata colpa sua. E lo sa anche lui» disse Jar. Ma sapevo bene che ero stato io a colpire Lajyla, e non Derek, nonostante volessi colpire lui.
«La sta usando. Non gli frega nulla di Lajyla. Vuole solo ferire me» sputai fuori quando ritrovai la voce. «Te lo giuro: se fosse stato qualcun altro lo avrei accettato, perché lei se lo merita, ma Derek la ferirà. E so benissimo di non poter fare niente, anche perché dopo questo non mi parlerà proprio più.»
Mi sentivo perso. Lajyla non aveva motivo di parlarmi prima, anzi ci ignoravamo, ma ora non mi avrebbe nemmeno più guardato. L'avevo persa per sempre.
«La vuoi?» mi chiese serio Jared. Ci pensai veramente. Mi ero ripetuto tante e tante volte che le avrei solo fatto male, che l'avrei uccisa come avevo fatto con Caitlyn, che non potevo intraprendere una relazione basata su una montagna di segreti. E quello che era appena successo ne avrebbe dovuto dare la conferma: ero pericoloso nella vita di Lajyla. Invece no. Sentivo di essere stufo di quei giochetti, di quei tira e molla, di quella sensazione di vuoto, era il momento di guardare in faccia i miei sentimenti, di riprendere in mano la mia vita.
Mi girai e guardai Jared, a cui avevo dato le spalle per tutta la nostra chiacchierata.
«Sì. Voglio Lajyla.»
«Allora è il momento di lottare per lei.»
Annuii e qualcuno mi richiamò. Il coach. «Harris, per quanto odi dover privare la squadra del suo capitano, dal preside.»
Uscii dalla palestra e salii le scale, fino all'ufficio dell'uomo che avrebbe deciso il mio "destino".

*Lajyla*
Il dolore sordo alla spalla persisteva e mi impediva di respirare. Era come se un miliardo di aghi mi trapassassero la pelle, ripetutamente. Derek mi stava vicino e mi carezzava dolcemente la mano. Sentivo di stare per svenire, ma mi feci forza, per lui.
L'infermiera - una donna di mezza età molto paffuta - si precipitò da me e mi ispezionò la spalla.
«Non c'è nulla di rotto, è solo una contusione. Massimo due settimane e non sentirai più niente. Ma cosa ti è successo?» esordì alla fine dell'ispezione.
Prontamente risposi: «Sono caduta dalle scale, sono sbadata.»
Derek mi strinse la mano e mi guardò con gli occhi sgranati. Lo pregai con lo sguardo di tacere. Lui serrò le labbra e portò lo sguardo a terra.
Dopo svariati antidolorifici e impacchi di ghiaccio, l'infermiera mi lasciò andare a casa. Derek si offrì per accompagnarmi, ma avevo bisogno di stare da sola, quindi rifiutai l'offerta. Lui sembrò rimanerci male, ma non disse niente.
Appena uscita nel giardino della scuola notai Logan stravaccato su una panchina che parlava con Lib - meglio: litigava. Ero curiosa e così mi nascosi dietro una siepe, stringendo le labbra per le fitte lancinanti provocate dal dolore alla spalla.
Lib: «Che pensavi di fare?!»
Logan: «Non l'ho fatto apposta, Liberty! Sei pazza?!»
Lib: «Forse dovresti porla a te stesso questa domanda. Potevi farle veramente male! Non so davvero cosa ti dica il cervello.»
Logan: «Ma che bello che hai ricominciato a parlarmi insultandomi!»
Lib: «Sei un coglione, Logan!»
Con questa frase se ne andò infuriata, ma Logan non era da meno. Le urlò un «fanculo» e tirò un pugno contro un albero. Sentii dolore per lui.
«Cazzo» sibilò tenendosi la mano.
«Geniale come sempre, Harris» Derek? Mi sporsi per vedere meglio: era proprio lui!
Logan rispose ancor più infuriato: «Non ti è bastato ciò che è successo prima? Ci ha rimesso Lajyla al posto tuo, ma ora le vuoi davvero?»
Derek scoppiò in una risata che portò la rabbia di Logan ai massimi livelli: «Non ho paura di te.»
«Dovresti averne» rispose Logan raddrizzandosi e stringendo i pugni. Stava per picchiarlo, me lo sentivo. Sarebbe bastata una parola di troppo. Nonostante ciò che era successo appena un'ora prima, mi preparai a separarli. Chiamiamola follia suicida. Una frase mi riscosse dai miei pensieri: «Smettila di usare Lajyla per ferire me.»
La durezza dello sguardo e delle parole di Logan mi fece dubitare del mio rapporto con Derek.
«Usarla?» fece quest'ultimo con tono innocente. Trasalii. Mi stava prendendo in giro? «Lajyla non sta con te non perché ci sono di mezzo io, ma perché non ti vuole.»
Sgranai gli occhi. Che bugia immane. Finalmente me ne resi conto. Io volevo davvero Logan, eccome.
«Nemmeno a te importa nulla di lei, lasciala perdere, è una cosa fra me e te» ringhiò Logan con la mascella contratta.
«Se può ferirti, allora me la tengo buona.»
Questo era troppo. Ma non mi sorprendeva. Quella faccia da angelo e quell'astio che provavano tutti nei suoi confronti mi avevano sempre fatto dubitare di lui. Non per questo ero meno delusa.
«Ah» dissi sbucando fuori dal mio nascondiglio, al che Derek sussultò.
«Ormai non puoi più mentire» gli disse Logan con un ghigno.
«Brutta puttana!» mi afferrò per un braccio e me lo girò bruscamente. Il dolore durò solo pochi secondi, perché un pugno di Logan lo mandò al tappeto.

*Logan*
Mi sentii incredibilmente meglio con me stesso quando Lajyla scoprì la verità su Derek. Il suo sguardo era... schifato. La amavo sempre di più.
Quando però Derek le strattonò il braccio non potei fare a meno di provare di nuovo la rabbia smisurata di poco prima.
Ci lanciammo in una lotta furiosa, non sentivo nulla a parte il desiderio di fargli sempre più male. Derek riuscì a colpirmi solo tre volte. E sempre al labbro inferiore. Ma io stavo avendo di gran lunga la meglio. Erano due anni che incassavo tutte le battute e le minacce che mi lanciava. Ora finalmente stavo riversando tutta quella rabbia, mi sentivo libero e leggero. E più il sangue gli imbrattava il volto, più mi sentivo forte.
Mi fermai solo quando Lajyla mi afferrò il braccio con cui stavo per tirare un altro destro a quella merda umana. Il suo tocco mi paralizzò, ma la sua voce mi diede la forza di lasciare Derek: «Logan basta, ti prego!»
Mi alzai in piedi e mi portai una mano al labbro inferiore, da cui colava sangue a non finire. Lei mi guardò dapprima scioccata, e poi estremamente arrabbiata, ma non poté dire niente, dato che praticamente tutta la scuola si riversò in giardino. Il mare di persone si accalcò intorno a noi, e qualcuno portò via Derek. Persi di vista Lajyla e non potei fare a meno di cercarla con lo sguardo, ignorando il sangue che continuava imperterrito ad uscire.
«Signor Harris» l'infermiera, la signorina Fych, mi fissò contrariata. Mi preparai ad una sgridata e poi ad un'espulsione. Già avevo parlato prima con il preside ed era indeciso se graziarmi o meno, ma ora ero rovinato. Quanto ero stato stupido? Ma la Fych mi sorprese: «Andiamo a mettere del ghiaccio su quel labbro.»
Aggrottai la fronte e mi lasciai trascinare all'interno dell'edificio, mentre i professori cercavano di rimettere in riga i ragazzi che avevano riempito il cortile. Notai Jar e Lib che mi guardavano con aria preoccupata.
Stavolta ero davvero nei guai.


Ciao fiori di campo!💕
Volevo solo comunicarvi che tra poco ci sarà una sorpresa!🙊
Intanto, spero che il capitolo vi sia piaciuto!🙈
Commentate!👇
Ciaociao.♥️

-A✨

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