Capitolo 17

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"Dalla tua faccia non mi sembra andata benissimo vero?"
"Una domanda di riserva?"
"Mmmhh vediamo se la trovo... ah sì..." - si avvicina al mio orecchio - "Ti è piaciuto quel giochino che ti ho fatto stamattina con la lingua?"

Come si fa a non amare questa donna?

"Che idiota che sei" - però meno male che c'è lei... anche se ripensare a quel giochino di stamattina mi sta provocando qualche problema di gestione al mio Giuseppino lì sotto
"Sempre carino tu..." - e gonfia le guance come fa sempre quando fa la finta offesa
"Vieni qui" - me la stringo tra le braccia e la bacio - "Sei un'idiota che mi fa stare bene"
"Ah beh almeno servo a qualcosa"
"Sì ma non esaltarti troppo adesso"
"Uffa" - però le scappa un sorriso - "Cosa avete deciso?"
"Attiviamo la divisione in fasce colorate... i contagi non migliorano e non abbiamo alternative"
"Quando lo annunci?"
"Intanto devo andare a dirlo in parlamento tra poco... poi domani mi dovrò collegare ancora ad annunciarlo a tutti"
"Dai che sei forte tu" - e stavolta è lei che mi bacia
"Sai cosa mi pesa di più in tutto questo? Che devo andare in Senato e vedere quella brutta faccia che sicuro mi attaccherà su qualcosa... ha ragione Domenico, probabilmente non si ricorda che è in maggioranza pure lui" - sospiro - "Non sai quanto mi dà fastidio non potergli dire niente su quello che sta tramando"
"Non farti venire l'ulcera per lui"
"Mi sa che è un po' tardi per quello" - e mi spunta un sorriso amaro - "Niente... prendo le mie carte e vado"
"Che ne dici se ti accompagno oggi? Così ti difendo io da quei brutti e cattivi"
"Devo fare proprio pena eh..."
"Scemo" - mi bacia - "Dai andiamo"

L'intervento alla Camera va abbastanza bene. Tra l'altro il fatto che non ci sia Fico che è in punizione è una boccata d'ossigeno... mi ci mancava solo lui adesso.
Senza contare che, essendoci Alice con me, sarebbe stata sicuramente una guerra fredda oggi.
Pranzo veloce e ci spostiamo a Palazzo Madama.
La scelta di andarci a piedi forse non è stata delle migliori visto chi ci sta venendo incontro con un ghigno disegnato su quella faccia stupida

"Mi raccomando... qualsiasi cosa dica tu non cadere nelle sue provocazioni"
"Già lo menerei solo a guardarlo"
"Ecco appunto... trattieniti per favore, poi ti sfoghi appena se ne va"
"Non posso dire alle guardie del corpo di non farlo avvicinare?"
"Giuseppe smettila... ora ti stampi un bel sorriso e fai finta di niente"
"Uffa va bene... faccio il bravo promesso"

Si avvicina e quel ghigno si allarga sempre di più... santa miseria che voglia di prenderlo a testate
Faccio il bravo solo perché l'ho promesso a lei altrimenti avrei pure già cambiato strada

"Oh Giuseppe... sei pronto per darci gli aggiornamenti?"
"Come sempre" - ho pure il sorriso che mi aveva detto di mettermi su... poi che non si dica che non sono una brava persona

Si gira verso Alice e adesso sì che sento che mi sale il nervoso e non sono sicuro di riuscire a stare buono

"Alice... è sempre un piacere vederti. Se lavorassi per me ti porterei sempre al mio fianco e non ti farei marcire in ufficio come fa lui" - e allunga una mano ad accarezzarle la spalla
"Direi che non succederà mai questa cosa" - e meno male che ero io quello che doveva stare tranquillo
"Mai dire mai... sai come si dice "Del diman non c'è sicurezza"
"Veramente è "...del doman non v'è certezza" - mi intrometto io per fargli capire che quando prova a fare il figo è ancora più coglione del solito
"Il senso è lo stesso" - mi risponde acido
"Se lo dici tu" - alzo le mani in segno di resa
"Comunque Alice, ti assicuro che saremmo una bella coppia lavorativa... tanto per iniziare e poi chissà..."

Le tocca un'altra volta la spalla... considerando che lei odia la gente che cerca il contatto fisico quando parla, probabilmente tra un po' gli stacca la mano a morsi

"Guarda... piuttosto che darla a te me la cucio con il filo spinato"

Io amo questa donna... gliel'ha detto con un'aria così pacifica che probabilmente una mazzata in faccia gli avrebbe fatto meno male

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