Capitolo 37

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"Posso?"

Quel sorriso che le è spuntato sul viso dovrebbe essere un sì

"Ma siete già qui?" - si alza e mi viene incontro - "Perché non mi avete avvisato che stavate arrivando?"
"Volevo farti una sorpresa..."

Ma più che altro volevo vedere il suo viso illuminarsi così
Mi butta le braccia al collo e non posso fare altro che prendermi le sue labbra che continuano a sorridere anche ora che sono attaccate alle mie.
La guido all'indietro fino alla scrivania e ce la metto seduta sopra

"Mhhh... se non ricordo male avevamo fatto un patto io e te, vero?"
"Non sei stanco? Ti ricordi che tra poco devi collegarti per l'intervista con quei due ragazzi?"
"Sì a tutto ma io ho in testa la tua scrivania da che sono partito questa mattina..." - le vado a cercare la lingua mentre le sbottono la camicetta - "Anzi a dire la verità ci ho pensato tutta la notte alla tua scrivania"
"Alla mia scrivania eh..." - mi scioglie il nodo della cravatta
"No veramente pensavo a te nuda sulla tua scrivania..." - ora la mia bocca scivola su quel capezzolo ribelle che è sfuggito al reggiseno - "...e alle mie mani sul tuo corpo"
"Uhm direi un pensiero interessante..."
"E adesso proviamo pure a metterlo in pratica..."

E le mie mani iniziano ad esplorare i primi centimetri della sua pelle, un tocco leggero che percorre la sua schiena, mentre la bocca si appoggia infuocata sul suo collo, dietro il suo orecchio, lasciando piccoli baci lungo la strada

"Oh Giuseppe mi..."

Non lo saprò mai cosa le... perché il telefono sulla sua scrivania comincia a squillare

"Alice... puoi ignorare quell'aggeggio infernale e continuare a farti toccare così" - e intanto continuo a stringerle i seni con le mie mani e baciarle il collo - "Oppure rispondere e sprecare tutto questo ben di Dio che abbiamo scatenato dentro di noi"

Secondo squillo... terzo squillo...
Le faccio pure gli occhi da cucciolone per convincerla
Quarto squillo... quinto squillo...

"Dimmi Stefania" - mannaggia niente da fare - "S-sì è qui con me... il Dottor Speranza?... Sì certo però per favore dacci due minuti prima di farlo entrare... Grazie"

Ci diamo una sistemata ai vestiti e ai capelli, come Michele insegna, e quando bussa alla porta siamo pronti per riceverlo

"Ciao ragazzi, scusate se vi disturbo"
"Vieni Roby entra" - lo accoglie con uno dei suoi sorrisi rassicuranti

Ci viene incontro un po' titubante, non dico che sembra spaventato ma ha comunque qualcosa di strano

"Alice, oggi nella cassetta delle lettere ho trovato questo biglietto" - e lo appoggia sulla scrivania dopo averlo tirato fuori dalla tasca interna della giacca - "Io credo che sia indirizzato a te"

Mentre mi avvicino a guardare il pezzo di carta cerco di capire come sta lei... cerca di trattenersi ma la vedo che si sta agitando

"Non credo che sia per me" - continua lui - "A parte che non ho ancora cambiato il nome fuori sulla cassetta e quindi anche volendo nessuno sa che abito lì, ma soprattutto io non ho ricevuto nessun primo avvertimento"

Lo guardo sconsolato, non l'ho ancora letto ma immagino già cosa possa esserci scritto
Prendo il telefono facendo partire la chiamata e gli do una prima occhiata intanto che mi risponde

"Ciao Luca... credo che sia ora di far partire il tuo piano"

Tempo dieci minuti e ce lo ritroviamo in ufficio insieme a Giulio, segue il mio dito che sta indicando il biglietto e lo va a leggere ad alta voce

*Non è stata una bella mossa mettere in mezzo la sicurezza... questo è l'ultimo avvertimento che ti do. Fallo sparire o finirai presto sui giornali. Mi farò sentire presto con le mie condizioni*

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