Capitolo 23

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"Dai svegliati! Dai dai..."
"Mmhhh"

Aiuto mi sembra di essere su una barca in un mare in tempesta da come mi sta scuotendo

"Dai Giuseppe è tardi dobbiamo alzarci"

Prendo il telefono che ho sopra il comodino per controllare l'ora

"Alice sono le cinque e mezza..."
"Lo so ma dobbiamo sbrigarci... oggi torno a lavorare te lo ricordi? Sono ancora a mezzo servizio e mi devi aiutare a prepararmi"
"No no" - è tremenda, cerca di fregarmi sempre - "Il programma è che aspetti qui l'infermiera e il fisioterapista che ti faranno la terapia e poi, oggi pomeriggio, scendi a lavorare un paio d'ore..."
"Ma ieri mi hai detto che potevo venire giù questa mattina" - e mi mette il broncio
"Ti devo ricordare come mi hai estorto questa promessa?"

E adesso arrossisce, rendendosi conto che fare uscire dalla mia bocca un ok alla sua proposta mentre mi sta facendo quel giochino con la lingua che mi stende ogni volta non è una cosa proprio ortodossa

"Dai ma che ti cambia?" - riparte all'attacco
"Alice" - l'afferro e me la metto a cavallo mentre io sono ancora sdraiato - "Devi prima finire il ciclo delle medicine che ti ha dato Michele. Ti devo ricordare che, per scendere a compromessi con i tuoi capricci e farlo finire prima, ti ha dovuto dare una dose da cavallo che non ti permette di affaticarti troppo?"
"Ma nemmeno se ora io comincio a baciarti il collo delicatamente?" - e si china poggiando le sue labbra sulla mia pelle
"Tu continua pure" - le accarezzo la schiena - "Ma in ufficio ci vieni lo stesso questo pomeriggio e solo per un paio d'ore"
"Uffaaaa" - si tira su - "Ma sei così despota pure con i tuoi ministri?"
"Di solito i miei ministri non provano a corrompermi con metodi così "spinti"... o devo iniziare ad accettarli anche da loro?"
"Oddio che brutta immagine di Gualtieri che..."
"Ssshhh no ti prego non farlo" - mi sento male - "Non mettermi questa scena davanti agli occhi o non riuscirò più a lavorare con lui"

Scoppia a ridere e si china ancora su di me, questa volta per baciarmi le labbra

"Va bene, non proseguo con i miei capricci" - altro bacio - "Farò la mia terapia questa mattina e scenderò giù solo oggi pomeriggio e solo per due ore"
"Oddio devo preoccuparmi?"
"Scemo" - mi sorride e mi bacia ancora e vi assicuro che se in questo momento mi chiedesse di venire giù subito penso che cederei e l'accontenterei- "Ti ho fatto ammattire negli ultimi tre giorni, sei stato un santo a non mandarmi a cagare ed è giusto che ti accontenti io adesso"

Non le rispondo a parole ma la stringo in un abbraccio e la faccio rotolare sulla schiena, mettendomi io sopra di lei adesso.
La bacio con dolcezza mentre l'accarezzo delicatamente lungo tutto il corpo, sfiorando quella pelle morbida che scorre come seta sotto le mie dita.
Mi prende il viso con le sue mani e avvicina il mio orecchio alla sua bocca

"Facciamo l'amore?" - mi sussurra in modo innocente

Ritorna sulle mie labbra e mi bacia sorridendo in quel modo che mi fa capire sempre di più quanto io ami questa donna.
Le sfioro il seno con le mani, proseguo lungo i fianchi e arrivo sulle sue cosce, sempre con un tocco leggero, causandole piccole scosse.
Entro piano, chiudendo gli occhi per godermi quel brivido che mi attraversa ogni volta che mi accoglie dentro di lei.
Ci muoviamo allo stesso ritmo, quasi stessimo danzando su una soave melodia che possiamo sentire solo noi due
Ogni nostro movimento è intriso di dolcezza, anche i gemiti sono appena sussurrati per non disturbare quella magia che ci sta avvolgendo e che ci accompagna fino alla fine, quando ci abbandoniamo al piacere intenso che ci travolge nello stesso momento, quasi a voler rendere ancora più perfetto questo momento.
Non riesco a smettere di riempirla di baci, i più dolci che si possano dare, e di morbide carezze.
Anche se sono io che la stringo tra le mie braccia, in questo momento, con lei vicino, mi sento protetto e al sicuro come non lo sono stato mai e vorrei rimanere così per sempre

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