Capitolo 46

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"Noooo non ci credo" - vorrei riderci su ma proprio non ci riesco

Tira su la testa dal portatile su cui sta lavorando qui da me in ufficio

"Cosa succede?" - chiede per metà curioso e metà confuso
"Oggi hanno finalmente trovato una cosa nuova su cui attaccarci"
"Oddio nevica rosso mo'" - è ancora più curioso - "E quale sarebbe l'argomento odierno?"
"Tu"
"Io?"
"Sì tu"
"In che senso?" - ok ora è proprio confuso
"Facendo un riassunto di quello che dicono qui" - sto leggendo un giornale online - "Il partito più bello di tutti sarebbe disposto a rimanere al governo solo se, aspetta che ritrovo la frase "...se il premier Conte si decidesse a sostituire il suo portavoce Rocco Casalino" e poi va avanti con le motivazioni che convergono sul fatto che stai rendendo il governo una sorta di grande fratello"

Vedo proprio il suo sguardo incupirsi... povero quella sua partecipazioni di vent'anni fa lo sta perseguitando ancora adesso

"Rocco?" - aspetto che mi guardi - "Sei stata una delle mie scelte più azzeccate da quando sono entrato in questo ambiente, credimi non te lo dico tanto per dire"
"Ti ho portato solo un sacco di guai altroché" - povero mi fa pena
"Mi hai risolto un sacco di casini invece" - gli sorrido per farlo calmare - "E guarda che lo sanno tutti quanto sei bravo nel tuo lavoro, ma devono trovare comunque un pretesto per attaccarti"
"Grazie..." - mi risponde semplicemente ma con un bel sorriso
"Dai finiamo di tirare le righe va che il giudizio finale si avvicina"

Quel giorno che ho sistemato le cose con tutti, ma soprattutto con la mia mente, ho pubblicato un post sui miei social in cui lanciavo messaggi distensivi e dove annunciavo questo patto di fine legislatura a cui stavo lavorando. Risultato? Attacchi su attacchi da parte di quelli lì, da metà PD e poi vabbè, ormai le mazzate che mi lanciano dai giornali non le considero nemmeno più. Però, per la prima volta da che hanno iniziato questa assurda guerra interna, non ho la tentazione di imbracciare una delle lupare che Alice tiene in casa e fare una strage.
Decisamente quella donna mi ha risistemato la manopola interna
Ma ora, due giorni dopo, siamo alla vigilia del consiglio decisivo dell'approvazione del Recovery Plan... non ho paura che non venga confermato perché non ci serve la maggioranza assoluta, ma sarà un banco di prova per capire che intenzioni hanno i soliti noti.
Le ultime ore sono stati tutti penultimatum di penultimatum di penultimatum per il ritiro delle ministre... e io ormai, ve lo confesso, quasi quasi ci spero

"Hey"
"Hey"
"Non vieni a dormire?"
"Cavolo è così tardi?"

Mi raggiunge alla scrivania e si mette dietro, per iniziare a massaggiarmi il collo... mi sembra di avere un pezzo di marmo al posto della schiena

"Scusami ti sto trascurando troppo in questi giorni" - le dico alzando lo sguardo in alto verso di lei

Mi bacia teneramente la fronte e si viene a sedere sulle mie gambe

"Ti stai stancando troppo e quelle poche ore di sonno che ti fai le passi a rigirarti nel letto"
"Lo so! Mi sveglio sempre più stanco di quando sono andato a letto" - dico un po' sconsolato - "Ma prima o poi finirà questo periodo"
"Giuseppe" - mi passa la mano tra i capelli - "Sicuro di avere ancora l'energia per andare avanti?"
"Sì tranquilla" - e ora la bacio io - "Però non me ne rimangono per fare lo stallone sotto le lenzuola... ce la fai a resistere alla tentazione di non sfiorare questo fisicaccio scolpito qui ancora per un po'?"
"Ci proverò!" - mi scompiglia ancora i capelli - "Ti ci manca solo di fare sesso sfrenato così poi ti raccogliamo con il cucchiaino"
"Ah ecco perché allora ultimamente stai venendo a letto con i mutandoni di lana... lo fai per non farmi cadere in tentazione"
"Scemo" - mi sorride e mi bacia - "Dai vatti a preparare per la notte e raggiungimi in camera che ti coccolo un po'... domani hai una giornata pesante e devi arrivarci un po' più riposato"

Segreti e misteri a PalazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora