Capitolo 41

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È proprio bella sapete?
Si certo che lo sapete... in tutto questo tempo che vi ho parlato di lei ve ne sarete accorti da soli.
Però parlare di lei mi fa stare bene. Ma anche scorrere le dita su questa pelle morbida come sto facendo ora, lungo tutto il suo corpo nudo mentre dorme qui di fianco mi fa stare bene
Ieri sera si è addormentata così, dopo che abbiamo fatto l'amore, a pancia in giù come i bambini. E lo sguardo che ha adesso è dolce e innocente come il loro.
Lei dice che sono io che le faccio bene, che quando la stringo tra le mie braccia si sente protetta e riesce a staccare la testa da quest'altro pazzo che le sta rovinando la vita in questo periodo.
Dice che le basta questo per non avere paura.
Chissà se lo sa che invece è lei che mi sta salvando da tutto questo casino che ho intorno? Io guardo lei e mi sento bene, penso a lei e mi sento bene... insomma sto bene solo se, in qualche modo, lei mi sta vicino.
Non riesco a fermare questo dito che percorre il contorno della sua spalla, lungo la schiena giù giù fino alle cosce e poi risale. La sfioro soltanto, mi sembra tanto delicata quando è così che ho paura di romperla.

"Hey" - si volta a guardarmi senza cambiare posizione e mi sorride

Mi sa che non sono stato poi così attento

"Hey!" - le sorrido indietro - "Scusa ti ho svegliata"
"Non credo sia stato tu... però questa cosa che stai facendo mi piace molto. Secondo me hai voglia di continuare a farla, vero??"

Riprendo il percorso lentamente, lei richiude gli occhi e ogni tanto vedo un leggero brivido scuoterla un po'

"Stai bene?"
"Sì"
"Allora perché mi sembri tanto pensieroso?"
"Mi sa che stavo pensando che ti amo" - mi piace quel sorriso che le è spuntato ancora - "Sì mi sa che era questo che mi girava nella mente"
"È bello svegliarsi così... dovremmo farlo più spesso"
"Eehhh ma poi mi tocca farti pagare se lo vuoi fare sempre. Devo tenere qualche ti amo anche per tutte le mie bimbe sai?"

Scoppia a ridere... questa cosa ancora oggi, dopo tanti mesi, ci lascia sempre più sconcertati. Non mi sono mai considerato un brutto uomo, quello no. Queste fossette che mi spuntano quando rido mi hanno da subito fatto guadagnare qualche punto con le donne... ma da qui ad essere considerato un sex symbol proprio non me lo sarei mai aspettato

"Mettiti giù qui vicino a me che devo fare una cosa"

Non chiedo spiegazioni, mi metto giù e la guardo sorridendo... chissà cos'ha in mente?
Sorride anche lei e, quasi come mi avesse letto nel pensiero, alza la mano e mi infila divertita un dito nella fossetta che riesce a vedere.
Ma la cosa bellissima è quell'espressione da bambina felice che le sta riempiendo quel viso dolcissimo che ho a pochi centimetri dal mio

"Mi fai paura sai?" - le dico divertito
"Perché?"
"Niente lascia stare" - sorrido anche io adesso - "Sai cosa faccio io ora?"
"Cosa?"
"Aspetta così non ti muovere"

Scendo dal letto e sparisco in bagno per un attimo, il tempo di afferrare il barattolo della sua crema e tornare da lei
Mi metto in ginocchio sul letto, a cavallo delle sue gambe, e mi avvicino a sussurrarle all'orecchio

"Ora ti metto questa crema su ogni centimetro del tuo corpo sfiorandoti appena appena con le dita... e dopo facciamo l'amore"
"Signor Presidente, le fa bene lo spirito natalizio che c'è nell'aria!"
"Mi fai bene tu" - le sussurro dolcemente

Le soffio dietro l'orecchio sinistro, quello che non finirò mai di ringraziare di provocarle quel brivido lungo tutto il corpo ogni volta che mi ci avvicino, e poi inizio a passarle le mani sul collo e sulle spalle, sulle braccia e sulla schiena, spalmando con delicatezza quell'unguento profumato che ormai identifico con lei... potrei riconoscerla ad occhi chiusi in una stanza piena di gente solo da questo.
La faccio girare e continuo il mio lavoro con cura ripartendo dal collo e scendendo giù con quel tocco appena accennato sulle spalle e sul petto, contornando i seni senza malizia... almeno per ora.
Scendo sempre più, passo sulla pancia e ancora contorno il pube come prima senza creare nessuna ambiguità anche se le guance le si sono leggermente colorate.
Finisco il percorso sui piedi e la faccio girare ancora. Aspetto che torni nella stessa posizione di quando si è svegliata e finisco il mio compito risalendo le gambe e le cosce per finire su quei glutei sodi che contorno con cura prima di sdraiarmi su di lei e sussurrarle di nuovo

Segreti e misteri a PalazzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora