Capitolo 26

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"Quindi vai ora?"
"Sì... visto che ho già parlato con Pedro questa mattina, sfrutto quell'ora che mi ero tenuto per lui nel pomeriggio. Alice sicura che ti va bene?"
"Giuseppe ne avevamo già parlato... ricordi?"
"Hai ragione"
"La smetti di agitarti così tanto ogni volta?" - e scoppia a ridere
"Prima o poi ce la farò..." - uff

Si sposta e viene a sedersi sulle mie gambe

"È questo il punto che mi hai detto di voler mettere?"
"Sì" - come faccio a non attaccarmi a queste labbra morbidissime? - "Penso che sia arrivato il momento"
"Se ti senti pronto allora fai bene!"
"Certo che forse... mi farebbe comodo qualcosa per farmi più coraggio ecco"

Sorride portandosi un dito alle labbra fingendosi pensierosa

"Uhm... vediamo"

Comincia a sciogliere il nodo della cravatta mentre mi bacia sulla bocca, uno di quei baci a stampo che durano un secondo

"Troppo poco così?"
"Eh direi che me ne servirebbe un po' di più, sì"

Slaccia i bottoni della camicia e la fa scivolare giù dalle spalle mentre comincia a baciarmi il collo.
Le riporto le labbra sulle mie e comincio ad accarezzarle le gambe

"Mi spieghi come fai ad essere sexy anche con un paio di pantaloni della tuta?"
"Ti svelo un segreto" - mi si avvicina all'orecchio e sussurra - "Senza lo sono ancora di più"

Mi farà impazzire questa donna prima o poi
La sollevo dalle mie gambe e la faccio sdraiare sul divano, baciandola ancora prima di scivolare in fondo al suo corpo per toglierle i pantaloni... ha ragione, con quella magliettina aderente e quel perizoma di pizzo è decisamente molto più sexy.
Risalgo piano piano, lasciandole piccoli baci lungo tutto le gambe, sul punto ancora coperto da quel piccolo indumento di pizzo e ancora più su fino all'ombelico.
Le infilo le mani nella maglietta, sollevandola e andando a giocare con quei capezzoli lasciati liberi dal reggiseno che non porta mai quando è in casa.
Lascio scorrere la lingua sul suo corpo fino a sostituire le dita, avvolgendo e succhiando quei bottoncini sui suoi seni diventati ormai duri, facendo già uscire i primi gemiti dalla sua bocca

"Giuseppe... vibri"
"Veramente mi sembri tu quella già bella agitata"
"No vibri... il telefono, sta vibrando"

Lo recupera dal tavolino e me lo allunga, l'ho messo in silenzioso quando sono venuto su a pranzo e non l'ho sentito... ero troppo impegnato in cose molto più piacevoli

"È Fico" - che strano non mi chiama mai direttamente - "Deve essere successo qualcosa, devo rispondere"
"Certo vai vai"

Schiaccio il tasto verde e mi porto il telefono all'orecchio

"Ciao Roberto"
"Ciao Giuseppe... scusa l'ora, ti disturbo?"
"No, dimmi"
- figurati se mi disturbi mentre sto esplorando questo fantastico corpo che ho sotto di me
"Ti rubo dieci minuti, mi sono arrivate delle voci un po' sospette che ti riguardano"
"Riguardano me? O-ok aspetta solo un secondo..."
- metto la mano a coprire il microfono e mi giro verso Alice bisbigliando - "Ho bisogno di un po' di tempo"
"Certo... vado a farmi una doccia per raffreddare i bollori" - mi sussurra nell'orecchio... maledetta
"Eccomi Roby... dimmi tutto"

E niente... mi dice che girano voci su qualche manovra sotto banco in Parlamento, che però, essendo dalla parte del Senato, al momento non riesce a darmi niente di più preciso se non chi è che sta facendo partire questa cosa... nome che già sappiamo bene, purtroppo
Mi saluta con la promessa di tenermi costantemente aggiornato... meno male che il rapporto con lui è tornato quello di sempre dopo la parentesi della sbandata per Alice.
Già il fatto di non averla nemmeno nominata è un buon segno.
Comunque, a proposito di Alice... andiamo a vedere a che punto è

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