v e n t i d u e

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"Sono due settimane che non rispondi a messaggi e chiamate" non fu il modo migliore che Isabella trovò per iniziare la conversazione "Posso sapere perché?"

"Per lo stesso motivo per cui sei sparita tu dopo la discussione che ho avuto con Gonzalo" il fiatone era facilmente percepibile dall'altra parte del telefono.

"Non avrei saputo dire nulla; pensa in che situazione mi sarei trovata se ti avessi difesa"

Non smisi di correre "Anche io non sapevo cosa dirti"

"Smettila Beatriz"

"Smettila tu. E comunque prendere la posizione sbagliata è sempre un'opzione migliore del tirarsi indietro"

"Disse la persona che pur di non affrontare il suo cuore sceglie di perdere la persona che ama"

Sbuffai "Non ho intenzione di parlare di argomenti che non ti competono e che ormai sono chiusi. C'è qualcosa che devi dirmi?"

"Vorrei mettere un punto a questa discussione che va avanti da troppo tempo"

"Non ho mandato avanti nessuna discussione; sei sparita ed io non voglio più rincorrere chi non vuole essere preso"

"Ma siamo migliori amiche, non puoi evitarmi solo per orgoglio"

Sorrisi ironicamente, anche se non mi avrebbe potuta vedere "Strana amicizia, non trovi? E sbaglio o la prima ad evitarmi sei stata proprio tu? Due settimane fa, alla festa della società, non ti sei neanche avvicinata a noi"

"Saresti potuta venire tu" provai ad immaginare la sua espressione, convinta di aver ragione.

"Dopo giorni che ti cercavo e non ti facevi viva? È qui che ti sbagli: ho smesso di avvelenarmi il fegato per persone che non ne valgono la pena"

"Quindi io non valgo la pena? Ventuno anni di amicizia e non potevi mettere da parte l'orgoglio?"

Aprii il portone del mio palazzo "Il bue che dà del cornuto all'asino; io sono sparita avendo una motivazione, la tua quale era?"

"La mia relazione con Gonzalo?" era una domanda retorica.

"Pensi che io non ci sia stata male?"

"Non tanto male quanto sarei potuta stare io se avessi discusso con lui per difendere te"

Scossi il capo, avviandomi verso il bagno "Vuoi sapere quale sia la cosa davvero grave?"

"Certo, perché non lo capisco"

"Che alle cazzate che stai dicendo, ci credi davvero. Non sei la persona che ho scelto come compagna di vita anni fa, non ti riconosco più"

"Potrei dire lo stesso: conoscere Paulo ti ha cambiata"

Aprii l'acqua della doccia "Almeno non sono diventata un'altra persona" e chiusi la chiamata, stanca di sentirmi dire frasi che avrebbero contribuito al malessere interiore che da troppi giorni mi accompagnava.

La doccia mi rilassò più di quanto mi sarei potuta aspettare: il profumo dello shampoo mi ricordò la nonna e i nervi si sciolsero quel poco che fu necessario per farmi sentire meglio.

"Amore, sono contento di vederti" il suo sorriso raggiante riusciva ad illuminare persino lo schermo del mio telefono.

"Come stai? Il ritiro procede bene?" andai in balcone per respirare un'aria fresca e quasi autunnale.

"Alla grande, anche se preferirei essere lì con te in questo momento" sorrisi, mentre posai i gomiti sulla ringhiera "Questa luce ti valorizza il colore degli occhi, sei stupenda"

Pensami anche domani -Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora