"Beatriz ho bisogno di parlarti di una cosa importante e vorrei che mi ascoltassi" avevo la testa in ogni dove,ma questo tono così serio di Gonzalo mi riportò alla realtà.
Nuotai verso bordo piscina "È successo qualcosa? Mi preoccupi G,non c'è mai nulla di buono quando mi chiami così"
"Non è nulla di grave,solo una cosa importante della quale non ho ancora mai trovato il coraggio di parlarti" non pensavo ci fossero segreti,ma evidentemente mi ero sbagliata.
"Okay" riuscii solo a dire,rimanendo un po' ferita.
"Sai,nei mesi in cui sei rimasta in Spagna ero molto solo e non mi aspettavo che succedesse ciò che è successo; ma la vita è imprevedibile e per quanto una persona si sforzi di tenere a bada l'ordine degli eventi e ciò che la circonda" lo interruppi.
Cercai la sua mano sott'acqua e la strinsi "G,puoi parlare con me di qualsiasi cosa,senza giri di parole"
"Ho conosciuto una ragazza" sputò fuori rapidamente,lasciandomi sorpresa "Non credo che conoscere sia il termine più adatto,però credo di essermi preso una bella cotta"
"È una cosa bellissima,perché avevi così paura a confessarlo? Credevo che tra di noi non ci fosse nessuna vergogna" sorrise,consapevole del fatto che si sarebbe potuto fidare di me.
"Lo so B,solo che non è facile" lo lasciai continuare "Non è facile perché parlo proprio della persona che per prima mi hai presentato quando abbiamo iniziato ad uscire ufficialmente insieme"
La mia migliore amica? Isabella? "Sul serio,G?" fu l'unica risposta che riuscii a dare.
"Questo è tutto ciò che hai da dire?" rimase scioccato tanto quanto me della mia reazione "Sapevo di non doverti dire nulla" uscì rapidamente dall'acqua.
"G per favore,non andartene subito" alzai la voce,ma non mi degnò più di uno sguardo e rientrò in casa. Tirai uno schiaffo all'acqua,provocandomi un fastidioso bruciore al palmo della mano.
Sentii il cellulare squillare,così uscii velocemente e senza asciugarmi o preoccuparmi di chi fosse quel numero non registrato,risposi "Pronto?"
"Ho interrotto un momento intimo?" non mi ci volle molto per riconoscerlo.
"Cosa vuoi Dybala? Non è il momento giusto" lasciai trasparire tutta la mia frustrazione.
Sospirò dall'altra parte del telefono "Mi chiamo Paulo,e scusami se non sono interessato al tuo problema ma non lo ritengo affar mio. Ti ho chiamata solo per farti sapere che la riunione con la società è stata anticipata di un giorno"
"E non avresti potuto mandare un messaggio?"
"In effetti si,ma non ti avrei dato la giusta dose di fastidio,e mi sarei sentito in colpa" che idiota.
Decisi di tagliare corto "Buona notte" e non aspettai nemmeno una risposta,ne avevo già abbastanza.
Mi abbandonai al getto tiepido della doccia e passai lì dentro più tempo del dovuto,immersa in una cappa di umidità che rischiava di farmi svenire da un momento all'altro. Anche quella sera,non ero riuscita a mangiare nulla sapendo che Gonzalo era chiuso in camera sua,arrabbiato e deluso.
Mi asciugai i capelli e rimasi seduta un paio di minuti,giusto il tempo di riflettere su che cosa avrei potuto dire. Poi però,optai per la spontaneità e andai a bussare alla porta della sua stanza.
Non ottenni risposta,ma sapevo benissimo che non avesse chiuso a chiave,perciò decisi di entrare.Non mi rivolse neanche uno sguardo,ma non lo biasimai. Piuttosto,mi sdraiai sul suo letto e iniziai ad accarezzargli il braccio. Sapevo che fosse sveglio,lo conoscevo abbastanza bene da sapere che non si sarebbe potuto addormentare senza prima avermi ascoltata.
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Pensami anche domani -Paulo Dybala
Romantizm«Io voglio svegliarmi e trovarti al mio fianco,nulla di più» [l'intera storia è frutto della mia fantasia,nessun evento è accaduto realmente; non che io sappia]