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"No puedes entender cómo y cuánto te miran esos dos desde el primer momento en que llegaste" Mel spostò lo sguardo da dietro le mie spalle al mio viso.

"¿De quién estás hablando?" non mi girai, di modo che nessuno sospettasse di essere l'argomento della nostra conversazione.

"Federico y Paulo; en serio amiga, Paulo no dejó de mirarte ni un segundo" non mi interessava particolarmente, quel ragazzo era troppo superficiale.

Finii il terzo Negroni della serata "Federico es muy lindo, ¿está soltero o tiene novia?"

"A pesar de la forma en que mantiene sus ojos en ti, realmente creo que está soltero" fece uno sguardo strano, e solo qualche frazione di secondo dopo capii il motivo.

"Sei una di quelle ragazze che preferisce stare al bancone piuttosto che scatenarsi in pista? Avrei detto il contrario" ordinò un drink, e rimase a guardarmi.

"E avresti detto bene; ho solo bisogno di bere qualcosa prima di divertirmi" mostrai il mio bicchiere ormai tristemente vuoto.

Sorrise e ne ordinò uno anche per me, scegliendone uno che non mi faceva impazzire,ma che per educazione accettai "E così sei la nuova procuratrice di Paulo. Come fai a gestire tanti atleti, per giunta in paesi diversi?"

"Vedo che le notizie corrono velocemente" deglutii il liquido ad alto contenuto di alcol "Non saprei darti una risposta, forse è la voglia di lavorare che mi sprona a fare sempre qualcosa in più"

"E avresti del tempo da dedicarmi, insomma per" lo interruppi subito.

"Sono in trattativa con altri tre calciatori e non sono in grado di seguirne ulteriori al momento"

Rise ed io non capii il perché "Un mio caro amico è il mio procuratore e non sarà bravo e qualificato quanto te, ma se la sa cavare. Volevo chiederti se avessi modo di ritagliarmi qualche ora per una cena la prossima settimana"

"Ci penserò" era sfacciato ma rimanendo educato, gli avrei potuto concedere qualche ora del mio tempo, avrei avuto solo da guadagnare.

"Per adesso mi accontento; balliamo?" accettai la sua mano, anche questa marcata da una serie di tatuaggi interessanti.

Ci affiancammo ad un gruppo di ragazzi della squadra che ballavano meglio di quanto avrei creduto "Linda, ¿todo bien?" Juan era decisamente l'anima della squadra.

"Juan, estoy increíble, gracias" urlai sopra la musica, per farmi sentire il minimo sufficiente.

"Veo muy bien" ammiccò verso Federico, che gli sorrise complice, prima di mettere una mano sul mio fianco e ballare insieme a me.

Dopo un arco di tempo difficile da definire, ad interrompere il mio ballo fu Douglas "Bea, mi dispiace darti fastidio ma il tuo telefono squilla da mezz'ora"

Lasciai la pista e seguii il mio amico "Chi sta chiamando?"

"Non saprei dirti; non ho messo le mani nella tua borsa. Data l'inesistenza credo sia una cosa importante" lo schermo segnava undici chiamate perse da Marco Asensio.

Mi allontanai per poter sentire meglio la voce dall'altra parte del telefono "Marco ti chiedo scusa, sono alla festa di Gonzalo e non mi sono resa conto di quanto mi avessi cercata"

"Non ti preoccupare, scusami l'insistenza, avevo una certa urgenza di parlarti" non disse nulla di più.

"È successo qualcosa?"

"Delle complicazioni con il rinnovo del contratto. So che sto per chiederti molto, ma ho bisogno che tu venga in Spagna la prossima settimana. È importante"

Pensami anche domani -Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora