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Torino.
La mia città natale,il posto che mi aveva vista crescere,soffrire,gioire e realizzarmi.
La città che più di qualunque altra al mondo sarebbe rimasta il mio porto sicuro,il luogo dove potermi nascondere ogni qualvolta ne avessi sentito il bisogno.

Non importava da quanto tempo non ci vivessi più,sembrava comunque immobile,statica,come se in realtà non me ne fossi mai andata.

L'aeroporto,le persone,il rumore delle valigie e i sorrisi di chi in agosto parte finalmente per le vacanze. Io invece,iniziavo proprio ora il capitolo più importante ma duro della mia carriera sbocciata da non molto,ma gratificate al cento per cento.

"È sempre bello rivederti" le braccia del mio ex erano uno dei posti più belli in cui mi fosse capitato di stare.

"G anche tu mi sei mancato da morire" inspirai il suo profumo familiare,che per un paio di anni era diventato anche il mio.

Come sempre,non mi lasciò portare neanche un bagaglio "Come è andata a Parigi? Neymar?"

"Un grande atleta e una brava persona,un po' provocante ma può permetterselo. Sono contenta di lavorare con lui"

"Si? Quante volte ha tentato di portarti a letto?" sorrise ed io con lui.

Alzai le spalle con fare falsamente innocente "Solo un paio,poi ha recepito il messaggio" posai la testa sul finestrino della sua Jeep nera.

"Nena,ammetti che dopo il sottoscritto sai di non poter avere di meglio" e forse era vero,un fidanzato migliore di lui sarebbe stato impossibile da immaginare e ancora più complicato da trovare.

"La modestia non è il tuo punto di forza ma si,caro il mio Gonzalo,sarai sempre il mio ex preferito" e non a caso era anche l'unico con cui avessi un rapporto meraviglioso.

Sorrise con sguardo compiaciuto "Con la sistemazione? La casa?"

"Devo ancora decidere tutto; ho visto qualche casa e nei prossimi giorni sarei contenta se mi accompagnassi a vederla. Ti va?" annuì senza pensarci due secondi.

"Certamente,venerdì dopo gli allenamenti conta pure su di me. Rimani a casa mia questi giorni?"

"Vuoi la mia meravigliosa compagnia?" sorrise e lasciò un buffetto sulla mia guancia,prima che io mettessi la mia mano sopra la sua,che teneva il cambio.

Mi lasciò entrare "Vai pure a farti una doccia o a riposare,questa sera sushi e televisione"

Andai in bagno con tutto il necessario e mi abbandonai al getto forte e tiepido della doccia di Gonzalo. I nervi mi si sciolsero e un senso di relax pervase il mio corpo. Dopo tre ore di aereo e contatti con molte persone,il profumo del bagnoschiuma mi inebriò completamente.

Avvolsi l'asciugamano attorno al corpo proprio qualche secondo prima che Gonzalo,non curante,spalancasse la porta.

"G!" urlai "Huevon..esci dal bagno" non mi imbarazzava più di tanto,ma comunque mancava l'intimità che avevamo avuto per molto tempo.

"Scusa" bisbigliò indicando il telefono,dal quale usciva una voce sensuale e argentina "Sono con Paulo" intuí che fosse Dybala,suo grande amico.

La voce al telefono rise "¿Hay alguien contigo Pipa? ¿Con quién te follaste anoche?"

"Paulo, eres un idiota, Beatriz está en mi casa" rispose,cercando non so cosa nei cassetti del suo bagno.

"¡Entiendes Gonzalo! ¿Te follas a tu ex?" alzai gli occhi al cielo,spingendolo fuori dalla porta del bagno,per poi asciugarmi,vestirmi e sciogliere i miei lunghi capelli castani chiari.

Pensami anche domani -Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora