Federica

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"Ora calmati ok?" Esclama Riccardo fissandomi intensamente con i suoi grandi occhi verdi.
Mi perdo ad osservarli per un po' abbandonandomi alla solita sensazione di calma e tranquillità che riescono ad infondermi ogni volta che lo guardo.
Quando lo ho visto la prima volta ho pensato che fosse terribilmente goffo e impacciato, deriso da tutti e perennemente incapace di difendersi.
Io sono sempre stata l'esatto opposto e francamente non riuscivo proprio a tollerare tanta debolezza.
Eppure tutti gli altri lo hanno adorato sin da subito, se lo portavano dietro come fosse una mascotte e se provavo a chiedergli cosa ci trovassero in lui mi davano della stronza insensibile.
Ma io sapevo di esserlo quindi non mi toccava minimamente.

Ma poi le circostanze, in un modo o nell'altro, ci hanno avvicinati e per la prima volta in tutta la mia vita sono stata costretta a ricredermi.
Riccardo si è da subito mostrato dolce e gentile nei miei riguardi nonostante io cercassi in tutti i modi di fargli capire quanto lo schifassi.
Lui sembrava non accorgersene minimamente o, forse, faceva finta.
Credo sia stata questa sua particolarità la prima cosa che ho trovato davvero curiosa di lui e piano piano ho deciso di dargli una possibilità, un po' come facevo da bambina davanti all'ennesimo giocattolo costoso che mi regalava mio padre, ma di cui non avevo mai sentito parlare.
Tra le tante ostilità ho anche pregi significativi tra cui quello di concedermi sempre al cambiamento.

Come ogni ragazza in questo mondo, comprese quelle che non lo ammettono nemmeno sotto tortura, amo essere guardata e soprattutto studiata dagli altri. Adoro le persone che cercano di capirmi e che credono valga la pena di scoprire chi sono davvero con tutti i miei pregi e i difetti.
Niccolò a suo tempo ci aveva provato, ma io per prima non gli ho mai dato modo di scavare più di tanto, sentivo sempre dentro di me che non lo meritava e forse, riflettendoci, credo di aver avuto ragione.
Con Riccardo invece, incredibilmente, è stato diverso.
Ogni volta che uscivamo tutti insieme, o semplicemente durante le lezioni, lo beccavo a scrutarmi dietro al suo ciuffo ribelle con le guance leggermente rosse e gli occhi socchiusi dalla concentrazione.
Come se fosse un ladro intento a scassinare la cassaforte più blindata della sua carriera.

Di certo deve aver trovato la combinazione perché più passava il tempo più riusciva a leggermi dentro. Ha iniziato dall'indovinare il mio cocktail preferito paragonandolo alla mia personalità risoluta, per poi riuscire a decifrare problematiche ben più delicate che nemmeno io ero mai stata capace di riconoscere come tali.
La cosa di cui sono più convinta, però, è che Riccardo mi ha cambiata.
Da quando ho deciso di dargli accesso alla mia anima è riuscito ad abbattere tutti quei muri di egoismo e presunzione che ho sempre tenuto alti davanti a me. All'inizio non me ne ero nemmeno resa conto, ma ora, arrivata persino al punto di reputare un'amica Irene Moretti, credo di doverlo decisamente accettare.

Non penso di averla mai odiata davvero, piuttosto la disprezzavo per il suo modo di fare così falsamente da cattiva della situazione.
Mi è bastato poco per capire che in lei non c'era altro che una spessa maschera di arroganza creata con il solo scopo di difendersi da un dolore troppo grande anche solo per essere descritto.
Sono brava ad individuare la dissimulazione forse perché, effettivamente, è anche la mia arma preferita.
La osservo allontanarsi veloce con quella sua solita camminata un po' goffa che mi ricorda tanto le papere, e sospiro.
Non mi piace molto ammettere quanto in effetti la capisco, ma non posso proprio farne a meno.
Quella Lucrezia ha davvero toccato il fondo.

"Ti rendi conto di quello che mi ha detto?" Sbotto poi rivolta a Riccardo che, come al solito, sembra non accorgersi minimamente del mio tono sprezzante.
"Si ma non mi sembri proprio il tipo che prende davvero in considerazione le chiacchiere degli altri!" Commenta lui con il classico sorriso soddisfatto che fa ogni santissima volta che indovina qualcosa del mio carattere.
Sollevo gli occhi al cielo per un attimo e stringo con forza il mio raccoglitore rosa tra le mani.
Riccardo ha ragione, in altre circostanze me ne sarei totalmente fregata delle parole di quella stronzetta, ma stavolta mi sento incredibilmente ferita.
Lucrezia ha toccato una ferita mai rimarginata quando ha volontariamente criticato il mio modo di fare nei confronti di Niccolò.
È molto probabile che lui le abbia raccontato di come io lo ho tradito con Filippo anni fa e la cosa, seppur non mi importi più nulla di lui se non come un semplice amico, mi fa imbestialire.

COMPATIBLE -crepe-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora