Adriano

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C'é un gran silenzio lungo il corridoio, riesco persino a sentire il mio respiro rimbalzare tra le pareti di pietra. Cammino lentamente, le mani abbandonate dentro le tasche dei pantaloni e un sonno pesante che sta prendendo possesso di ogni cellula del mio corpo.
Svolto verso la zona dormitori, sollevato di poter raggiungere il mio letto di qui a poco, ma vengo interrotto da una voce alle mie spalle.
"Ehi Adriano!" Mi volto a malincuore e noto una ragazzina minuta con lunghi capelli scuri ad incorniciarle il volto appuntito, e grandi occhi castani.

Syria mi si avvicina fino a fermarsi a pochi centimetri da me, sembra scossa, ma prova a non darlo a vedere.
"Ciao, come va?" Le chiedo passandomi una mano tra i capelli.
"Bene ti ringrazio, volevo solo chiederti se tante volte hai incontrato Emiliano da qualche parte." Spiega nervosa iniziando a torcersi le piccole dita delle mani.
Mi viene da sorridere, forse perché la trovo ingenua, o forse perché in qualche modo mi rasserena vedere storie d'amore realizzarsi e amanti felici.
Il fatto che per me non sia andata così non vuol dire che devono rinunciarci anche tutti gli altri.

"Non ne ho idea mi dispiace, ma forse lo trovi in cortile con tutti gli altri."
"Uhm si può essere, grazie mille!" Esclama lei per poi scomparire dietro l'angolo.
Rimango per qualche altro secondo a riflettere su questa strana coppia che si sta evidentemente formando poi, più interessato al mio letto, procedo verso la lunga serie di porte marroni davanti a me.
112,113,114...
L'ho quasi raggiunta quando noto qualcuno poco più avanti con il corpo completamente appiattito verso il muro dietro di sé, come se si stesse nascondendo.
Per quale fottuto motivo deve accadere tutto proprio adesso che sto morendo di sonno?
Continuo a chiedermi facendo qualche passo avanti per capire chi é la persona in questione.

Cerco di avanzare il più silenziosamente possibile fino a che, talmente improvvisamente da farmi gelare il sangue nelle vene, la persona sconosciuta si volta ritrovandosi il mio volto stupito a pochi centimetri dal suo.
"Tu?" Sbotto indietreggiando di colpo.
"Già, in carne, ossa e un ottimo rossetto di Chanel."
Risponde Lucrezia Landini Aleotti portandosi le mani sui fianchi.
"E esattamente cosa stai facendo qui? Chi spiavi?" Chiedo fissandola insistentemente.
Non mostra neppure il minimo imbarazzo nell'essere stata scoperta, ma al contrario ha la stessa tranquillità e compostezza di chi é appena uscita dal parrucchiere.

"Non stavo spiando proprio nessuno. Mi sono semplicemente fermata ad osservare il mio ex ragazzo che é appena uscito da quella porta." Replica indicando svogliatamente la stanza di Niccolò e Filippo a pochi passi da lei.
"Ancora non mi capacito che mi abbia lasciato per quella." Aggiunge iniziando a fissarsi le punte dei lunghi capelli castani.
"Quella si dia il caso che é la mia migliore amica, quindi attenta a ciò che dici!" Sbotto fulminandola con lo sguardo.
"La stessa migliore amica che non ti parla da settimane? Ma vabbé alla fine sei abituato ad amare gente che non ti degna manco di uno sguardo, o mi sbaglio?" Sussurra sorridendo compiaciuta di aver colpito dritta nel segno.

"Tu non sai niente di me." Ringhio con la rabbia che ormai ha preso possesso del mio corpo.
"E qui ti sbagli di grosso, perché tu sei un uomo Adriano, e come tutti gli uomini pecchi di prevedibilità e superficialità."
Mi sussurra all'orecchio procurandomi un brivido.
Da questa distanza inizio un po' a capire perché le sbavano tutti dietro da quando é arrivata a scuola.
Lucrezia sarà pure una stronza, ma é di una bellezza da lasciare senza fiato.
"Per esempio adesso stai pensando a quanto io ti sappia incredibilmente bella..." Sospira fissandomi intensamente.
"Anche fosse ti cambierebbe qualcosa?"
Senza aggiungere alcuna risposta si avvicina a me e poggia le sue labbra sulle mie, da prima lentamente, poi con sempre più enfasi.

Preso alla sprovvista rispondo al bacio, é come se stessi obbligando me stesso a lasciarmi andare dimenticandomi di tutto il resto.
Perché Irene non mi parla da settimane ed é soltanto colpa mia, Niccolò mi ha allontanato per lo stesso motivo e poi c'é Giusy.
L'unica ragazza ad avermi tolto ossigeno per poi ridarmelo nello stesso momento.
L'unica che abbia mai amato e che probabilmente amerò sempre.
La stessa che adesso é finalmente felice di vivere la sua tanto bramata storia d'amore con un altro.
E io non mi sono mai sentito tanto solo in tutta la mia vita, perso in un silenzio assordante, chiuso dentro un tormento che pare non avere mai fine.

COMPATIBLE -crepe-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora