"Verso che ora arrivate? Devo ancora finire di sistemare il salotto!" Esclama mia madre con la sua solita voce squillante.
"Tra poco, ma che c'entra poi il salotto con il fatto che Irene rimane a dormire da noi?" Chiedo di rimando portando una mano davanti agli occhi.
Mia madre e il suo solito vizio di dover sistemare ogni angolo della casa ogni volta che deve venire qualcuno, anche se per pochi minuti.
"Lo sai, mi piace che sia tutto in ordine." Dice infatti la donna per poi sospirare.
"Va bene come vuoi, ci vediamo dopo, ciao ciao!" Concludo per evitare che continui a farmi domande alle quali non saprei rispondere.Mi guardo intorno nervosa sperando di individuare Irene da qualche parte in mezzo alle tante persone che camminano lungo il corridoio dell'ospedale, ma invano.
Di lei non c'è traccia e io inizio davvero ad essere infastidita da questa situazione.
Non sono il tipo di ragazza che organizza le proprie giornate nel dettaglio e pretende puntualità dagli altri, anzi, sono la prima a non averla mai neanche quando mi sforzo.
Eppure non mi piace affatto essere piantata in asso senza una spiegazione, soprattutto se devo starmene qui da sola.Non posso entrare in camera di Giusy perché c'è ancora Filippo con lei, e in più l'orario delle visite è praticamente finito e già due volte un'infermiera dall'aria antipatica è venuta da me per ricordarmelo.
Afferro il cellulare con l'intento di mandare un sms a Irene e sapere se almeno è ancora viva, quando qualcuno dall'altra parte del corridoio cattura la mia attenzione fermandomi il respiro.È Emiliano.
Cammina lentamente con Niccolò al suo fianco intento a spiegargli qualcosa che il ragazzo ascolta con vivo interesse.
Lo conosco così bene ormai da poter decifrare ogni suo singolo stato d'animo anche soltanto osservandolo da lontano.
Gli occhi piccoli e scuri leggermente socchiusi, i muscoli del viso tesi dall'evidente preoccupazione, le dita delle mani intrecciate tra loro. Le stesse che per tante e tante volte hanno stretto le mie tra un bacio e l'altro.
E quelle che hanno provato a trattenermi quando, dopo l'ennesima litigata, ho voluto mettere un punto a tutta questa maledetta storia che dura ormai da troppo tempo.Dovrei voltarmi dall'altra parte e smetterla di fissarlo ma è come se delle funi invisibili mi costringessero a rimanere inchiodata al pavimento.
Ormai è così vicino che riesco a sentire il suo penetrante profumo invadere ogni singolo centimetro del corridoio, lo stesso del quale non dice mai il nome perché, a detta sua, certi segreti non si rivelano.
Lo odiavo quando mi rispondeva così, eppure adesso mi manca persino quello.
Chiudo appena gli occhi e sospiro, devo trovare il modo per uscire di qui senza che mi veda, penso con il cuore che mi batte forte nel petto e una gran voglia di strangolare Irene."Devi entrare?" Mi chiede ad un certo punto Niccolò smontando ogni mia possibilità di non essere notata.
Volto lentamente la testa verso di lui e, costringendomi a non incrociare Emiliano, sorrido imbarazzata.
"In realtà l'orario delle visite è finito, sto solo aspettando Irene che se ne è andata da qualche parte con Adriano." Spiego velocemente.
Niccolò mi osserva impassibile per qualche secondo, l'espressione gentile improvvisamente tramutata in una smorfia di dolore ed evidente fastidio.
Vorrei chiedergli se ho detto qualcosa di sbagliato ma infondo non lo conosco così bene per potermi impicciare dei fatti suoi.Non sono amica di nessuno io pensandoci meglio.
Irene è l'unica che mi piace definire come tale al momento anche se, riflettendoci meglio, vorrei strangolarla per la situazione in cui mi ha appena cacciata.
"Ok se non serve altro mi avvio verso l'uscita, salutami tanto Giusy e dille che ci ribecchiamo a scuola!" Concludo la conversazione io rivolta a Niccolò.
Il ragazzo mi fa un cenno con la testa e si volta dall'altra parte.
Sospiro e mi dirigo a passi veloci verso l'uscita dell'ospedale, ho decisamente bisogno di aria pulita e di starmene per conto mio senza quei dannati occhi che continuano a penetrarmi l'anima.
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COMPATIBLE -crepe-
FanficDicono che le cose più brutte, proprio come quelle belle, accadono quando meno te lo aspetti cambiandoti totalmente e irreversibilmente la vita. Per Irene era già successo pochi mesi prima quando aveva incontrato Niccolò per la prima volta tornando...