Adriano pt.2

111 11 0
                                    

Mi sveglio di soprassalto disturbato da un rumore che a primo impatto non riesco a riconoscere.
Intorno a me solo buio smorzato appena dalla luce della luna che tenta di penetrare oltre le finestre.
Sbatto più volte gli occhi per cercare di abituarmi all'oscurità e cerco a tentoni il cellulare.
Penso di essermi addormentato mentre lo tenevo tra le mani ieri sera, quindi potrebbe essere praticamente ovunque.

Il suono che mi ha svegliato non lo sento più ora, il sonno mi confonde ancora al punto da impedirmi di riconoscerne chiaramente la provenienza, ma nonostante questo sento una forte ansia crescermi dentro.
Sta succedendo qualcosa di grosso e io non riesco nemmeno a trovare il mio cellulare.
"Dannazione!" Impreco.
"Adrià che stai a combinà?" Mi domanda Riccardo sollevandosi a sedere nel letto accanto al mio.
Con la poca luce disponibile riesco solo a vedere i suoi capelli disordinati.

"Scusami ma non trovo il telefono!" Spiego riuscendo poi finalmente a recuperarlo sul pavimento sotto ad una maglietta sporca.
"Sai che cosa é successo? Ho sentito una sirena, pensi che si sia sentito male qualcuno?"
Domanda poi il mio compagno di stanza alzandosi per guardare fuori dalla finestra.

E allora mi torna in mente tutto.
Giusy e Filippo che chiamano la polizia, la vicepreside che ci raggiunge in corridoio per poi spedirci ognuno nella sua stanza.
Io che resto sveglio per aspettare notizie e poi mi addormento come un coglione.
A quanto pare però la polizia deve essere arrivata.
Penso alzandomi in piedi e iniziando a vestirmi velocemente con le prime cose che trovo.

So bene che avremmo dovuto farlo prima, ma forse il fatto di continuare ad indagare di nascosto ci faceva sentire protetti.
Ora che conosciamo cosa é accaduto ad Irene qualche sera fa, però, é cambiato tutto.
Le persone contro cui lottiamo da una vita sono veramente pericolose, e se é vero che ora ne abbiamo le prove, il prezzo da pagare sta diventando troppo alto.
Non possiamo più combattere da soli.

Una volta mio padre mi disse che il coraggio in un uomo si riconosce quando egli é in grado di chiedere aiuto, ed é esattamente ciò che abbiamo fatto.

Arrivato alla porta della stanza mi decido a sbloccare il cellulare, trovo vari messaggi degli altri che come me stanno cercando di capire che succede.
"Dove vai?" Mi domanda Riccardo raggiungendomi silenziosamente.
"A capire che succede."
"Vengo con te, dammi un attimo."
Risponde serio per poi iniziare a vestirsi il più velocemente possibile.

Scrivo a Niccolò che sto provando ad uscire dalla stanza, poi mi avvio.
Il corridoio dei dormitori é avvolto nel silenzio più assoluto, per questo é possibile sentire chiaramente un mescolarsi di voci agitate provenire dal piano inferiore, dove invece ci sono gli uffici.
Mi guardo intorno poi, una volta constatato che non c'é nessuno a parte Riccardo, ci avviamo giu per i grandi scalini di pietra.

Una volta al piano terra sto per svoltare verso gli uffici quando un bisbiglio mi costringe a fermarmi di colpo.
"Adri siamo qui!" É Irene che sbuca da dietro una parta bianca e mi fa cenno di avvicinarmi.
Annuisco e, dopo aver letteralmente afferrato il braccio di Riccardo che si sta dirigendo senza motivo verso la parte opposta alla mia, entriamo.

Il corridoio che mi trovo davanti lo conosco fin troppo bene: é la vecchia ala della scuola, piena di aule in disuso e indubbiamente non troppo agibile considerando che é vietato entrarci.
Eppure io mi ci sono rifugiato tante volte, sia con Niccolò per fumare e confidarci, sia da solo per non farmi vedere da nessuno nei miei momenti peggiori.

C'é un forte odore di muffa, la stessa che cresce indisturbata sulle pareti una volta verniciate di bianco.
In una delle aule sulla destra ci sono un gruppo di persone, alcune in pigiama, che parlano tra loro.
Si percepisce un'ansia collettiva ormai.
"Riccardo!" Sento urlare Federica dal fondo della stanza dove é intenta a legarsi i lunghi capelli biondi in una coda di cavallo.
É incredibilmente buffa nella sua felpa blu e i pantaloni del pigiama con gli orsacchiotti.

COMPATIBLE -crepe-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora