Cena di famiglia pt.1

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"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio ed amo. Come lo faccia, forse chiedi.
Non so, ma sento che accade e mi tormento."
Recito a memoria completamente assorta nei miei pensieri.
"Molto bene signorina Moretti, che ne dice di fare una breve parafrasi della poesia ora?" Chiede la professoressa Fioravanti osservandomi sorridente da dietro le lenti tonde dei suoi occhiali.
La guardo per un attimo confusa, benché sappia perfettamente cosa devo rispondere sono talmente impressionata dalle meravigliose parole di questi versi che non riesco a dire nulla.
Catullo ha riassunto in poche righe tutta la mia situazione sentimentale con Niccolò, lo stesso che da quando ci siamo quasi baciati due giorni fa continua ad ignorarmi palesemente e a fare di tutto per non incrociare nemmeno lontanamente il suo sguardo con il mio.
Odi et amo.
E credo che sarà così per sempre.

"Moretti tutto bene?" Esclama la professoressa alzandosi in piedi da dietro la cattedra e squadrandomi dubbiosa.
"Sì, scusi mi sono lasciata ammaliare dalla bellezza di quest'opera." Dico rossa in volto cercando di concentrarmi su di lei il più possibile e non pensare agli occhi di tutta la classe puntati su di me.
"Mi fa piacere che è riuscita ad apprezzarla così tanto, presumo che possa anche fare una parafrasi, ora, o no?" Chiede con un mezzo sorriso.
Annuisco e inizio a riassumere brevemente l'opera senza neanche prendere fiato.
La professoressa cammina avanti e indietro per la stanza dando, di tanto in tanto, una fugace occhiata fuori dalla grande finestra.
Fuori il sole splende alto, una condizione meteorologica a cui ormai sono piacevolmente abituata.

"Molto bene può tornare al suo posto." Dice all'improvviso interrompendo il mio discorso.
Ormai so che fa così quando l'interrogazione è andata bene, quindi annuisco e raggiungo in fretta il mio banco.
È una donna piccolina con lunghi capelli scuri e grandi occhi blu, ama il suo lavoro e visto che è riuscita a farmi piacere il latino, dove fino all'anno scorso avevo due, direi che è stata capace a trasmettere tutta quella passione anche a noi, e nel migliore dei modi.
"Oggi si merita un bel nove Irene Moretti, non ha solo capito la poesia di Catullo, ma ci è entrata dentro ed era proprio questo il mio obiettivo."
Dice radiosa scribacchiando qualcosa nel registro.
Sto per ringraziarla quando la campanella suona segnando la fine anche delle lezioni del pomeriggio.
"Mi raccomando studiate per Lunedì che continuo le interrogazioni!" Urla la professoressa cercando di farsi sentire tra la confusione generale della classe che si sbriga per lasciare l'aula.
Afferro in fretta le mie cose e, dopo averla salutata, esco anche io in corridoio tirando un sospiro di sollievo.

Questa era l'ultima interrogazione della settimana perciò nei prossimi giorni sarò decisamente un po' più libera.
"Ciao sorellina!" Esclama Giovanni affiancandomi con un caloroso sorriso dipinto sul volto appuntito.
Ricambio sinceramente felice di vederlo e appoggio la testa sulla sua spalla.
"Complimenti per l'interrogazione!" Dice scompigliandomi i capelli.
"Quella poesia mi è piaciuta sul serio..." Borbotto imbarazzata per poi staccarmi da lui e appoggiandomi alla prima parete libera del corridoio.
"Lo immagino, sembra scritta per te e Niccolò!" Replica con sguardo allusivo.
Roteo gli occhi fingendomi totalmente in disaccordo con la frase appena detta, poi mi lascio andare ad una risata.
"Smettila di nominarlo per piacere, non fai altro da due giorni!" Commento con una smorfia.
Ed effettivamente è vero, continua a chiedermi di lui da quando due sere fa ci ha visti darci quel mezzo bacio fuori dal Mister Monkey.

"Mi sembra anche normale visto che sta con la mia sorella per intero ma è ancora evidentemente innamorato della mia sorella per metà!" Commenta facendomi scoppiare a ridere di gusto.
"Non so cosa dire sul serio!" Ammetto allargando le braccia divertita.
"Fidati, nemmeno io!" Conclude sospirando.
Nonostante le battute di Giovanni so perfettamente che ha ragione nell'essere confuso, Niccolò è fidanzato ufficialmente con un'altra ragazza eppure non smette di ricordarmi che prova ancora dei sentimenti per me.
Tutto questo sta diventando assurdo e frustrante.
"Non so che devo fare... con lui." Balbetto imbarazzata portandomi le mani davanti agli occhi.
"Devi lasciarlo perdere Irene. Se ti voleva veramente a quest'ora starebbe con te non con Lucrezia non credi?" Dice osservandomi serio.
"Mi dispiace dirti queste cose, ma mi fa male vederti stare così, sempre in attesa di un suo ennesimo cambiamento che poi alla fine non cambia proprio nulla.
Meriti qualcuno che ti voglia sempre, qualcuno che non ti lasci mai andare e soprattutto che non ti faccia mai venire alcun tipo di dubbio su quanto ti ama."
Commenta per poi sfiorarmi la guancia con la mano.

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