"Ok ci sono!" Esclamo convinta una volta salita in auto.
Mia madre mi scruta divertita mentre chiudo la portiera e accende finalmente il motore.
Ricordo ancora quando quella mattina di metà settembre salii in auto per andare nella nuova scuola: ero una ragazza totalmente diversa e odiavo l'idea del trasferimento esattamente come il resto del mondo.
Mai avrei pensato di arrivare ad essere veramente emozionata e felice all'idea di tornarci."Se hai sonno puoi farti una dormita tanto abbiamo un sacco di strada da fare!" Commenta mia madre soffocando uno sbadiglio e immettendosi sulla carreggiata già abbastanza trafficata.
"No preferisco farti compagnia, almeno finché ce la faccio!" Ridacchio stiracchiandomi.
In realtà sono effettivamente molto stanca visto che ieri sera ho dormito veramente poco e stamani mi sono svegliata decisamente troppo presto.
Ripensare all'arrivo improvviso della madre di Giusy e ai comportamenti sempre emblematici di Niccolò mi ha impedito di dormire bene e tutt'ora rende complicato pensare lucidamente a tutto ciò che effettivamente dovrei chiedere a mia madre.Il cielo davanti a noi è un vasto mescolarsi di colori: nuvole ancora scure si scontrano con strati di cielo rosa e a tratti azzurri, i segni di un nuovo giorno che sta per iniziare.
Le lezioni ricominceranno domani ma la scuola ha dato agli studenti l'obbligo di rientrare a scuola oggi, quindi sono stata costretta a svegliarmi all'alba per essere lì ad un orario decente.
Osservo mia madre con la coda nell'occhio mentre fissa attentamente la strada davanti a sé. È sempre stata una donna molto prudente e sin da piccola amavo guardarla mentre faceva anche le cose più banali come: guidare, pulire casa o lavare i piatti. Ogni cosa per me era assolutamente perfetta e credevo che nessuno in questo mondo poteva fare di meglio.
Crescendo le cose sono ovviamente cambiate, ma in una piccola parte del mio cuore ho ancora la convinzione che ci sia qualcosa di straordinariamente perfetto in ogni suo gesto."Vorrei parlarti mamma..." Dico finalmente, dopo tanto rimuginare, voltando totalmente lo sguardo verso di lei.
Le tante cose accadute dopo capodanno mi hanno costretta a mettere da parte le scoperte che ho fatto riguardo ai miei genitori, ma ora credo sia il momento giusto di mettere tutti i puntini sulle i.
"Ho scoperto delle cose in questi mesi, riguardo a papà." Le comunico di getto iniziando a giocare con l'orlo del maglione.
Come immaginavo lei sgrana gli occhi per qualche secondo poi mi rivolge uno sguardo spaventato.
"Hai incontrato tuo padre vero?" Chiede stringendo talmente tanto forte il volante da sbiancarsi le nocche delle dita.
"Si, e tu sapevi che lui mi avrebbe trovata non è così?" Chiedo con il cuore a mille benché sappia già la risposta.
Lei annuisce lentamente e tira su con il naso
"Si, immaginavo che vi sareste incontrati ma ti prego di non giudicarmi prima che io possa raccontarti come è andata." Ribatte mettendo la quarta marcia con un movimento rapido della mano."So già parecchie cose, ma ti ascolterò." Replico puntando gli occhi fuori dal finestrino.
Non so se ho voglia di guardarla davvero quindi mi limito a concentrarmi sulla strada.
"Mi sono allontanata da tuo padre quando non eri ancora nata, e lo ho fatto per proteggerti Irene.
Tutto quello che ho fatto e che faccio è per te e per la tua felicità, è importante che lo capisci."
Dice lentamente mentre io continuo a fissare le strisce bianche ai lati della strada.
"Tu mi hai sempre detto che era stato lui ad abbandonarmi ma non è vero, ho trovato una fotografia che lo ritrae con me tra le braccia quando avevo poco più di due mesi." Spiego velocemente voltandomi di nuovo a guardarla.
È rigida e percepisco i muscoli del suo volto tesi come corde di violino.
"È stato lui a mostrartela?" Domanda poi muovendo appena le labbra sottili.
"No, è stato il mio fratellastro. Tu sapevi che papà aveva due figli vero?" Chiedo con una punta di amarezza nella voce.So perfettamente che non è giusto prendermela con lei e già da tempo mi ero detta che mia madre doveva avere una spiegazione più che logica per tutte queste cose assurde, eppure ora che ho l'opportunità di affrontarla non riesco a rimanere calma.
È come se sfogarmi su di lei mi facesse sentire meglio anche se, allo stesso tempo, sono consapevole che non ci può essere cosa più egoista che una figlia possa fare.
"Si, sapevo dell'esistenza di sua moglie e dei suoi due figli." Risponde ingranando la quarta e superando un furgoncino decisamente troppo lento.
"So cosa stai pensando, ossia che sono una sfasciafamiglie e una poco di buono, ma è molto più complicato di così. Ero giovane e innamorata, e quando sei innamorata tutto il resto passa in secondo piano, ogni problema ti appare stupido e risolvibile, non ti rendi conto di nulla." Sussurra mia madre con gli occhi lucidi, continuando però ad evitare il mio sguardo.

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COMPATIBLE -crepe-
FanfictionDicono che le cose più brutte, proprio come quelle belle, accadono quando meno te lo aspetti cambiandoti totalmente e irreversibilmente la vita. Per Irene era già successo pochi mesi prima quando aveva incontrato Niccolò per la prima volta tornando...