Filippo

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"Mamma che succede?" Chiedo osservandola dal sedile posteriore.
Lei si volta appena e sorride debolmente, come chi cerca di far finta che tutto vada bene quando in realtà non è affatto così.
"Perché non rientriamo in casa?" Domando ancora appiccicando il viso nel finestrino e cercando di capire da solo quale sia l'origine della preoccupazione evidente di mia madre.
Tutto sommato in assenza di papà sono io quello che deve proteggerla e anche se ho solo 13 anni non vuol dire che mi manchino le capacità per farlo.

"Ok ma facciamo un gioco!" Propone mia madre voltandosi a guardarmi con gli occhi verdi carichi di entusiasmo.
"Quale gioco?" Domando annoiato, ma pur sempre curioso.
Mi piacciono le idee folli della mamma, è sempre lei ad inventare i giochi più belli e divertenti.
"Io salgo di sopra e mi nascondo, ti lascio il mio cellulare e tu potrai venirmi a cercare solo quando ti chiamerò, ok?"  Chiede  accarezzandomi i capelli con una mano e lasciandomi il cellulare nell'altra.

"Ma dai è un gioco da piccoli questo!" Mi lamento stringendo le braccia al petto.
"Oh no fidati, sarà più difficile di quello che credi!" Insiste mia madre dando una velocissima occhiata fuori dal finestrino.
"E poi potrai giocare al gioco degli aeroplani che ti piace tanto nel frattempo!" Aggiunge riferita al nokia 3310 che tengo ancora tra le mani.
Quest'ultima idea è quella che mi attira di più così, seppur giocare a nascondino non mi piace affatto, finisco per acconsentire.
"E va bene ma non metterci troppo ok?" Le dico tirandomi indietro sul sedile con uno sbuffo.

Mia madre diventa di colpo seria, ma poi torna a sorridermi. È bella come solo lei sa essere, bella come le cose più belle che esistono in tutto il mondo, ma io mi sento ormai troppo grande per dirlo a voce alta.
Si tira i lunghi capelli biondi dietro le orecchie con un movimento veloce poi, senza darmi il tempo di fare commenti, si volta completamente dal suo posto di guida e mi lascia un dolce bacio sulla fronte.
"Resta qui fino a che non ti chiamo, non muoverti ok?" Ripete con gli occhi improvvisamente piccoli piccoli.

"Si mamma tranquilla, non ho intenzione di barare!" Commento serio continuando ad osservarla.
Lei sorride debolmente e mi lascia un'altra carezza.
"Bravo bambino mio! Sei forte e coraggioso e devi continuare ad esserlo sempre." Sussurra appena soffocando un singhiozzo.
"Mamma ma che sta succedendo?" Le domando a questo punto guardandola intensamente in quegli occhi così tanto uguali ai miei.
"Ma niente, cosa vuoi che deve succedere? Sono solo preoccupata che mi trovi subito!" Ribatte con una mezza risata.
"Se vuoi ti faccio vincere!" Dico ridacchiando.
Ma la realtà è che farei qualsiasi cosa pur di renderla felice e farla tornare tranquilla come è evidente che non riesce ad essere.
"Ma guarda tu che presuntuoso!" Sbotta lei fingendosi arrabbiata.

Ma prima di darmi tempo per rispondere è già tornata seria e si appresta ad uscire dall'auto.
"Qualunque cosa succeda ricordati sempre che ti voglio bene Filippo, ok?" Dice per poi aprire la portiera.
"Anche io ti voglio bene." Le rispondo sempre più confuso mentre se la chiude alle spalle e si allontana lentamente verso casa.
Ha un abito lungo con uno spacco laterale e tanti fiori.
Osservo appena i lunghi capelli biondi muoversi ad ogni suo passo fino a che non sparisce totalmente oltre la porta del garage.

Ok, ora devo solo ingannare il tempo con qualche partita.
Mi dico mentre apro il gioco sul telefono e inizio a far volare i miei aeroplani e a sparare piccoli missili a quelli nemici.
All'inizio sto in attesa della fatidica chiamata di mia madre ma poi, a mano a mano che passano i minuti e che si tramutano in ore, mi dimentico totalmente di lei.
Il mio cervello è troppo assorto nel gioco per ricordarsi del resto e, in mia difesa, posso dire che mi è stato ordinato esattamente di fare quello che effettivamente sto facendo.

COMPATIBLE -crepe-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora