Capitolo 16

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Il cattivo tempo si protese per tutta la settimana seguente. Io e Federica eravamo un po' giù di tono perchè Luke e Henry erano in Giappone, lontani da noi. Il fuso orario di nove ore non aiutava, ma provavamo ad organizzarci.
Arianna e Michael ancora non si parlavano, lei credeva che la loro storia fosse finita ma, a giudicare degli sguardi che il ragazzo le mandava, lui non era della stessa opinione. Comunque, lei non ne voleva sapere di perdonarlo e aveva semplicemente deciso di andare avanti con la propria vita, concentrandosi sulle lezioni.
Io e Federica quella settimana avevamo due esami, il lunedì e il mercoledì, e arrivammo alla metà della settimana distrutte e stressate.
"Non c'è niente nel frigo!" si lamentò Greta "Da quando il frigo e vuoto?"
Arianna, che quel giovedì pomeriggio avrebbe avuto un esame, alzò la testa dai libri confusa "Che hai detto?"
"Il frigo" ripeté Greta "È vuoto"
"Ordiniamo da mangiare" risposi io, stesa sul divano con la testa a penzoloni e le gambe piegate sullo schienale basso.
"McDonald?" propose Federica "Oggi vi va di andare in palestra?"
Arianna scosse appena la testa, concentrata sui suoi libri.
"Sì, andiamo" le rispose Greta, io mi limitai a farle un pollice in su. In quel modo avremmo lasciato l'alloggio ad Arianna, che avrebbe studiato senza noi che la infastidivamo.
Dopo quel pranzo veloce, buono e non salutare, io, Greta e Federica indossammo delle tute e andammo nella palestra del campus. Avevamo fatto l'abbonamento mesi fa, ma non ci eravamo mai entrate.
Fui colpita dalla svogliatezza non appena vidi tutti quegli attrezzi complicati e impegnativi, ma Federica mi afferrò il braccio prima che io potessi fare dietrofront e mi spinse verso un tapis roulant.
"Ma possiamo camminare anche all'esterno" feci io.
"Fa freddo fuori" replicò Greta "Zitta e allenati"
Sistemai il telefono nella tasca della felpa e mi misi gli auricolari alle orecchie, ascoltando canzoni ritmate e energetiche. Dopo un po', mi scattai una foto e la mandai ad Henry, scrivendo "Entrata per la prima volta nella palestra del campus, voglio già scappare"
Guardandomi attorno, vidi Federica allenarsi su un macchinario che aveva chiamato vogatore, mentre Greta era su una cyclette.
Non mi stavano osservando, se fossi andata via non se ne sarebbero accorte se non dopo dieci minuti, ma a quel punto sarei già stata abbastanza lontana.
La mia occasione era andata, perchè Greta mi si avvicinò dicendomi che non potevo starmene sul tapis roulant per tutto il tempo e mi fece avvicinare a un muro, al quale era appeso un elastico "Per allenare le braccia"
Guardai corrucciata l'elastico blu, ma alla fine seguii le istruzioni di Greta e feci i miei esercizi, con non poca fatica.
Dopo non so quanto tempo, Federica mi disse di allenare i glutei e mi fece sistemare su un tappetino a fare squat, ma crollai a terra dopo averne fatto circa cinque "Basta!" incrociai le braccia al petto "Mi fa male tutto!"
"Ma è passata solo un'ora e mezza!" aggiunse Greta.
"E io vi aspetto stesa qui" il telefono mi vibrò e lessi il messaggio che mi era appena arrivato, era di Henry "Anche io e Williams siamo stati in palestra questa mattina" lì dovevano essere circa le undici di sera "Sono fiero di te, entrare è il primo passo"
"È per rimanere in salute" mi disse Greta mentre io digitavo svelta una risposta ad Henry "Mi sono stesa a terra dolorante, sei ancora fiero?"
Una quarta persona si avvicinò a noi, dicendo con una voce scherzosa "Non la torturate"
Era Shawn, che mi fissava dall'alto mentre io ero stesa per terra su quel tappetino blu. Indossava dei pantaloni di tuta neri e una maglia con la scritta "Rock Me Baby"
"Shawn!" esclamai "Portami in salvo, ti prego!"
Lui ridacchiò e lanciò un'occhiata a Federica "Prima volta in palestra?"
"Per lei" rispose lei, scuotendo la testa.
Shawn guardò l'orologio che aveva sul polso "Ehi" si rivolse a Greta "Che ne dici se più tardi ci incontriamo in biblioteca? Potrei aiutarti a ripetere per gli esami"
La mia amica si irrigidì "Non ce n'è bisogno"
Il sangue affluì alle guance di Shawn "Sei sicura?"
"Sicurissima, ma grazie per avermelo chiesto"
"D'accordo" il ragazzo annuì debolmente e si allontanò scoraggiato.
Mi misi a sedere e le diedi un buffetto sul polpaccio "Tutto bene?"
Greta fissò il vuoto per qualche altro secondo, persa nei suoi pensieri, poi sospirò e abbassò lo sguardo su di me "Sì, ora alza il culetto e allenati"

Le sfumature della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora