Capitolo 26

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"Non ho idea di chi sia, ma sono felice per te!" scherzò Greta mentre raccontavo alle ragazze del mio incontro con Jules Liston, stavo parlando da mezz'ora e non riuscivo a fermarmi.
Eravamo tornate a Cambridge solo quella mattina e ci eravamo chiuse nel nostro alloggio per parlare e aggiornarci.
Federica, per fortuna, mi tolse la parola per raccontarci di come aveva passato il suo tempo con Luke "Sembra una persona diversa, rispetto all'inizio" sorrise tra sé "Meno insensibile e più disponibile"
"In effetti è più gentile" riflettei ad alta voce "Si è messo persino a scherzare!"
"L'uomo di ghiaccio si è sciolto!" disse Arianna, alzandosi per prendere un bicchiere d'acqua "Mentre voi ve la spassavate con l'alta società, io e Greta siamo uscite con le ragazze"
"Dove?"
"In quel locale dove andammo per il mio compleanno, c'erano Caleb e i nostri ragazzi"
"I nostri ragazzi" la imitai sorridendo "Ma sentila! Come va con Michael e Shawn?"
"Shawn è dolcissimo" fece Greta "Però mi trasmette tanta sicurezza... Ragazze, credo che forse mi sto innamorando"
Ci facemmo tutte più serie "Davvero?" domandò Federica.
Di solito Greta era molto riflessiva, prima di fare una rivelazione del genere ci pensava parecchio ed era passato meno di un mese dalla dichiarazione di Shawn a San Valentino "Lo so che è presto" ci spiegò lei, parlando piano "Ma quando sono con lui, mi sento in una maniera per me del tutto nuova"
"Ti sei innamorata" confermai felice.
Il mio pensiero andò a Dylan, che era ancora innamorato di Greta. Ero sinceramente felice per la mia amica, perchè Shawn a quanto pare la rendeva felice come non mai, però una piccola parte di me avrebbe sempre tifato per Dylan. Iniziai persino a sentirmi in colpa perchè era da tanto che non chiedevo a Henry come stesse, lui sicuramente l'aveva sentito, d'altronde si chiamavano ogni giorno per assicurare l'altro di essere ancora vivo.
"Ehi!" Arianna mi schioccò le dita davanti agli occhi "Sei con noi?"
Sbattei le palpebre e sorrisi imbarazzata "Sì, scusate, stavo vagando con la mente"
Federica posò il telefono sul tavolino davanti al divano "Dicevamo che dobbiamo iniziare a pensare alla tua festa di compleanno"
"Oh" mi grattai la nuca "Giusto"
"Si compiono vent'anni solo una volta nella vita!" Greta iniziò a ridere "Cosa vorresti fare?"
"Non lo so" risposi "Qualcosa con voi, i ragazzi e Vicki, Lizzie e Josie"
"Un po' troppo vago"
"Non mi va di andare in un locale" arricciai il naso "Il ventuno viene di domenica"
"Magari ci pensiamo e poi ne parliamo" propose diplomaticamente Arianna mentre il mio telefono iniziava a squillare.
Mi alzai, rispondendo a mia madre "Ciao, mamma!"
"Ma insomma!" fu la prima cosa che mi disse "Sai da quanto tempo non chiami?"
"Tanto" aggrottai la fronte "Scusami, sono stata impegnata con l'università e con lo stage"
"Hai dato i tuoi esami?"
"Sì, i prossimi sono a maggio e a giugno" feci un cenno alle mie amiche e andai in camera mia, sedendosi sul letto "Ho passato praticamente tutta la settimana a Londra, per lo stage"
"E il primo giorno come è andato? Volevo chiamarti ma avevo paura che fossi troppo stanca per parlare"
"Piuttosto estenuante, mi hanno fatto spostare dei mobili e riordinare i libri, per ben tre volte"
"Benvenuta nel mondo degli adulti" ridacchiò "E con il treno hai avuto problemi?"
"Il primo giorno no, avevo dormito da Henry" aspettai una sua reazione, ma lei mi incitò a continuare "E i giorni seguenti io e Federica abbiamo preso il treno insieme, ma nessun problema"
"Ti hanno fatto spostare ancora mobili?"
"No" scossi la testa anche se lei non poteva vedermi "A quanto pare era una specie di prova, per farli capire se ero una che si lamentava o che lavorava. Ieri sera c'è stato l'evento di benvenuto, ho parlato con così tante persone importanti che per un attimo mi sono sentita una di loro! È stato fantastico, anche se un po' noioso in alcuni momenti"
"C'era anche Henry?"
"Sì, ma non siamo andati insieme"
"Come mai, tesoro?"
"Non volevo che pensassero Oh, quella è la fidanzata di Henry Cooper"
"Ma lo sei!"
"Sì, ma ci tenevo che mi conoscessero come Evelyn Greco, non come la ragazza di qualcuno. Però alla fine della serata mi importava ben poco di cosa pensassero gli altri... Henry era preoccupato per una cosa che era successo al fratello e io volevo stargli vicino" avevo raccontato a mia madre tutta la storia di Trevor, dal modo in cui l'avevo trovato distrutto emotivamente al viaggio improvviso a Monte Carlo, era anche lei molto sollevata dopo che le avevo detto che Henry aveva deciso di incontrare il fratellastro e che gli era piaciuto.
Arianna aprì appena la porta e infilò la testa dentro la mia camera "Stiamo andando a pranzo, vuoi venire?"
Annuii "Devo andare ora, mamma. Ti chiamo dopo che finisco di pranzare"
"Chiama anche tuo padre, vuole sapere anche lui dello stage"
"Lo farò"
"Evelyn" disse svelta "Evita di dirgli la parte in cui hai dormito con Henry"
Feci una sonora risata prima di raggiungere le mie amiche a pranzo.

Le sfumature della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora