Capitolo 18

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Io e Federica ci preparammo insieme per il pranzo inaspettato, Luke le aveva detto di vestirsi elegante e Federica aveva dato anche a me quel consiglio.
"Henry non ti ha detto niente?" mi chiese Federica.
"Potrei presentarmi in jeans e a lui non importerebbe" scossi la testa mentre alzavo la zip del vestito nero e stretto di Federica, le arrivava fino a metà coscia e aveva le maniche in pizzo "Tanto mi guarda comunque come se fossi nuda"
Io indossai dei pantaloni a palazzo neri con una camicia rosa pallido e con una scollatura a V, al collo era appesa la collana di Tiffany di mia madre, mentre al braccio portavo il bracciale che Henry mi aveva regalato a Natale "Cosa hai regalato ad Henry per San Valentino?"
"Niente, in realtà" mi sedetti sul letto per infilarmi le scarpe nere con il tacco "Abbiamo deciso di non farci dei regali, crediamo entrambi che sia stupido"
"Nemmeno io e Luke ce li siamo fatti"
Mi voltai a guardare il quadro che Henry mi aveva dipinto, raffigurante i Muretti, senza un motivo in particolare, mi metteva semplicemente di buon umore.
Arianna e Greta entrarono nella stanza, loro indossavano dei jeans e dei maglioni "Come siete eleganti!" commentò Arianna.
Greta incrociò le braccia al petto "Speriamo che non sia un'uscita disastrosa"
"Voi che farete?" domandai.
"Al Valerie's c'è una specie di festa" rispose Arianna "E gli alcolici oggi costano la metà!"
"Luke e Henry sono qui fuori" disse Federica guardando il display del cellulare "Iniziamo ad andare?"
Mi misi il cappotto e presi la borsa "Come sta il trucco?"
"Perfetto, i miei capelli?"
"Impeccabili"
"Divertitevi!" fecero Arianna e Greta mentre io e Federica uscivamo.
Durante il tragitto in ascensore, Federica mi disse "Andrà tutto bene, vero?"
"Certo" le sorrisi, cercando di rassicurarla "Il loro rapporto è migliorato e Henry farà il bravo"
"È stata una loro idea, alla fine"
"Infatti, sarebbe assurdo se si mettessero a litigare!"
Le porte dell'ascensore si aprirono e noi uscimmo dal dormitorio, Henry e Luke ci aspettavano ai piedi della breve scalinata. Erano tutti e due eleganti e bellissimi, erano intenti in una fitta discussione prima che noi arrivassimo.
"Ehi!" li salutò Federica, affianco Luke "Pronti per andare?"
Henry mi cinse i fianchi e mi baciò sulla guancia "Bellissima" mi sussurrò.
"Ciao, Luke" dovevo iniziare ad essere più gentile con lui.
"Ciao, Evelyn" disse Luke a sua volta "Come stai?"
"Bene, tu?"
"Anche io bene"
Dopo lo scambio di convenevoli, ci condussero verso le loro auto, parcheggiate non molto lontano da lì. Erano venuti ognuno con la propria auto, Henry mi aveva detto per telefono che dopo il pranzo aveva dei programmi per noi due che coinvolgevano sia Cambridge che Londra, ma non mi aveva detto altro.
Il ristorante era lo stesso di quella disastrosa sera, ci sedemmo persino allo stesso tavolo!
Io e Federica ci sedemmo davanti ai nostri rispettivi ragazzi, e, dopo che la cameriera ebbe preso le nostre ordinazioni, iniziammo a conversare tutti insieme.
"Cooper mi ha detto dello stage" disse Luke "Verrai da noi, ne sono felice"
Federica arrossì appena "Mi ero scordata di dirtelo"
"Non fa niente" tutta quella calma non era da Luke, ma sembrava stranamente a suo agio "Evelyn, tu dove andrai?"
"Da Foster"
Luke alzò appena le sopracciglia, poi si voltò verso Henry che sospirò e annuì "Lo so"
"Ti odiano per caso?" chiese Luke ridendo.
"Gliel'ho detto anche io!" fece Henry "Almeno tu avrai la tua ragazza vicina, io invece ce l'ho nella base del nemico"
Federica e Luke si scambiarono un'occhiata dolce mentre io dicevo "Non è poi chissà quale tragedia, secondo me imparerò molto"
Luke, che stava tagliando la sua bistecca, mi rispose divertito "Parlare con Foster è come sperare che un cieco veda dei segnali di fumo"
"Che poetico!" scherzò Federica "E smettetela di dirle queste cose!"
"Allora, Luke" cambiai argomento "Ti è piaciuta Tokyo?"
"Non c'ero mai stato, ne sono rimasto impressionato"
Henry soffocò una risata "Soprattutto dalla palestra"
Luke per poco non sputò il vino che stava bevendo "Non ricordarlo" iniziò a ridere mentre io e Federica li fissavamo confuse.
Io e la mia amica ci cercammo con gli occhi, pensando entrambe la stessa cosa: "Henry e Luke stanno ridendo e scherzando insieme?"
"Cos'è questa storia?" domandò Federica con un sorriso.
"Già, di che parlate?" aggiunsi.
"Oh, niente" iniziò Luke "È solo che un giorno in palestra è entrato un uomo nudo"
"Nudo?" ripetei, scioccata.
"Non era nudo" precisò Henry "Ma indossava delle mutande color carne molto aderenti"
"Oddio" Luke scosse la testa "Non mi cancellerò mai quell'immagine dalla memoria"
"E io che devo dire?" replicò il mio fidanzato "Si è messo a correre sul tapis roulant davanti al mio!"
Luke rise di nuovo, mentre Federica diceva "Anche noi ci siamo allenate" fece una pausa "O meglio, io e Greta ci siamo allenate"
"Non è vero!" risposi prontamente "C'ero anche io"
"Ti sei stesa a terra protestando"
"Dopo un'ora e mezza!"
"Hai minacciato me e Greta di morte se mai ci fosse venuta l'idea di portarti di nuovo in palestra"
"Beh..." bevvi dal mio calice un sorso di vino "Ero molto stressata"
Luke e Henry risero, il mio fidanzato mi cinse le spalle e mi baciò sulla tempia dicendomi nell'orecchio che avrebbe proceduto lui alla mia attività fisica.
Il pranzo fu molto piacevole, Luke si rivelò più simpatico di quanto mi aspettassi. Non l'avrei ancora definito un amico, ma almeno non avrei più sentito l'impulso di tirargli uno schiaffo ogni volta che parlava.
Federica era immersa in un racconto del liceo mentre finivamo il dolce, narrò ad Henry e a Luke di come una sera durante la gita del quarto io, lei, Arianna e Greta fossimo uscite di nascosto dall'albergo assieme ai ragazzi, passando tutta la notte fuori. Non se ne accorse mai nessuno e tornammo in albergo intorno alle cinque, dormendo giusto un'oretta prima che i professori ci chiamassero nella hall per fare l'appello.
"Di chi è stata l'idea?" chiese Henry, divertito.
"Di Sam!" rispose Federica.
Mi ripresi dalle risate "È stata una notte fantastica"
"Mario è quasi morto di paura quando la mattina dopo un professore sgridava un gruppo di ragazzi per essere usciti"
"Non eravamo noi però!" aggiunsi "Si riferiva ad altri che avevano avuto la nostra stessa idea, ma che si erano fatti beccare"
Luke sorrise a Federica "Piccoli ribelli"
Henry e Luke ci offrirono il pranzo, poi andammo fino alle loro auto per salutarci.
"Dobbiamo rifarlo" propose Federica, allegra "Al più presto"
"Sono d'accordo" feci io, passando il braccio sotto quello di Henry.
Il Sole era splendente e non c'era nemmeno una nuvola, quella giornata era bellissima.
"Ci vediamo domani in ufficio" disse Luke a Henry.
"A domani" salutò lui a sua volta.
Ero felice di come fosse andato il pranzo, ma ero ancora più felice di passare del tempo da sola con Henry "Mi sono comportato bene" mi disse una volta in macchina.
"Sei stato bravissimo" controllai l'orologio e notai con stupore che erano le tre del pomeriggio, avevamo parlato un sacco durante il pranzo.
"Prossima destinazione... Casa!"
"Londra?"
"Cambridge, a Londra ci andiamo dopo"
"Per essere uno che dice di non amare San Valentino, ti sei fatto un bel programma"
"Non perchè è San Valentino, ma abbiamo un'intera giornata a nostra disposizione e voglio approfittarne"
"Allora non perdiamo altro tempo"
Lui sorrise e partì.

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