Capitolo 37

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Caos.
Rumore.
Disordine.
Il nostro alloggio quasi non si riconosceva più, da quando i nostri amici erano arrivati a Cambridge. Erano arrivati a orari differenti, Cosimo da Trento, Mario da Torino e Sam e Alessio da Milano, ma quel sabato sera ci ritrovammo tutti insieme nel dormitorio, prossimi ad una serata di divertimento in discoteca. Passare quei giorni liberi che avevano per le vacanze di Pasqua con noi era la migliore idea che avessero mai avuto, mi erano mancati così tanto che quasi non riuscivo a respirare per l'entusiasmo.
I nostri fidanzati avevano proposto di unirsi a noi, ma noi li avevamo intimati di non venire: volevamo passare una serata tra di noi come ai vecchi tempi. Io e le ragazze finimmo di prepararci in poco, invece loro si erano già vestiti nella loro camera d'albergo.
Io ero saltata sulla schiena di Sam e mentre attendavamo l'arrivo dell'ascensore, Vicki e Josie ci vennero incontro nel corridoio. Erano vestite a festa, probabilmente sarebbero andate al Valerie's dove una loro compagna di corso festeggiava il compleanno.
"Ehi! Tutto il gruppo al completo" fece Vicki entusiasta, non avevano mai incontrato di persona il resto dei nostri amici "Felice di conoscervi!"
Cosimo le fece un sorriso radioso, ci aveva sempre detto che trovava affascinanti le ragazze con i capelli colorati e quelli blu di Vicki gli piacevano "Il piacere è tutto nostro!"
"Vorremmo autoinvitarci alla vostra uscita, ma abbiamo un compleanno a cui andare" scherzò Josie "Divertitevi!"
Se ne andarono, preferendo prendere le scale al posto dell'ascensore.
Io ero ancora sulla schiena di Sam, che tentava di non farmi cadere afferrandomi sotto le cosce coperte dai pantaloni attillati neri "Non c'era anche una bionda nel loro gruppo?" lui era l'unico ad averle conosciute, ad Halloween.
"Sì, ma è malata" rispose Arianna, controllandosi il trucco nella fotocamera del telefono.
Le porte dell'ascensore si aprirono e noi ci dirigemmo verso la discoteca, la nostra serata era ufficialmente iniziata.
Nessuno di noi bevve tanto, perchè dovevamo tornare a piedi all'albergo e al dormitorio, ma ci divertimmo lo stesso come dei pazzi. Io, Greta e Sam ci scatenammo sulla pista da ballo come se fossimo controllati da qualche demone della danza, mentre Arianna e Alessio fingevano di litigare in italiano come una coppia in crisi per confondere le persone attorno a loro, era uno spettacolo molto divertente. Federica, Mario e Cosimo stavano chiacchierando in un angolo, poi però si unirono a noi ballerini e mostrammo a tutti quegli inglesi come si balla. Arianna e Alessio, stanchi del gioco della finta coppia, si avvicinarono e iniziarono a saltare come noi sul posto, muovendo le braccia in aria e urlando battute che nessuno di noi riusciva ad udire. Le luci stroboscopiche ci illuminavano il viso e il corpo di mille colori ad intervalli di un secondo, eravamo schiacciati tra la folla che si ammassava vicino alla postazione da dj. Chiusi gli occhi e portai le braccia all'aria, facendo ondeggiare la testa e il collo, mi sentivo spensierata e libera, ma soprattutto felice. Nella mia vita stava andando tutto bene: studiavo nell'università dei miei sogni con le mie migliori amiche, io e Henry non avevamo più avuto un momento di tensione (anzi, nella settimana che era trascorsa separarci era un dolore, dopo tutto il tempo trascorso insieme a Parigi) e stavo ballando in discoteca con i miei amici come non facevamo da una vita. I nostri sabato sera erano indimenticabili, mi mancava guidare con loro fino ai Muretti, mi mancava andare a pranzo a casa di uno di noi a turno e mi mancava il vedersi in classe tutti i giorni. Ma lì, in quel preciso momento, mi sentivo felice. Perchè eravamo ancora amici, perchè niente avrebbe potuto spezzare il nostro legame.
Ad un certo punto ci stringemmo in un abbraccio di gruppo, come se tutti stessimo pensando la stessa cosa contemporaneamente, a quanto insieme fossimo imbattibili.
Ero felice, ma per un momento mi concessi di immaginare di essere ancora al liceo.

Le sfumature della notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora