Capitolo 22

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Inspira ed espira.
Me l'ero ripetuto circa una quindicina di volte prima di entrare nel grande edificio in cui c'era la Foster. Io e Jordan ci eravamo dati appuntamento davanti al palazzo per entrare insieme, ma lui ancora non si era fatto vedere. Forse aveva trovato traffico lungo la strada, io per essere puntuale avevo dormito da Henry e mi ero preparata lì.
Non riuscivo a capire dal basso quali fossero i tre piani che la Foster possedesse, ma non era molto importante in quel momento. Henry aveva voluto farmi notare come lui possedesse un intero palazzo mentre la Foster solo tre piani "Avresti dovuto venire da me!" mi aveva detto quella mattina, ridacchiando.
"Come se ti servissero tutti quei piani!" avevo ribattuto.
"Almeno gli affitto e ci guadagno!" mi aveva risposto, dandomi un bacio prima di separarci. Lui aveva pensato di accompagnarmi fino alla Foster, ma gli avevo detto che sarebbe stata una cattiva idea e, per mia fortuna, mi aveva ascoltata senza tante proteste.
Quello stage valeva tutte le lezioni che stavo perdendo in quei giorni, era molto importante per me. Io e Federica ci eravamo aiutate a scegliere l'abbigliamento: pantaloni bianchi per lei con una camicia nera e pantaloni neri per me con una camicia nera e un maglione beige sopra. Federica aveva dormito da Luke, a quell'ora doveva già essere arrivata alla Cooper.
Ero felice per lei ma un po' la invidiavo: andava in un ambiente in cui non era proprio una sconosciuta, però ero io che avevo scelto di non capitare con Henry ed era giusto sentirsi nervosa.
"Ciao!" la voce di Jordan mi rubò dai miei pensieri "Scusami, ma il traffico era tremendo!"
"Tranquillo, pronto per entrare?"
"Andiamo"
La receptionist ci diede dei badge e noi salimmo fino al quindicesimo piano, dove ci stava aspettando una delle segretarie delle società, aveva dei vaporosi capelli biondi, occhi marroni ed era truccatissima, non avrei saputo dire quanti anni avesse "Buongiorno" fece con voce annoiata "Sono Jade, vi mostrerò l'ambiente e vi presenterò a James Foster"
"Il figlio del CEO?" azzardò a chiedere Jordan.
"No, il CEO" Jade lo guardò irritata "Non fate domande inutili, non lo sopporto"
Il CEO e il figlio avevano lo stesso nome, molto confusionario.
Io e Jordan ci guardammo, un po' scioccati, ma rimanemmo in silenzio mentre Jade ci faceva un tour dei tre piani: ci fece vedere la sala caffè (non dovevamo azzardarci a consumare qualcosa), la sala riunioni (mai entrarci se c'era anche solo una persona) e i vari uffici (non avvicinatevi neanche).
"Tutto chiaro?"
"Il bagno possiamo usarlo?" non avrei dovuto fare quella battuta, perché lei mi trucidò con gli occhi e fece un sospiro esasperato "Venite, vi porto nell'ufficio del signor Foster"
Non era cambiato niente da quando ero andata lì in gita con la scuola inglese e, come allora, quell'ambiente non mi piaceva: non c'erano molte finestre e ti sembrava di soffocare con quelle mura, non era per niente come il palazzo di Henry, luminoso al naturale e spazioso.
Jade bussò ad una porta di finto legno nero, aprendola senza nemmeno aspettare il permesso "James, eccoli qui"
James? Così informale?
Forse lei era la Crystal di Foster, che parlava ad Henry come se fossero amici da una vita.
"Oh, Jade! Grazie mille!" James Foster, era un uomo alto più o meno quanto me, un po' in carne e calvo. Aveva i tratti del volto severi e gli occhi grigi piccolissimi. Metteva quasi paura, sembrava un assassino pronto ad uccidere qualcuno.
Il figlio, Jim, non era come lui: era più aggraziato, più bello. Forse aveva preso dalla madre, anche se non l'avevo mai vista.
Foster diede un lungo bacio sulla guancia a Jade, che sembrò apprezzare.
No pensai Lei non è come la Crystal di Henry.
"James Foster" strinse prima la mano a Jordan, poi mi prese la mano avvicinandola alle sue labbra, che però non toccarono la mia pelle.
"Jordan Davis" si presentò il mio compagno d'avventura.
"Evelyn Greco, molto piacere"
"Il piacere è tutto mio, signorina Greco" sospirò rumorosamente e si sedette dietro la sua scrivania.
Jordan fece per sedersi su una delle due sedie davanti a noi, ma uno sguardo truce di Jade lo fece rimanere insieme.
"Vi dividerò" ci disse "Greco, tu lavorerai con mio figlio James Junior. Davis, tu starai con Leonard Chang, è uno dei miei soci più fidati, lavora principalmente nel settore finanziario e lo seguirai nei suoi compiti" i suoi occhietti grigi si fissarono nuovamente su di me e un brivido mi salì lungo la schiena "Mio figlio diventerà il nuovo CEO, quindi lo aiuterai nello studiare le varie strategie di amministrazione e così via, lui sa cosa ti farà fare"
Io e Jordan annuimmo e rimanemmo lì fermi come degli stupidi, in attesa di nuovi ordini.
Foster inarcò un sopracciglio "Che ci fate ancora qui? Andatevene"
"James?" intervenne Jade "C'è quell'altra cosa"
"Ah, già" sbuffò impaziente "Venerdì ci sarà un evento di benvenuto per voi stagisti, si terrà all'Hotel. Quello della catena Soleil Froid"
"Di Dylan Brown!" esclamai felice, anche se Jade mi ricordò, con il suo sguardo torvo, che dovevo stare in silenzio.
"Esatto, quel mascalzone Non capisco come continuino ad organizzare eventi nei suoi hotel"
"Sono belli" commentò Jade "E i letti molto comodi"
Se quella doveva essere una battuta a sfondo sessuale diretta a Foster, io e Jordan facemmo finta di niente.
Avevamo capito che il silenzio era la nostra migliore arma lì dentro.


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