Fourtieth.

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''Non sto calma, Niall.'' Gli urlo contro ancora una volta.

Cerca di farmi calmare da omai un'eternità e mi fa innervosire ancora di più.

''Non è colpa mia, non urlarmi contro.'' Si difende senza scomporsi.

''Se tu non avessi passato il tuo fottuto tempo a drogarti, ora non saremmo in questa merda.'' Continuo ad urlare camminando avanti e indietro per il soggiorno mentre lui mi guarda seduto sul divano.

''Non rinfacciarmi quello che hai fatto anche tu, perché ti ricordo che sei colpevole tanto quanto me.''

''Chiudi quella cazzo di fogna, Niall.'' Urlo ancora più forte.

''Sei venuta a casa mia per urlarmi contro o cosa?''

''Sì. Quanto gli devi?'' Abbasso il tono di voce portandomi una mano sulla fronte.

''Dobbiamo.'' Mi corregge.

''Quanto gli dobbiamo?''

''Tanto, più di quanto possiamo permetterci.'' Risponde con tono estremamente calmo.

''Cosa facciamo?'' Sposto lo sguardo, che prima vagava per il soggiorno, verso di lui.

''Non lo so.''

''Ci ucciderà, Niall.'' Urlo ancora.

''No, non lo farà.''

''Come fai a saperlo? Sai come agisce.''

''Non ci ucciderà, Alison. Scenderemo a compromessi.'' Sospira alzandosi dal divano.

Non posso credere di trovarmi in una situazione del genere. È inconcepibile. Ora cosa dovrei fare? Io conosco Jackson, lo conosco troppo bene. Conosco lui, la sua compagnia e i suoi modi di agire, non finirà bene e dovrò lasciare Zayn, perché se qualcosa dovesse andare storto, lui sarebbe il primo con cui se la prenderebbe e non voglio che succeda. Dovrò perderlo di nuovo e non voglio. Ma devo farlo.

''Alison.'' La voce di Niall mi risveglia dai miei pensieri.

''Parla tu con quello stronzo, poi fammi uno squillo, io ho da fare.'' Esco da casa sua senza neanche salutarlo. Devo lasciarlo. Sarà difficile, lo so, ma devo farlo. Salgo sul mio motorino e in poco tempo arrivo a casa mia.

''Alison.'' La voce di mio fratello mi richiama.

''Dimmi.'' Rispondo quasi scocciata.

''Domani ho un esame all'università, quindi mancherò per tutta la giornata.'' Mi avvisa posando qualcosa nel frigorifero.

''Ah, e a me che importa?'' Rispondo con aria indifferente.

''E Kate è da sua sorella in California, resterà lì per le prossime due settimane.'' Continua a parlare.

''Che bello, così si toglie di mezzo i coglioni per un po', anzi, prova a chiederle se si trasferisce lì per il resto della vita.'' Sputo con tono strafottente.

''No, starà in mezzo ai coglioni ancora per un po' invece, quindi non le chiedo nulla.'' Il suo tono è calmo e non so perché, dovrebbe aggredirmi.

''Sicuro? Tu prova lo stesso.'' Suggerisco.

''Nah.'' La sua calma è snervante. ''Ordino una pizza?'' Mi chiede puntando gli occhi maledettamente verdi su di me.

''Fa' come ti pare.'' Rispondo per poi salire le scale. Lo sento ridere ma non ci faccio caso, vorrei evitare di prenderlo a calci. Almeno per ora. Arrivo nella mia camera e mi chiudo la porta alle spalle. Perché era così calmo? Voleva farmi incazzare. O si è solo abituato alla merda di carattere che ti ritrovi. Mi deride il mio subconscio e penso abbia ragione. Mentre combatto con i miei pensieri, sento il cellulare vibrare, così lo prendo velocemente tra le mani e leggo il messaggio.

''Hei piccola, che ne dici di affacciarti?'' Era di Zayn. Mi dirigo velocemente alla finestra della mia camera, notando il moro di cui ero maledettamente innamorata sotto casa mia. Dopo qualche secondo mi ritrovo a camminare lungo il vialetto verso di lui.

''Che ci fai qui?'' Chiedo con freddezza.

''Sono venuto a trovare la mia principessa. Mi mancavi.'' Mi sorride dolcemente prendendomi la mano ma in un movimemto veloce la ritiro.

''Se vuoi puoi anche andartene, non ci sono fottute principesse, qui.'' Sputo fuori troppo convinta, più di quanto pensassi.

''Piccola, tutto okay?'' Mi rivolge uno sguardo preoccupato.

''Sei tu che non sei okay e mi sono stufata di te, non ti voglio più tra i piedi.'' Dico con convinzione. Quando cazzo ho imparato a fingere così?

''Che stai dicendo?'' Mi guarda ovviamente sconvolto scuotendo appena la testa.

''È finita, non farti vedere mai più.'' Ripercorro il corridoio entrando in casa per poi poggiare le spalle contro la porta e accasciarmi per terra. Perché fa così male? È tutto così doloroso e ingiusto. Ma forse me lo merito. Dopo tutto il male che ho fatto, ora è il mio turno. Senza neanche rendermene conto scoppio il un pianto incontrollato e sento che piano piano, sto crollando.

Bad Girl || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora