43 - Ennesimo segreto

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Un nuovo giorno era iniziato, o così il guerriero poteva dedurre. Quando il popolo di Nox riposava fuori il sole splendeva mostrando l'alba mentre quando tramontava le persone di svegliavano. Così lui, Xyla e Shara rimanevano soli e sveglissimi, a fare loro compagnia Neiris che doveva ancora riabituarsi agli orari di Nox, tutti e quattro seduti nella sala che usava il Consiglio.

«Non sei stanca?» le domandò la rossa osservandola attentamente mentre lavorava.

«Un po' ma non riesco a prendere sonno. Tra il mio nuovo ruolo, il ritorno di Eira, orari sballati sono troppo agitata.» disse lei sbuffando.

«Anche se mi farei volentieri una dormita.» aggiunse subito dopo poggiandosi allo schienale della sedia in legno.

«Sembrate un popolo un po' incasinato.» disse Xyla un po' pensierosa e la corvina la guardò stranita.

«Non per offendere, ma siete strani. Avete paura di tutto, a momenti pure della vostra ombra. Ci sono persone gentili e calorose come tua madre e Rafael, poi odiose come Idris. Insomma, penso non ci sia armonia tra voi. Siete divisi, ho notato che i più giovani stanno distaccati da quelli più grandi, specialmente gli Anziani.»

Neiris sospirò nel sentirla.

«So che è diverso da voi Sentio dove abitate in armonia come dici tu. Ma qui, come hai detto, la paura di essere perseguitati ancora è presente ma non in noi giovani. I più grandi ci hanno sempre limitati per proteggerci anche se a nessuno piaceva e quindi Nox si è spaccata in due tra chi vorrebbe vivere più sereno e libero e chi più sicuro e rispettando le regole.»

«Peccato, siete in pochi e dovreste sostenervi a vicenda.» disse Awill e la vide fare spallucce.

«Eirlys ed Eira hanno provato a lavorarci su ma con scarsi risultati. Non tutti sono pronti a rischiare, specialmente se c'è in mezzo un capo che osa che non si sa cosa le possa passare per la testa.»

«Ehi, che combinate?»

La voce di Amos raggiunse la sorella che si stupì nel vederlo lì appena entrato nella stanza.

«Non dovresti dormire?» gli domandò mentre lui le si sedette accanto e sbucò anche Ilkay dietro di lui.

«Non ci riusciamo.» disse la bionda stiracchiandosi cercando di svegliarsi un poco e gli altri annuirono. Poco dopo entrò anche qualcun altro facendo loro compagnia, Eira.

«Buongiorno.» disse lei lasciandosi sfuggire uno sbadiglio silenzioso dopo esser rimasta sveglia per un paio di giorni senza riposare abbastanza.

«Giorno anche a te. Non hai dormito eh?» le domandò la corvina e scosse la testa andandosi a prendere qualcosa da bere sedendosi poi tra loro e passandosi una mano sugli occhi.

«Comunque, tra i problemi che abbiamo da risolvere la barriera sarà la prima ad esser sistemata.» disse bevendosi un sorso di vino sperando che l'alcol la svegliasse anche se fu Arnold a farlo entrando anche lui nella stanza facendola alzare gli occhi al cielo quando dietro di lui apparì Idris. Si abbandonò sulla sedia stanca già conoscendo il suo destino.

«Che vuoi ora?» gli disse senza guardarlo minimamente e prendendo un libro davanti a sé posto sul tavolo cercando di distrarsi e mantenendo la calma seppur difficilmente.

«Capire le tue intenzioni.» le disse e lo guardò accigliato.

«Molte persone sono contrarie al tuo ritorno, cosa pensi che accadrà?» aggiunse lui. Eira lo fissò truce mentre il tavolo li divideva, Arnold che provava a far uscire l'amico ma senza successo, i ragazzi che non vollero immischiarsi per evitare di incasinare ancora di più il tutto.

Figlie della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora