30 - Seguire la voce del destino

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Sentiva il corpo indolenzito, le bruciava tutto. Il freddo di Nox non la stava aiutando così tanto facendola tossire e tremare in continuazione. Aprì gli occhi e si ritrovò in una piccola grotta con delle grandi pozze d'acqua non tanto profonde, le pareti tempestate di molti cristalli di svariate dimensioni. Questa è Noctis... Solo a stare lì si sentì meglio, l'energia scorrere in lei senza alcun ostacolo. Poi guardò chi la stesse tenendo tra le braccia e vide Kari che notò di essere osservata.

«Scusa per quando sono entrati quelli di Ater, non volevo spaventarti.» le disse subito la guerriera e lei scosse la testa come a dire che non le faceva una colpa.

Eirlys con l'aiuto dell'altra si mise in piedi e si tolse i vestiti impregnati di sangue, poi raggiunse una grande pozza dove si immerse, l'acqua così calda e avvolgente. Le ferite le fecero male al contatto con essa ma per poco. I cristalli, che si erano illuminati leggermente, la stavano aiutando a riprendere le forze e guarire più velocemente. Anche la guerriera fece la stessa cosa, il fianco che le fece male con il calore del liquido. Non aveva idea di come si fosse ferita, non aveva sentito alcun dolore. Forse perché aveva perso il controllo del suo potere incentrandosi solo a fermare esseri non graditi in quelle pareti rocciose.

Eirlys le si sedette vicino poggiando la testa sulla sua spalla sentendosi debole, l'altra non si lamentò e le avvolse un braccio intorno al collo accarezzandole i capelli tranquilla. Guardò la ferita alla gamba e al torace dell'altra, così profonde e la pelle lacerata. Ne aveva una anche alla spalla e alla schiena altrettanto gravi, eppure non si era fermata. E poi dicono che sono io quella fuori di testa. Poi sentì Eirlys prenderle la mano e stringergliela e glielo lascò fare, sapeva come sarebbe andata a finire.

«Hai la vaga idea del favore che mi devi?» le disse poi mentre Eirlys le accarezzò il braccio rilassandola.

«Sì, apprezzo che tu non abbia letteralmente sbranato Idris

«Se lo vedo un'altra volta lo ammazzo seriamente e non osare fermarmi di nuovo.»

Eirlys ridacchiò anche se se ne pentì tossendo un paio di volte, le ferite che bruciarono.

«Non esagerare...»

La ragazza di Nox chiuse gli occhi e assaporò quel momento mentre in testa le apparvero immagini su immagini, ricordi, voci.

«Hai usato un incantesimo che ti avevo vietato di fare.» le disse in un sussurro. Erano sole e tranquille, come non parlarle? Come ignorare quell'energia che conosceva fin troppo bene?

«Ah me l'avevi vietato?» disse la guerriera ridacchiando leggermente scherzando. Poi chiuse gli occhi anche lei e poggiò la testa contro la parete rocciosa dietro di sé. Si sentiva stanca e non era abituata a ciò, tutte le battaglie a cui aveva assistito e affrontato non era mai stata così debole.

«Ti ho osservato per giorni, ogni tuo movimento, ti ascoltavo. L'ho fatto involontariamente all'inizio non ricordando, sì. Ma anche dopo ti ho studiata ancora e, in fondo e come ora, so che esisti ancora Lys. Non sei così tu in fondo.» le disse giocherellando con i suoi lunghi capelli grigi.

Tutto sembrò fermarsi e azzerarsi. Quel nome le rimbombava in testa in continuazione. Occhi blu-viola ad osservarla, capelli bianchi come la luna, il serpente blu dalle squame colore della notte i cui occhi dorati brillavano come stelle. Infine, la memoria persa per colpa della Luna dei Ricordi. Tutto quadrava. Ci aveva pensato per giorni ed era tutto reale, ricordando le parole di Leana. Sai già la risposta...

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