"I cristalli iniziarono ad illuminarsi, segno che la notte si stava avvicinando e gli abitanti di Nox sarebbero andati a dormire. Non lei, lei sarebbe rimasta sveglia assieme al cielo notturno, i pochi animali che le montagne ospitavano, l'acqua corrente di un ruscello che venne raccolta dalle mani di quella ragazzina per rinfrescarsi il volto in quel preciso momento.
Le piccole gocce scorrevano sulla sua pelle chiara e mentre pensava a così tante cose da fare i suoi capelli divennero bianchi, gli occhi come l'oro. Rimase per un po' a guardare il proprio riflesso increspato sull'acqua senza rendersi conto del suo aspetto fin quando qualcuno non richiamò la sua attenzione.
«Eira! Che ci fai qui? Solo ad Eirlys è permesso.» sentì dire da Bastian, quell'uomo che sapeva essere così severo talvolta e la ragazza si alzò in piedi voltandosi con il panico negli occhi.
«Allora?» continuò lui e lei non seppe cosa dire. Per fortuna fu salvata in tempo.
«Gliel'ho detto io di aspettarmi qui.» disse una ragazza dai capelli grigi e occhi rosa. Bastian rimase zitto nel vederla e, quando la nuova arrivata gli fece cenno di andarsene, lui obbedì chinando appena la testa come ad essere un saluto. La ragazzina dai capelli bianchi sospirò sollevata ma si ritrovò esser colpita con un libro in testa da parte della sua salvatrice.
«Ehi!» si lamentò massaggiandosi il punto dolente.
«Sta più attenta Lys, ti è andata bene che fossi nei paraggi.» la riprese severa la vera Eira che ritornò al suo aspetto reale mentre l'altra si sbrigò a riprendere il suo, legandosi poi i capelli ora grigi.
«Scusa, non mi ero resa conto di non avere più l'illusione addosso.»
Eira scosse la testa divertita e alla fine se ne andarono insieme tranquille, Eirlys che sorrise prendendola a braccetto contenta di averla intorno, stare da sole sapendo che l'una capiva l'altra.
«Prima o poi ti stancherai di coprirmi, aiutarmi.» le disse e la vide fare spallucce.
«Almeno lì posso fare qualcosa di utile senza sentirmi in gabbia.»"
«Eir?»
Una voce, lontana, calda. Era come un abbraccio, il sentirsi a casa, il manto stellato da ammirare. Tutto poi svanì e il freddo della realtà la attanagliò, quasi le fece male per quanto fu improvviso.
«Stai bene?»
La voce di Neiris le arrivò alle orecchie in modo più nitido una volta che aprì gli occhi rosati. Per un attimo si sentì delusa e ferita da sé stessa per aver sentito la voce di Eira al posto di quella della sua amica.
«Sì, tranquilla.» le rispose Eirlys con voce impastata nel sonno mettendosi a sedere dopo essersi resa conto di esser stesa nella neve, la borsa sotto la testa come cuscino. Si erano fermati nella notte tra i fitti alberi delle Terre di nessuno appena era scesa la notte, seduti tranquilli intorno al fuoco creato da Awill, una piccola barriera protettiva creata grazie alla magia di Rylan seduto davanti al capo di Nox.
L'uomo aveva deciso di seguire quei ragazzi. Ancora nessuno di essi aveva capito il motivo della sua presenza ma, finché lui non annoiava o rallentava il viaggio, potevano accettare di averlo intorno.
«Sei crollata appena ci siamo fermati.» disse Neiris accanto a lei guardando con quegli occhi blu i suoi rosati.
«Portare Awill nel Lago dei ricordi mi ha affaticato un po', in più non ero nella forma migliore per farlo ma non è nulla, tranquilla.»
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Figlie della Notte
FantasyIn mezzo ad un popolo nomade di antichi guerrieri se ne distingue uno molto particolare: Kari, la prima ragazza guerriera tra gli Ignis. Ma non è come tutti gli altri. È forte e agile come pochi, ammaliante come una dea con i suoi movimenti e il suo...