53 - Scarica di stelle

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Un cielo stellato, così luminoso, calmo, un manto scuro che nascondeva tante cose persino per lei. La luna nuova illuminava debolmente la sua pelle chiara accarezzata dal vento freddo che soffiava senza sosta. Quel senso di pace l'avvolgeva e la faceva sentire bene mentre osservava la Terra di nessuno, la neve candida sotto i piedi. Purtroppo durò poco. Il freddo divenne più tagliente all'improvviso, le entrò nelle ossa bloccandole il respiro, il cielo sembrò caderle addosso facendola cadere a terra, opprimerla. Non capiva cosa stesse accadendo, cos'era tutto quello? Poi, in lontananza, notò del fumo. Una grande quantità di fumo che si innalzava nel cielo. Urla, grida di guerra, pianti disperati e il fuoco scoppiettante le arrivarono alle orecchie. Subito dopo una voce che sovrastava il tutto.

«Non permettere che accada...» disse questa. Spalancò gli occhi non volendoci credere, quella era il cielo a dirglielo. Non le aveva parlato per così tanto tempo ma perché era tornato all'improvviso?

«Trova la verità nascosta nell'ombra...» disse ancora. Un calore proveniente dal suo petto si espanse lungo tutto il corpo e le fece male, tanto che faticò a respirare mentre i suoi occhi assunsero una colorazione mista. Oro, blu, viola, rosa, i colori delle stelle e delle due pietre che aveva al collo.

«Radunate i cuori...» continuò la voce mentre la sua pelle iniziava a bruciare.

«Basta...» provò a dire lei con voce fioca sentendosi sempre più debole, il fuoco in tutto il corpo, il sangue scorrere troppo in fretta nelle vene.

«Una morte porterà alla fine della guerra...»

Un lampo di luce la accecò in un attimo. Immagini le iniziarono a scorrer vorticosamente davanti agli occhi senza che riuscisse a capirne qualcosa o a memorizzarle, procurandole solo più dolore e non ce la fece più.

«Basta!»

«Eir? Eirlys!»

Tossì svariate volte quando ritornò nel mondo reale, la pelle madida di sudore e ghiacciata, il respiro affannato. Riuscì a stento a mettersi seduta mentre voci le tartassavano ancora la mente, gli occhi chiusi.

«Ehi...» sentì dalla voce di Meera che sentiva accanto a sé. Ma non disse nulla, solo cercò di alzarsi e allontanarsi da loro per riprendersi da tutto quello che le era appena accaduto.

«Non seguirla, ora non è così tanto cosciente di sé. Non è nemmeno qui con noi se è per questo.» disse Rylan a Neiris quando la corvina provò ad alzarsi e raggiungerla. Era quasi l'alba e, fino a poco tempo prima, stavano dormendo. Solo Awill era rimasto sveglio non riuscendo a chiudere occhio e, quando vide Eirlys agitarsi nel sonno sempre di più e a non rispondere, svegliò gli altri non sapendo cosa fare.

«É molto scossa per qualcosa...» provò a dire lei protestando ma l'uomo rimase impassibile.

«Deve aver avuto una visione. Conoscere frammenti del futuro è doloroso, c'è un costo per esserne a conoscenza. Il cielo deve averle mostrato qualcosa.»

«Come fai ad esserne così certo? Magari... Ha vissuto di nuovo ciò che è accaduto a...»

Xyla non ebbe il coraggio di pronunciare il nome della guerriera ma tutti lo intuirono comunque.

«Quando si è messa a sedere di scatto ha aperto gli occhi per poco prima di chiuderli. Non erano normali, avevano varie sfumature e ormai li riconosco quegli occhi.-»spiegò Rylan calmo e paziente. Neiris non disse altro e annuì aspettando il ritorno della sua amica sparita in mezzo agli alberi mentre il vento continuava a soffiare senza sosta.

Il sole ormai era già sorto e dovevano sbrigarsi ad andarsene prima che qualcuno potesse vederli. Non era molto sicuro come luogo ormai e non avevano armi con sé, a parte il giovane capo degli Ignis che non smetteva di guardare la neve sotto di sé mentre se ne stava in piedi a dondolarsi un poco nell'attesa. Neiris invece, assieme a Meera e Xyla, cercava di eliminare le loro traccie quali rami mezzi bruciati e cenere per non essere scoperti. Rylan continuava a guardare una strana mappa, probabilmente una vecchia cartina di quando il popolo della notte abitava in quella terra candida.

Figlie della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora