La testa le faceva male da impazzire, faceva fatica a stare in piedi e non seppe come riuscì a raggiungere la sua meta. Purtroppo però, una volta dentro Noctis, di nuovo, cadde a terra in ginocchio vomitando sangue, rosso e denso, scuro. Il corpo le tremava senza che ne ebbe alcun controllo e sentì un freddo tagliente. Tossì svariate volte mentre percepì qualcuno raggiungerla di corsa e chinarsi spaventato accanto a lei. Sentiva ovattato ma cercava di riprendersi ed ignorare il tutto.
«Sta ferma.» le disse Eirlys dolcemente oltre che preoccupata, sfiorandole la spalla e facendola stare meglio quando si riprese un'altra parte della sua energia.
«Non ce la fai più Eira...» le disse triste e mordendosi il labbro inferiore con rabbia. Non capiva perché il cielo stava facendo tutto quello, non capiva perché doveva far soffrire lei ed Eira. Erano rimaste lontane e una volta riavvicinate tutto si era complicato, ricadendo tutto sulle spalle della guerriera in poco tempo. Proprio lei che era limitata nella magia, che era poco ben vista, che tutti credevano morta.
La sentì tossire un altro paio di volte ma il suo corpo aveva smesso di tremare e sentì la sua mano calda sul volto.
«Lascia stare Lys, alla fine l'ho scelto io.» cercò di dirle per tranquillizzarla e lei prese la mano tra la sua. Poi guardò oltre le sue spalle e sorrise.
«Usciamo? Sono stanca di rimanere qui con intorno solo cristalli.» disse di punto in bianco ed Eira la guardò per un attimo.
«Sicura?» le chiese accigliata ed Eirlys annuì e sorrise.
«Ora posso, ho quasi tutta la mia energia.»
Eira sospirò ma alla fine si rialzò in piedi andandosi a sciacquare il volto con l'acqua del luogo e l'altra la aspettò pazientemente. Dopodiché la prese per mano uscendo finalmente da quella grotta nascosta e sempre in movimento. Si ritrovarono su un altopiano, il loro altopiano. Non c'era mai nessuno lì, solo un lieve vento spirava spesso non troppo distante dal cuore pulsante di Nox dove tutti abitavano. Solo la terra, l'erba e sotto la grande radura e in fondo la fine della barriera a farle compagnia. Eirlys si sedette alle radici dell'unico albero e la guerriera fece lo stesso.
«Tieni.» le disse poi la ragazza che di solito aveva i capelli grigi porgendole una mela che aveva appena fatto cadere dall'albero con la magia ma Eira scosse la testa.
«Non ho fame.»
«Beh, devi mangiare, tra poco non ti reggerai in piedi.»
Eira la guardò e le ci volle poco per capire cosa le passasse per la testa e alla fine prese il frutto rigirandoselo tra le dita.
«Sto bene Lys. D'altronde entro oggi avrai tutta la tua energia e non farò mai più una cosa del genere, quindi la prossima volta ti arrangi.»
Eirlys rise a quelle parole, sapeva che non erano vere nonostante si ostinasse a pensarle. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei così come lei l'avrebbe fatta per la guerriera.
«Allora, sei riuscita a non impazzire prima quando gli altri ti hanno parlato.» le disse dopo un po' dando un morso alla sua di mela, così rossa e lucida.
«Ti senti sempre così quando accadono cose del genere?» domandò invece Eira lanciando lontano il resto del suo pasto per le prossime ore e l'altra fece spallucce.
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Figlie della Notte
FantasyIn mezzo ad un popolo nomade di antichi guerrieri se ne distingue uno molto particolare: Kari, la prima ragazza guerriera tra gli Ignis. Ma non è come tutti gli altri. È forte e agile come pochi, ammaliante come una dea con i suoi movimenti e il suo...