26 - In aiuto

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Camminava a fatica, sentiva le energie svanire sempre di più e questo non la aiutava per niente. La gamba le faceva male da impazzire e dovette fermarsi numerose volte per riprendersi, il fiato corto. Spero non ci siano altri guerrieri di Ater, non lo sopporterei!

La strada che stava percorrendo era tutta dritta e senza alcun bivio per lo meno, voleva solo tornare a casa e stare tranquilla per un po'. Sorrise amaramente al sol pensiero, anche lì non sarebbe rimasta tanto per i fatti suoi purtroppo ma era il suo compito da sempre.

Oh no! Sentì in lontananza dei passi svelti e cercò di aumentare il passo per quanto il suo corpo glielo permettesse. Sentiva bruciare la pelle ovunque mentre i rumori si facevano sempre più intensi e vicini. Ad un certo punto cadde a terra, non ce la faceva più per quanto fosse sfinita.

Si guardò intorno per avere qualche idea su cosa fare ma prima che potesse minimamente pensare a qualcosa sentì una mano sulla sua bocca, un corpo caldo dietro di sé e cercò di divincolarsi invano.

«Shh!» sentì dire e rimase in silenzio riconoscendo quel profumo che le arrivò alle narici rilassando il suo corpo all'istante. Guardò dietro di sé dove vi trovò Kari intenta ad osservare alle loro spalle. Una ventina di uomini, chi ferito gravemente e chi con qualche graffio, osservarono quella via per un po' prima di voltarsi e andarsene. Come aveva fatto quella guerriera? La verità era che Kari aveva creato un'illusione per non essere notate ricreando l'ambiente circostante su di loro, non sapeva se l'altra avesse riconosciuto quel trucco.

«Stai bene?» le chiese la guerriera guardandola negli occhi e lei annuì riprendendosi da quell'iniziale trance nel vedere Kari accanto a sé.

«Faccio solo fatica a camminare ma siamo quasi arrivate, perciò...»

Hana non fece in tempo ad alzarsi in piedi che una forte fitta all'addome e alla gamba la fecero cadere nuovamente e fece una smorfia di dolore.

«Non puoi sforzarti così.» le disse sospirando Kari, prendendola subito dopo tra le sue braccia, un braccio sulla schiena e l'altro a tenerle le gambe, cominciando a camminare. L'altra non disse nulla, stava cominciando a sentirsi sempre più stanca e non aveva voglia di contestare per quanto la mettesse a disagio la situazione.

«È tutto dritto no? Non c'è molta scelta.» le domandò Kari e lei annuì. Nel frattempo, passo dopo passo, si avvicinarono alla loro meta, quella grande stanza all'apparenza inutile ad occhi estranei e Kari guardò la ragazza che teneva ancora tra le braccia che sembrò riprendersi leggermente prima di fermarsi davanti alla parete che le interessava. Purtroppo altre voci in lontananza si avvicinarono.

«Ci stanno raggiungendo.» disse Hana preoccupata. La guerriera l'aiutò a rimettersi in piedi velocemente mentre la sua mente vagava per trovare una soluzione. Stava rischiando molto là dentro, la sua magia era molto limitata al di fuori di Nox dopo anni ma non poteva farci niente.

«Vai, li rallento.» disse lasciando la ragazza dai capelli grigi e voltandosi.

«Cosa? Sei sicura di farcela da sola?»

«Sei ridotta malissimo per difenderti e io non ho molte energie per trasformarmi ancora. Non c'è scelta.»

«Ma...»

«Ti fidi di me?»

Hana si morse il labbro senza farci caso e alla fine sospirò.

«Sta attenta.» le disse Hana nervosa guardando quegli occhi blu-viola, profondi e intensi. Si voltò e riuscì a raggiungere la parete rocciosa e a toccarla con la mano.

«Nox.» disse e sentì come un abbraccio portarla via.


«Ehi Neiris aspetta, sei troppo veloce!»

Figlie della NotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora